LIPPI EMILIO

LIPPI EMILIO (1896 - 1981)

ingegnere

Nacque a Tolmezzo l’11 luglio 1896. Militare del genio, partecipò con il grado di tenente alla prima guerra mondiale (venne decorato nel 1918 con croce di guerra al merito). Frequentò il Politecnico di Torino, dove conseguì la laurea in ingegneria civile l’8 aprile 1922. Esercitò la libera professione (in collaborazione con il collega ingegnere Federico Rinoldi) per un paio di anni, progettando opere per la produzione di energia elettrica (a Enfrators e a Timau, frazioni nel comune di Paluzza) per conto della Società elettrica cooperativa Alto Bût di Paluzza. Nel 1924, vinto il concorso, ricoprì l’incarico (fino al marzo 1939) di viceingegnere capo all’ufficio tecnico municipale di Udine: in quella veste progettò e diresse i lavori di opere pubbliche connesse per lo più alla attuazione delle previsioni urbanistiche comunali. Sistemò i viali di circonvallazione (sul quadrante orientale della città); aprì nuove strade trasversali a viale Trieste; allargò il tratto settentrionale di via Mercatovecchio; sistemò il giardino di via Carducci (all’epoca dedicato ad Arnaldo Mussolini); progettò il ponte sulla roggia di Palma tra via Vittorio Veneto e via Aquileia. Ebbe l’incarico di realizzare le scuole elementari di Cussignacco e di San Gottardo e di ampliare quella di viale Venezia. Curò la progettazione di diverse infrastrutture fognarie e idrauliche (sul piazzale del castello e in corrispondenza della piana di S. Agnese a Zompitta, nel comune di Reana del Rojale). Nel 1935 si trasferì a Bolzano come ingegnere capo di quel comune. Dal 1939 e fino al 1946, ricoprì il ruolo di ingegnere capo della provincia d’Istria a Pola, dove curò la progettazione e la direzione dei lavori di diverse opere pubbliche, come il Centro provinciale d’igiene e profilassi a Pola, i dispensari antitubercolari di Parenzo e di Pisino. ... leggi Altri edifici e infrastrutture rimasero allo stato di progetto. Partecipò alla seconda guerra mondiale con il grado di capitano e poi maggiore del genio. Dopo la guerra ritornò in Friuli e dal 1946 fu direttore della Società Tramvie di Udine (che gestiva la rete tramvaria cittadina e le linee Udine-Tricesimo-Tarcento e Udine-San Daniele del Friuli). In quegli anni curò la sostituzione delle carrozze su binari con gli autobus urbani ed extraurbani. L’ordine degli ingegneri della provincia di Udine nel 1972 lo premiò con medaglia d’oro per i cinquant’anni di laurea. L. morì a Udine il 16 aprile 1981.

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Bibliografia

Le notizie biografiche riportate sono state cortesemente fornite dalla figlia Margherita.

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