TRICARICO NICOLA

TRICARICO NICOLA

cantore, compositore

Nulla è noto sul T. fino al dicembre del 1682 quando venne assunto come cantore contralto presso la cattedrale di Verona. Forse proveniva dal comune omonimo situato nel medio Basento, oggi in provincia di Matera, ma in alcuni libretti d’opera viene definito napoletano; non è neppure chiaro se fosse imparentato con Giuseppe Tricarico celebre violinista e compositore di Gallipoli. Cessato il suo impiego veronese nel giugno del 1683, per qualche anno se ne perdono le tracce finché venne assunto il primo agosto 1687, sempre come contralto, nella cappella ducale di Venezia. Neppure questo incarico durò a lungo: ne venne licenziato infatti il 6 dicembre 1689 perché allontanatosi dalla città senza permesso. È probabile che da Venezia avesse intessuto fruttuose relazioni con l’ambiente udinese ed è verosimile che sia proprio lui quel signor Nicola che il 12 luglio 1688 aveva stipulato un accordo con il conte C. Mantica, proprietario dell’omonimo teatro, per recitare nel carnevale seguente a Udine una o due opere in musica per 170 ducati (oltre a vitto, alloggio e trasporto da Venezia); infatti una decina di sue lettere inviate da Wolfenbüttel (ove si trovava probabilmente dall’autunno del 1690 al servizio del duca di Braunschweig) a Udine, parte dirette a sua madre Grazia, parte al mercante di tessuti Girolamo Pontini, dimostrano una buona familiarità con l’ambiente udinese: oltre che col Pontini, col maestro di cappella T. Orgiani, col conte Mantica, ecc., tale da presupporre una sua precedente presenza in città. Tra l’altro sia il Pontini sia il Mantica ospitarono in casa propria per un certo periodo sua madre Grazia insieme con due sorelle e un nipote. ... leggi Rientrato in Italia, a Udine lo troviamo almeno dal 1693, dapprima come cantore della locale fraterna del Santissimo Crocifisso e poi, dal settembre 1695 al maggio 1698, col medesimo incarico in duomo. L’anno seguente entrò a far parte della cappella musicale arciducale di Mantova ove rimase almeno fino al 1716, dopo di che se ne perdono nuovamente le tracce. Si esibì, per quanto testimoniano i libretti d’opera superstiti, nei teatri di Modena (1685), Braunschweig (1691), Parma (1697), Mantova (1697-1700, 1711, 1716), Rovigo (1699), Casale Monferrato (1703), Venezia (1711, 1712, 1716) e Padova (1715). Il T. fu anche compositore e di lui si conservano presso la Biblioteca del conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli cinque cantate per voce e basso continuo: Mi fa rider la speranza, Se poco più dura, Cercano due pupille, E quando sarà, Nell’impero d’amor.

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Bibliografia

ACU, Nuovi manoscritti, 884; BSAU, Schedario Biasutti.

RISM A/II 850009984, 850021183, 850021684, 850021685, 850021695.

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