GABRICI GIACOMO

GABRICI GIACOMO (1846 - 1904)

imprenditore, scultore, amministratore pubblico

Immagine del soggetto

L'imprenditore Giacomo Gabrici.

Le molteplici attività svolte da G., nato a Faedis (Udine) nel 1846, si possono raggruppare in tre ambiti principali: quello imprenditoriale, l’amministrazione pubblica e la produzione artistica, tutti intrapresi e sviluppati prevalentemente a Cividale del Friuli. Negli anni giovanili, dopo essersi arruolato volontario diciottenne nel 35º fanteria, brigata Pistoia, combatté a Custoza, meritandosi una medaglia di bronzo al valor militare. Nel 1876 G. acquistò un’area con fabbricati nella borgata cividalese di San Lazzaro, sul greto del Natisone, ove, tre anni dopo, attivò una cartiera, mossa ad energia idraulica, che avrebbe funzionato per quasi un secolo; il ciclo produttivo era finalizzato alla produzione di “carta paglia”, impiegando come materia prima i culmi disseccati di cereali. L’elevata qualità del prodotto fu premiata alla Esposizione provinciale di Udine del 1883 con medaglia di bronzo. Nell’anno 1886, sempre su iniziativa di G., sorse una fornace di materiale laterizio a Rubignacco, nei pressi di Cividale, in seguito gestita in società con il fratello Luigi e altri imprenditori locali. Si trattava di una fornace a fuoco continuo, basata sul sistema Hoffmann – allora innovativo –, la cui produzione raggiunse presto i tre milioni di pezzi l’anno. Relativamente al ruolo di amministratore pubblico, ricoprì l’incarico di sindaco di Cividale nel 1879 e nel 1886-1889, e di consigliere provinciale. Fu presidente della locale Società operaia di mutuo soccorso ed istruzione dal 1878 al 1880 e dal 1903 al 1904. A servizio della città ducale, fece parte della Commissione ferroviaria cividalese, attivata nel 1880 per promuovere la linea Udine-Cividale, che avrebbe trovato concreta attuazione nel 1886; dal 1892 fu amministratore del collegio-convitto comunale, adoperandosi in tale ruolo per elevarlo al livello di “nazionale”, obiettivo che fu raggiunto. ... leggi Amante delle belle arti (nel 1897 fu nominato componente della Commissione conservatrice dei monumenti e delle opere d’arte per la provincia), coltivò la scultura. Nella I Esposizione internazionale d’arte della Città di Venezia (1895), fu esposto un suo gruppo marmoreo, intitolato In ferriera; nel 1899, alla terza edizione della Biennale d’arte a Venezia, tra i 425 artisti partecipanti, vi era anche G., autore della scultura in gesso La Sirena. All’Esposizione di Udine del 1903, nella Galleria delle belle arti, G. presentò tre opere modellate: Rosute in gesso bronzato, Nemesi plebea e Amore avito. Della sua attività come scultore, che la critica del tempo definiva «venusto», sono rimaste poche opere a testimoniare i suoi appassionati cimenti con gessi, bronzi e marmi. Oltre alle decorazioni che adornano la villa gentilizia di famiglia, tuttora esistente, costruita su suo progetto a Rubignacco, gli sono attribuite le quattro teste bronzee di leone da cui ancora zampilla l’acqua della fontana di piazza Diacono, nel cuore della città ducale. Nel 1902 plasmò la targa commemorativa in bronzo offerta in dono dal municipio di Cividale all’attrice Adelaide Ristori per il compimento del suo ottantesimo anno. La morte lo colse a Cividale il 29 novembre 1904, quando stava lavorando al bozzetto per un monumento a Paolo Diacono.

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Bibliografia

Ad Adelaide Ristori. Cividale sua città natia XXIX gennaio MCMII, Cividale, Tip. G. Fulvio, 1902, 7; «L’Esposizione Illustrata», 6 (30 agosto 1903), 44, 48; «Giornale di Udine», 1 e 2 dicembre 1904; «Forum Iulii» [settimanale di Cividale], 49, 3 dicembre 1904; «La Patria del Friuli», 30 novembre e 2 dicembre 1904; O. MARINELLI, Guida del Friuli. IV. Guida delle Prealpi Giulie, Udine, Società alpina friulana, 1912, 317; V. ZULIANI, Alla Biennale lo scultore cividalese fabbricante di carta, «Il Friuli», agosto 1979, 12-13; V. PICCINNO, Luoghi, architetture e imprenditori. Fornaci a “fuoco continuo” in Friuli. 1866-1920, Udine, 2001, 163-164; C. MATTALONI, La storia liquida. L’acqua nei secoli a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli, Associazione culturale-ricreativa Amîs di Grupignan, 2010, 449-452.

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