MANTICA NICOLÒ

MANTICA NICOLÒ (1835 - 1900)

pubblico amministratore, studioso

Immagine del soggetto

Ritratto di Nicolò Mantica, olio su tela di Giorgio Celiberti, s.d. (Udine, Fondazione CRUP).

Nacque a Udine il 3 aprile 1835 da Cesare e Curzia Brunelleschi. Discendente di una nobile e antica famiglia di origine lombarda, il conte M. fu uno dei maggiori protagonisti della società friulana della seconda metà dell’Ottocento. Nel 1853, a Trieste, sposò Clotilde Mettel, da cui ebbe tre figli. Cesare, consigliere di prefettura a Treviso, Guido, morto a soli venticinque anni nel 1886, ed Emilia, moglie del conte Andrea Caratti. Laureato in giurisprudenza a Pavia nel 1856, all’indomani dell’annessione del Friuli all’Italia, M. fu tra i primi ad attivarsi per porre rimedio al problema relativo alla mancanza di istituzioni creditizie. Nel 1866 fu tra i dieci membri del comitato promotore per la fondazione in Udine di una filiale della Banca del popolo di Firenze, di cui divenne presidente del locale consiglio direttivo. Nello stesso torno di tempo, manifestò, sulle pagine de «L’Artiere udinese», il suo favore per l’istituzione di una filiale della Cassa di risparmio di Milano, convinto della necessità di educare gli individui alla previdenza. L’attenzione da lui rivolta ai problemi economico-sociali della città e della provincia ne determinò l’elezione a membro di moltissimi istituti pubblici locali. Oltre alla carica di consigliere comunale, che tenne, salvo un breve volontario intervallo, dal 1867 fino alla morte, ricoprendo per qualche tempo anche quella di assessore, fu per quasi un decennio consigliere e per cinque volte presidente della provincia, per la quale fu delegato nel Comitato di stralcio del fondo territoriale veneto. Socio fin dal 1865 dell’Associazione agraria friulana, di cui fu pure consigliere, dal 1884 in poi M. fece parte della speciale Commissione per la cooperazione, grazie alla quale in Friuli vennero presto diffondendosi le casse rurali e molte altre istituzioni agricole. ... leggi Sempre in campo agricolo, fin dal 1865, svolse un intenso lavoro e una «tenace lotta» per vedere realizzata l’opera d’irrigazione del Consorzio per l’agro monfalconese, di cui fu pure presidente. Il suaccennato interesse mostrato nei riguardi delle questioni inerenti al credito e al risparmio fu di certo stimolato dall’ambiente familiare. Il padre, infatti, fu membro del consiglio di amministrazione del Monte di pietà, vicepresidente della giunta di sorveglianza della filiale della Cassa lombarda, nonché membro del consiglio (1876-1878) e poi presidente (1878-1887) della Cassa di risparmio di Udine. Morto il padre, M. ne raccolse l’eredità, venendo eletto consigliere e, quasi contemporaneamente, presidente del Monte di pietà e della Cassa di risparmio. Grazie ai ruoli di vertice ricoperti negli importanti istituti locali, ebbe l’opportunità di osservare l’economia e la società friulana di fine Ottocento da una posizione privilegiata. A tal proposito egli ebbe anche il merito di diffondere e illustrare con numerosi studi, di impianto prevalentemente statistico, l’evoluzione di diversi fenomeni economico-sociali dell’epoca: dal risparmio all’emigrazione, dalla pellagra alla cooperazione. Tra questi si ricordano: Relazione al consiglio dell’Associazione agraria friulana sopra i forni rurali, il pane e la pellagra in Friuli (Udine, 1888); Le istituzioni di credito e il risparmio in Friuli a tutto l’anno 1888 (Udine, 1889); La Cassa di risparmio di Udine nel suo primo quindennio 1876-1890 (Udine, 1891); Le Casse di prestiti in Friuli (Udine, 1892); Produzione, mercato e prezzi dei bozzoli da seta in Udine (Udine, 1895). Altrettanto importante fu l’attività svolta nel campo della beneficenza, cui si dedicò in vario modo. Come pubblico amministratore fu consigliere della Congregazione di carità, della Casa di carità e della Casa di ricovero di Udine. Come studioso si interessò agli statuti delle antiche fraterne e alla storia della beneficenza, pubblicando, tra le altre cose, la Bibliografia della beneficenza e previdenza nella provincia di Udine (Udine, 1885). Al momento della morte, avvenuta a Udine il 20 maggio 1900, ricopriva ancora, tra le altre, le cariche di consigliere comunale, presidente del consiglio provinciale e della Cassa di risparmio.

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Bibliografia

L.C. SCHIAVI, Commemorazione dei soci Giovanni Marinelli e Nicolò Mantica. Parole del presidente, «AAU», s. III, 7 (1899-1900), 91-93; Nicolò Mantica, «La Patria del Friuli», 21 maggio 1900; Nicolò Mantica, «Giornale di Udine», 22 maggio 1900; Verbale della seduta consigliare del giorno 26 marzo 1900, «Bull. Ass. Ag. Fr.», s. IV, 17 (1900), 266-267; L’opera della Associazione agraria friulana dal 1900 al 1906, II, Udine, Tip. G. Seitz, 1906, 3-8; I Mantica. Un’antica famiglia scomparsa, «Il Popolo del Friuli», 9 marzo 1937; M. ROBIONY, Una gestione bancaria efficiente. La Cassa di risparmio di Udine dalla origini alla prima guerra mondiale, Udine, Forum, 2007, ad indicem.

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