COSTANTINI ASTALDI MARIA LUISA

COSTANTINI ASTALDI MARIA LUISA (1899 - 1982)

mecenate, scrittrice, studiosa, collezionista

Immagine del soggetto

Maria Luisa Costantini Astaldi nel suo studio, 1960 ca.

Nacque a Tricesimo (Udine) il 14 agosto 1899 da Giuseppe, insegnante, direttore didattico, filologo, studioso di lessicografia e toponomastica, e da Matilde Gnassi. Dopo aver frequentato il Liceo classico a Firenze ed essersi laureata in giurisprudenza a Roma, conseguì presso l’Università di Firenze il diploma per l’insegnamento della lingua e letteratura inglese. Nel 1923 sposò l’ingegnere Sante Astaldi, titolare di un’impresa internazionale di costruzioni edilizie (in occasione delle nozze, Bindo Chiurlo dedicò al padre della sposa due liriche gratulatorie, Acque sotterranee e L’albero), con il quale visitò molti Paesi esteri, soprattutto dell’Africa e dell’America Latina. Agli esordi della sua carriera letteraria C. si dedicò sia alla saggistica che al romanzo: dopo un breve saggio sulla Letteratura russa del doporivoluzione (Roma, 1929), pubblicò Scrittrici d’America (Roma, 1930), una rassegna che nella prefazione già rivelava il peculiare taglio, storico-narrativo e fortemente soggettivo piuttosto che critico-documentario, che avrebbe caratterizzato i suoi studi – di anglistica soprattutto – e in particolare le opere biografiche. Nel 1931 uscì Canta che ti passa (Foligno, 1931), il primo dei suoi romanzi, al quale fecero seguito La fatica di volersi bene (Milano, 1933) e Una ragazza cresce (Milano, 1935), opere che costituiscono una trilogia per affinità tematica: la formazione e l’emancipazione delle giovani protagoniste borghesi, insofferenti del perbenismo ipocrita e retrivo del proprio milieu e anche del contesto politico nel caso di Una ragazza cresce, che fu tacciato di antifascismo. L’apparente allineamento con la politica di autarchia culturale di regime nel saggio su Nascita e vicende del romanzo italiano (Milano, 1939), uscito a cinque anni dal più breve Aspetti del romanzo d’oggi (Roma, 1934), suona ironico da parte della studiosa, che coltivò soprattutto le letterature straniere. ... leggi Alla narrativa C. tornò nel 1943 con il romanzo Voci sull’altipiano, pubblicato a Milano, nel quale fa propria la lezione della contemporanea letteratura inglese, e nel 1948 con la raccolta di novelle La torre del diavolo, edito a Roma. Di gran lunga più importante fu la produzione saggistica: Clienti e parassiti anglosassoni (Milano, 1940), Letture inglesi (Venezia, 1953), Influenze tedesche sulla letteratura inglese del primo ’800, con particolare riferimento all’opera di Carlyle (Milano, 1955), Nuove letture inglesi (Firenze, 1958), Il poeta e la regina e altre letture inglesi (Firenze, 1963), Tre inglesi pazzi (Milano, 1974), Amati libri: letture tedesche e angloamericane (Vicenza, 1976) testimoniano di una frequentazione degli scrittori inglesi e americani appassionata e di carattere prevalentemente contenutistico. Il carattere pamphlettistico di molti dei suoi saggi è proprio anche delle biografie: La signora Gaskell (Roma, 1954), Tommaseo come era (Firenze, 1966), Manzoni ieri e oggi (Milano, 1971), Giuseppe Baretti (Milano, 1973), Metastasio: da un’umile bottega in Campo dei Fiori alla corte di Vienna: la vita e il mondo di un grande poeta (Milano, 1979). In particolare il saggio su Manzoni fu oggetto di severissime quanto autorevoli stroncature. Equilibrato è invece il profilo di Praz saggista (in Letteratura italiana. I critici. IV, Milano, 1969). Come anglista C. svolse anche attività di traduzione e cura di opere delle sorelle Brontë, di Jane Austen, B. F. Cummings, V. Woolf, P. S. Buck. Collaborò con quotidiani («La Stampa», «Il Giornale d’Italia») e periodici («L’Illustrazione italiana», «Il Tesoretto») e nel 1947 fondò «Ulisse. Rivista trimestrale di cultura internazionale», che ebbe tra i suoi collaboratori R. Bacchelli, W. Binni, E. Cecchi, E. Falqui, P. P. Pasolini, M. Praz, E. Sanguineti, N. Sapegno, U. Spirito, E. Zolla: basterà questo elenco a mostrarne l’apertura culturale in tempi di forti contrapposizioni ideologiche. Dal 1947 al 1958 ciascun numero fu suddiviso in una parte monografica, dedicata a un tema di particolare interesse, e in una seconda, la “Nave di Ulisse”, definita dalla redazione “rivista d’umanità”; dal 1958 divenne esclusivamente monografica col titolo «I problemi di Ulisse»; complessivamente furono pubblicati centouno fascicoli, sino al 1986. Tra gli argomenti trattati in modo interdisciplinare: l’energia nucleare, il divorzio, l’esplorazione dello spazio, la psicanalisi, le droghe, l’Islam, l’unità europea, la poesia, il cinema, la difesa del patrimonio artistico. Nel 1949 C. diede vita al premio internazionale Cortina-Ulisse, assegnato annualmente a un’opera di divulgazione scientifica. Fu spesso chiamata all’estero presso università e istituti di cultura: partecipò ai convegni Unesco di Parigi (1953) e Nuova Dehli (1957) e tenne conferenze in Germania, in Francia, in Ungheria. Nel 1959 fu invitata nella Repubblica Popolare Cinese; le corrispondenze pubblicate sul «Giornale d’Italia» furono poi raccolte nel libro Incontro con La Cina (Roma, 1960). Mecenate e collezionista di opere d’arte contemporanea, con lascito testamentario C. donò al comune di Udine la raccolta di 193 opere tra dipinti, disegni e stampe ora esposta nella Galleria d’arte moderna. Inoltre, lasciò diecimila volumi alla Biblioteca nazionale di Roma, e la romana villa Astaldi all’associazione Italia Nostra. Morì a Roma il 22 dicembre 1982.

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Bibliografia

G. RAYA, Il romanzo, Milano, Vallardi, 1951, 10-12; M. L. Astaldi, in Ritratti su misura di scrittori italiani, a cura di E. F. ACCROCCA, Venezia, Sodalizio del libro, 1960, 36-37; G. COMELLI, Tricesimani illustri, in Tresésin, 794-796; L. STRAPPINI, Costantini, Maria Luisa, in DBI, 24 (1988), 794-796 (primo supplemento A-C); Da De Chirico a Morandi. Capolavori del Novecento dalla collezione Astaldi e dalla Galleria d’Arte moderna di Udine, a cura di G. BERGAMINI, Milano, Electa, 1994; G. BERGAMINI - I. REALE, La collezione Astaldi: capolavori italiani del Novecento, Milano, Electa, 1998; Maria Luisa Astaldi collezionista e letterata del ’900. Atti del convegno, a cura di C. PEDERODA - I. REALE - P. ROSAZZA FERRARIS, Udine, Galleria d’arte moderna, 2004; F. RUSSO, Maria Luisa Astaldi e le spinte di «Ulisse», «Rivista di letteratura italiana», 22/3 (2004), 127-131; M. TURELLO, L’opera narrativa di Maria Luisa Astaldi, «La Panarie», n.s., 147 (2005), 26-30; I. REALE, Ritratto di collezionista a figura intera: Maria Luisa Astaldi e la Galleria d’Arte moderna di Udine, «A|D», 21 (2006), 164-169.

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