STEFANO

STEFANO

pittore

Immagine del soggetto

Madonna in trono col Bambino, affresco di Nicolò (?) e Stefano da Gorizia (Lesce, Slovenia, chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta).

I lavori di restauro condotti nella chiesa dell’Assunta di Lesce in Slovenia (1983/84) hanno riportato alla luce l’affresco raffigurante una Madonna in trono col Bambino e dipinto nella lunetta archiacuta dell’antico portale d’ingresso dove compare anche lo stemma dei nobili carinziani Ehrenfels (Arnfels). Ben più rilevante è l’iscrizione vergata sull’affresco a tramandare i nomi degli artefici NICHOLAVS | ET STEFANVS | DE GORICIA PIN|SIT firmatisi al termine dei lavori che certo dovettero interessare anche l’interno della chiesa. Il secondo dei due personaggi può sicuramente essere riconosciuto in quel «Stephan, malêr von Görcz» ricordato in un documento del 1398 regestato dal Kos, che lo dice possessore di una casa «cze Görcz in der stat» (nella città di Gorizia). Meno inequivocabile è invece l’identificazione del primo col «Nicolaus dictus Besna pictor de Goricia», menzionato nel 1366 quale marito di una certa Betta, sia per la distanza cronologica dall’affresco, databile alla fine del Trecento in conseguenza dell’erezione della cappellania, sia per l’omonimia col rettore della chiesa. Nell’atto di fondazione della citata cappellania, stilato nel 1398, compare, infatti, il presbitero Nicolò, cappellano del conte Federico d’Ortenburg nonché assegnatario del nuovo ufficio ecclesiastico, al quale il parroco di Zgornje Gorje, in cambio della decima di Podhom, si impegnava a cedere tutti i diritti vantati sulla chiesa dell’Assunta. L’affresco di Lesce rientra nella seconda fase di affermazione delle novità del Trecento italiano in Alta Carniola, novità declinate secondo la lezione di Vitale da Bologna da maestranze sinora identificate come “botteghe itineranti friulane”, il cui operato è contraddistinto, al volgere del secolo, «da volti ingenui con zigomi spugnosi, da ciocche chiare di capelli, nonché da una certa indeterminatezza nei tratti e da un colorito più caldo». Tali caratteristiche accomunano gli affreschi nelle chiese di Sv. ... leggi Lovrenc sopra Zminec, Sopotnica, Gosteče, Godešič e Crngrob, tutti paesi che gravitano su Škofja Loka, città in quel tempo collegata alla valle dell’Isonzo e al Friuli da una frequentata via commerciale. Nella sua più peculiare connotazione stilistica il brano di Lesce appare tuttavia prossimo alla decorazione della cappella di S. Nicolò a Neuhaus an der Gail/Podturje presso Villacco e alle scene dell’Infanzia di Cristo, visibili nella navata sinistra della chiesa di S. Antonio abate a San Daniele del Friuli e datate al 1405, alle quali sono in parte legati gli affreschi di Nozno. Quest’ultimo paese è sito nel Collio sloveno e all’epoca era parte della Contea di Gorizia così come Biljana, sede di una pieve medievale, nella cui chiesa è stato in anni recenti scoperto l’affresco della Discesa di Cristo agli Inferi, un brano strettamente aderente ai cicli udinesi di Vitale e databile entro il sesto decennio del secolo. Queste testimonianze pittoriche unitamente alla presenza, purtroppo attestata solo dalle fonti, di altri due pittori a Gorizia, tali “Pernardo de Porto” (1357) e “Francisco de Goricia” (1387), permettono di localizzare proprio nella città comitale la sede delle sopra citate maestranze post-vitalesche attive nella Slovenia centrale.

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Bibliografia

F. KOS, Iz arhiva grofa Sig. Attemsa v Podgori, «Izvestja muzejskega društva za Kranjsko», 12/5 (1902), 99; ID., K zgodovini Gorice v srednjem veku, «Glasnik muzejskega društva za Slovenijo», 4-6 (1924-25), 4; J. HÖFLER, O umetnostnih spomenikih srednjega veka v blejskem kotu, «Kronika: časopis za krajevno zgodovino», 32 (1984), 133-134, 136-137; M. ZADNIKAR, Umetnostnozgodovinsko pričevanje cerkve v Lescah, «Varstvo spomenikov», 27 (1985), 44-46; B. RESMAN, Župnijska cerkev Marijinega vnebovzetja v Lescah, in Marijina cerkev v Lescah, Ljubljana, 1987, 24-27; A. ŽELEZNIK, Goriške delavnice 14. in zgodnjega 15. stoletja, in Gotika v Sloveniji, a cura di J. HÖFLER, Ljubljana, Narodna galerija, 1995, 237-238; A. ŽELEZNIK, Marija z detetom na prestolu, ivi, cat. 131; J. HÖFLER, Srednjeveške freske v Sloveniji. I. Gorenjska, Ljubljana, Družina, 1996, 53, 123-124.

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