MOREALI GIOVANNI BATTISTA

MOREALI GIOVANNI BATTISTA

poeta

Attivo nel Settecento, è ricordato per il più antico almanacco manoscritto redatto in friulano, il Pronostich curios sore l’ann bisestil 1728. Rimis seriosis in tenor furlan. Dedicat al mert particolar di chi l’aggradirà, consultabile presso l’Archivio di stato di Udine tra i componimenti in lingua friulana di autori diversi del fascicolo Poesie dialettali friulane. In altro fascicolo della medesima busta si rinvengono alcune poesie in italiano che presentano la stessa grafia del Pronostich: una decina di componimenti tra sonetti, canzoni e otto discorsi o articoli eruditi, nonché il poemetto La cetra di Pindo. Rime poetiche in lingua toscana col’aggiunta di alcuni problemi curiosi a diletto dei lettori. Il M. pare anche autore di un sonetto encomiastico trasmesso come Saggio ritiro al chiostro di madamisella francese. Allusivo alla croce e conservato presso la Biblioteca civica Joppi di Udine. Lo studio e l’edizione del Pronostich si devono a Gian Carlo Ricci (1987), che ci indirizza anche sulle ipotesi relative all’identità dell’autore. In assenza di dati certi si ravvisa un legame con Giovanni Moreali, abate, autore di un’ode comparsa nel volume Poesie varie di autori italiani viventi, Venezia 1790. È meno verosimile invece possa trattarsi del modenese Giambattista Moreali o Moreale, erudito in corrispondenza con il Muratori, a cui si devono soprattutto trattati di medicina. In anticipo rispetto alla fortuna che il genere avrà con Zorutti nel secolo successivo, oltre che al primo esempio friulano a stampa (Il Guardafogo di Udin di cui si hanno solo due testimoni per il 1742 e il 1747) il Pronostich presenta caratteristiche a sé. Pure specchiando in parte l’impostazione poi usuale e rinviando ai modelli veneti, sconta scelte metriche, formule retoriche, rinvii colti che mal si legano con la diffusione larga e con la continuazione periodica. ... leggi La struttura apre con un Avertiment al lettore in italiano, la lista dei Numars, Fiestis mobils, Quatri temporis, cui seguono un Discors ai Lettors in friulano e i componimenti dedicati ai mesi che intercalano doppie quartine di endecasillabi in corrispondenza con le lunazioni. Sono assenti però tratti usuali (i giorni della settimana, la serie dei santi, i mercati, le sagre), mentre dei versi dedicati alle stagioni resta, probabilmente superstite, il solo frammento Dall’Autunn. Nel confronto con i successivi almanacchi friulani stupisce la serietà del registro, l’insistenza nell’Avertiment sull’erudizione dell’autore, il difetto di leggerezza arguta, o di increspature allegre e maliziose. Il tono sostenuto è evidente nelle ottave che alternano al pronostico un commento morale privo di spunti satirici, ed esibiscono sintassi e linguaggio artificiali e ricercati, con italianismi e latinismi profusi scopertamente e occasionale recupero di tessere venete. I versi di indirizzo accennano alle imperfezioni grafiche dello scritto, motivando le difficoltà con la «durezza dell’idioma». Il friulano adottato presenta tratti centrali che, per alcuni aspetti, lo avvicinano direttamente all’udinese. L’ipotesi, suggerita dall’analisi delle soluzioni grafiche (l’assenza di affricata dentale –z per i plurali in favore della sibilante, –s), è che il Pronostich rifletta la situazione della varietà cittadina del primo Settecento, con le innovazioni tipiche per l’udinese appena entrate in uso, solo parziale dileguo delle affricate e tenuta delle palatali.

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Bibliografia

Ms BCU, del Torso, Miscellanea, 447; ASU, del Torso, 3, Pronostich curios sore l’ann bisestil 1728. Rimis seriosis in tenor furlan. Dedicat al mert particolar di chi l’aggradirà.

PELLEGRINI, Tra lingua e letteratura, 252; G.C. RICCI, Il prin Stròlic furlan, in Cultura in Friuli, I, 327-358.

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