PAOLINO DA CIVIDALE (1300 ca-1365 ca)

PAOLINO DA CIVIDALE (1300 ca-1365 ca)

cancelliere patriarcale

Immagine del soggetto

Signum del cancelliere patriarcale Paolino da Cividale.

Paolo, detto anche P., nacque a Cividale sul volgere del XIII secolo da Elisabetta († 29 maggio 1347) e Giovanni da Modena, notaio che resse la locale scuola del capitolo per 48 anni († 4 marzo 1336). Dal 1316 al 1323,  egli ebbe modo di usufruire, come aveva fatto prima di lui il fratello Pietro, di una delle due prebende di cui il capitolo disponeva – a seguito di un legato testamentario del maestro Rinaldo detto Pizzul – per favorire gli studi di due giovani chierici fino al raggiungimento del ventiseiesimo anno: P. se ne avvalse dal 29 agosto 1316 al 9 settembre 1323 per frequentare le scuole della città natale. Come il padre e il fratello, fu avviato alla professione di notaio che già esercitava il 1 ottobre 1327, allorché a Udine vergò la sua prima pergamena autografa conservatasi. Negli anni Trenta a P. fu chiesto di  scrivere le tre parti più antiche del libro degli anniversari del capitolo di Cividale: la sua presenza presso i luoghi del capitolo è d’altronde ben documentata in questo periodo (1335-1336). Il 2 febbraio 1338, ad Aquileia, si sottoscrisse per la prima volta come «officialis et scriba» del patriarca, qualifica che avrebbe mantenuto almeno fino al 27 ottobre 1353. Dello stesso anno 1353 si è conservato un frammento di registro patriarcale (una quarantina di pagine di un codice miscellaneo della Biblioteca Guarneriana) le cui note indicano sporadicamente l’autore in «P. notarius». Il 3 giugno 1356 a P. veniva attribuito anche il titolo di «cancellarius domini patriarche» e più specificamente la qualifica di «patriarchalis aule cancellarius» (15 gennaio 1365) che parrebbe denotare uno ruolo ben preciso del notaio nell’organizzazione della cancelleria patriarcale, ove in poco meno di un trentennio P. collaborò con i patriarchi Bertrando di Saint-Geniès, Nicolò di Lussemburgo e Ludovico della Torre. L’incarico presso la curia comportò il suo trasferimento da Cividale a Udine, sede abituale dei tre patriarchi, ove egli abitò in borgo Aquileia: un documento scritto a Udine il 31 marzo 1356 ricorda tra i presenti anche P. notaio della curia, già residente a Cividale. ... leggi Alcuni atti di compravendita che lo riguardano testimoniano il patrimonio immobiliare accumulato dal notaio: nel 1341 acquistò un manso a Muris; nel 1350 vendette a Castrono de’ Bardi da Firenze un manso in Buttrio. Il 27 giugno 1364, il cancelliere provvide alla salvezza della sua anima e di quella della moglie Lucia lasciando al capitolo di Udine un manso nel villaggio di Mereto. Il 22 giugno 1365 veniva celebrata a Cividale la prima di una serie perpetua di funzioni religiose secondo le volontà del cancelliere del patriarca che all’uopo aveva donato al locale capitolo «multa bona stabilia et mobilia». Il 28 luglio successivo moriva a Cividale la moglie Lucia: è possibile che anche P. – la data del cui obito non è nota – sia morto in quel periodo, durante un’epidemia di peste.

 

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Bibliografia

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