PISA GIULIO

PISA GIULIO (1936 - 1976)

geologo

Immagine del soggetto

Il geologo Giulio Pisa.

Nacque a Bologna il 27 giugno del 1936, si laureò in geologia presso l’Università della città natale nei primi anni Sessanta. Appassionato di montagna e molto portato per gli studi di geologia e di paleontologia, intraprese la carriera universitaria prima come borsista, quindi come assistente e, dal 1970, come professore di geologia regionale. Collaborò al rilevamento della carta geologica pubblicata da Raimondo Selli nello Schema geologico delle Alpi carniche e giulie occidentali (Bologna, 1963) e fu tra gli organizzatori dell’escursione della sessantaduesima riunione estiva della Società geologica italiana, che si tenne in Carnia nel 1963. Nel 1966 pubblicò il suo primo articolo scientifico, Ammoniti ladiniche dell’alta valle del Tagliamento (Alpi Carniche), nel quale illustrò una parte dei fossili di ammonoidi che aveva raccolto nei calcari rossi e grigi affioranti nella sua area di studio tra il 1962 e il 1964. Aveva, infatti, costituito una collezione di oltre ottocento campioni, in prevalenza ammonoidi ma anche bivalvi, gasteropodi e brachiopodi. Quelli pubblicati erano solamente una selezione dei campioni più significativi dal punto di vista biostratigrafico e avrebbe voluto, in un secondo tempo, descrivere e illustrare l’intera fauna. La formazione esaminata era conosciuta fin dalla seconda metà dell’Ottocento per i bei fossili di ammonoidi che contiene, ma P., oltre alle due classiche località di Valdepena (Lorenzago) e del monte Clapsavon, esaminò campioni da lui raccolti in altre località poco conosciute o addirittura inedite. In complesso vengono illustrate tredici specie di ammonoidi, in maggior parte appartenenti alla famiglia Trachyceratidae ed esaminate in base al loro significato biostratigrafico per datare i diversi affioramenti correlandone l’età. Dopo aver collaborato nel 1971 alla pubblicazione del foglio Monte Cavallino-Ampezzo della Carta geologica d’Italia e alle relative note illustrative, delle quali curò la parte riguardante le unità del Triassico medio e superiore, nel 1972 P. pubblicò il suo lavoro più importante: Geologia dei monti a nord di Forni di Sotto (Carnia occidentale), nel quale riunì la grande quantità di dati che aveva raccolto sull’area fin dai tempi della tesi di laurea. ... leggi Completato da una dettagliata carta geologica, rappresenta ancora oggi un utile strumento per quanti s’interessano della geologia dell’alta valle del Tagliamento. P. continuò a occuparsi di questa zona negli anni successivi, studiandola anche dal punto di vista paleoambientale e approfondendo l’esame di alcune vulcaniti ladiniche affioranti presso Forni di Sotto. Contemporaneamente iniziò a studiare le formazioni anisiche del Cadore e delle Dolomiti orientali. Il 15 settembre del 1976 decise di compiere un’escursione sul monte Bivera in compagnia dell’amico e collega Riccardo Assereto, dell’Università di Ferrara, e del giovane figlio di quest’ultimo, Andrea. La forte scossa di terremoto che si verificò alle 11.20 di mattina in Friuli provocò il distacco di una frana, che li investì uccidendoli.

Chiudi

Bibliografia

G. PISA, Ammoniti ladiniche dell’alta valle del Tagliamento (Alpi Carniche), «Giornale di Geologia», s. II, 33/2 (1966), 617-685; ID., Geologia dei monti a nord di Forni di Sotto (Carnia occidentale), ibid., s. II, 38/2 (1972), 543-691.
EMFVG, Aggiornamenti, 1, 1984, 91; R. SELLI, Giulio Pisa, «Giornale di Geologia», s. II, 42/1 (1977), 247-249; M. TAVIANI, Giulio Pisa, «Conchiglie», 13/1-2 (1977), 46; A. CASTELLARIN, Giulio Pisa, «Bollettino della Società geologica italiana», 97 (1978), 329-332.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *