ROP GIORGIO

ROP GIORGIO

organaro

Scarsi rimangono i suoi dati biografici conosciuti: di origine austriaca o forse slovena, visse per alcuni anni in Friuli. Nel 1641 a Cormons fu battezzato Francesco Rop, figlio di «mastro Giorgio» e di Isidonia: nel documento l’organaro viene detto «di Clanfurt», ma il capoluogo carinziano era forse solamente l’ultima cittadina in cui egli era vissuto. R. si trovava a Cormons – insieme con l’indoratore svizzero Jakob Egger – sicuramente per motivi legati alla sua professione e a lui infatti va attribuito l’organo della Beata Vergine del Soccorso, oggi completamente depauperato del materiale fonico, ma pregevole testimonianza d’arte organaria secentesca d’oltralpe. Nella stessa cittadina costruì forse anche un piccolo organo per la chiesa di S. Antonio, oratorio privato della famiglia del Mestri demolito nel 1958. Nel 1647 si trasferì a Udine, dove visse per alcuni anni in borgo d’Isola: qui prese in locazione una casa dei conti Caiselli, continuando a pagare fino al 1651 la mensile rata d’affitto. Nel capoluogo friulano, sfruttando la sua abilità di fonditore, riparò i tetti della loggia pubblica e della chiesa di S. Giovanni Battista, utilizzando piombo fatto arrivare da Villaco. Lavorò pure nel duomo di Gemona (1638) e nel duomo di Cividale del Friuli (1651), dove trasferì un piccolo organo proveniente dal duomo di Palmanova. Nello stesso duomo palmarino costruì il grande organo che porta ancora lo stemma del procuratore Gerolamo Dolfin, ma del quale rimangono solamente cassa, cantoria e vano dei mantici. Al R. sarà probabilmente da attribuire l’organo positivo cosiddetto “Radivus” (dal nome del proprietario o donatore Daniele Radivo da Siaio), ora conservato nella chiesa di S. Maria a Paluzza. Questo strumento, infatti, presenta alcune caratteristiche costruttive (ad esempio il motivo a lunette sovrapposte dei piedritti) che lo fanno ricondurre all’organo della Beata Vergine del Soccorso di Cormons.

Bibliografia

VALE, Organo, 51; LUNELLI, Studi, 196; PARONI - BARBINA, Arte organaria, 66; DELLA PORTA, Case, 470; A. ZANINI, La cappella musicale del duomo di Cividale nell’età barocca, in Ecco mormorar l’onde. La musica nel barocco, a cura di C. DE INCONTRERA - A. ZANINI, Monfalcone, Teatro comunale, 1995, 301-304; Pietro Alessandro Pavona e la musica sacra a Palma, Palmanova, Circolo comunale di cultura “Nicolò Trevisan”, 1996, 47-48, 73; Organi e tradizioni organarie nel Friuli Venezia Giulia. L’Arcidiocesi di Gorizia, a cura di L. NASSIMBENI, Udine, Pizzicato, 2004, 9, 87, 99, 194.

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