PORCIA (DI) ANTONIO

PORCIA (DI) ANTONIO (1508 - ?)

uomo d’armi e di governo

Immagine del soggetto

Ritratto del conte Antonio di Porcia e Brugnera, tela di Tiziano Vecellio, 1535-37 ca. (Milano, Pinacoteca di Brera).

Nacque a Porcia nel 1508. Di lui si hanno scarsissime notizie ed anche le cronache del tempo dicono ben poco, se non che offrì ospitalità all’imperatore Carlo V nel 1532 al castello di Porcia, ove risiedeva insieme con il letterato conte Iacopo e il conte Venceslao, stimato filosofo e grecista. In particolare notizie provengono da una cronaca di pre Antonio Purliliese, membro del medesimo casato e vice abate di Fanna dal 1508 al 1532. Oltre ad affermare che l’imperatore fu suo ospite per una notte, in virtù dell’amicizia che legava i Porcia al marchese Vasto Alfonso di Avalos, comandante delle truppe spagnole in Italia, pre Antonio tratteggia un efficace ritratto del suo parente a quanto pare famosissimo tra i suoi contemporanei per essere «tanto benigno, zentile, virtuoso, amato sopra tutti che mai fosse conte de Purziglia, specialmente da zintiluomeni cognosse ed è conosciuto». A testimonianza della generosità e ospitalità del P., l’autore della cronaca cita significativi episodi riguardanti l’amicizia del conte col patriarca di Aquileia Marco Grimani. Numerose altre cronache contemporanee, tra le quali i Diarii dell’udinese Gregorio Amaseo, testimoniano la sontuosa accoglienza riservata dal conte A. all’imperatore che rifiutando di alloggiare a Pordenone perché in mano veneziana ricevette il benvenuto a Porcia «come el Messias cum degnissimo apparato et maxime demostration d’affectione cordialissima». La figura del di P. è nota ai posteri anche per un altro non meno importante motivo: il ritratto dedicatogli da Tiziano Vecellio, pittore tra i massimi esponenti del Rinascimento che ugualmente raffigurò il marchese d’Avalos e l’imperatore Carlo V. Se l’attività di Tiziano in Friuli non è puntualmente documentata e la paternità di alcune sue opere spesso contestata, il ritratto di A. è certamente dell’artista veneziano per l’inequivocabile firma TITIANUS apposta sul quadro. ... leggi Non è datato, ma si può presumere che sia stato dipinto nel 1542-43, dimostrando l’effigiato un’età di circa trentacinque anni. Sullo sfondo di un presumibile paesaggio friulano con alberi e acque il P. è ritratto in posa seria ed autorevole, con la mano destra inguantata e posata sull’elsa di una sciabola, e reca al collo una grossa collana d’oro con ciondolo da cavaliere. Conservato dal ramo principesco dei Porcia, la tela passò poi nel secolo scorso al la famiglia Litta Visconti di Milano. Nel 1891 la duchessa Eugenia Litta Visconti Arese lo donò alla pinacoteca milanese di Brera.

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Bibliografia

E. DEGANI, Cronaca di pre’ Antonio Purliliese, «Archivio veneto», 26 (1888), 1-40; A. FORNIZ, La sosta dell’imperatore Carlo V nel castello di Porcia ed il ritratto di Tiziano del conte Antonio, «Itinerari», 1972, 16-23; Mille protagonisti, 368; Gentilhomeni, 396-399.

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