LUZZATTO EFRAYIM

LUZZATTO EFRAYIM (1729 - 1792)

medico, poeta

Nacque a San Daniele del Friuli nel 1729. Pure medico e poeta fu suo fratello Isacco. Raffael, padre di entrambi, si era laureato in medicina nel 1717 all’Università di Padova. Anche E. nel 1751 conseguì la medesima laurea nella stessa Università. Dal 1760 circa per oltre vent’anni fu medico presso l’ospedale della comunità ebraica portoghese di Londra. Morì a Losanna nel 1792, mentre stava ritornando in Italia. Nel 1768 a Londra pubblicò una raccolta di cinquantacinque poesie cui diede il titolo Elleh bene ha-ne‘urim [Questi sono i figli della giovinezza] perché la maggior parte era stata composta in gioventù, quando il L. era ancora in Italia. Sono soprattutto sonetti in metro quantitativo-sillabico. I temi prevalenti sono: l’amore e le passioni giovanili visti come fonti di gioia e di sofferenza, la nostalgia per il paese natale, il comportamento suo e dei suoi concittadini di San Daniele, epitalami, eulogi e canti funebri per personaggi illustri, inni per lauree in medicina, satire contro i medici, riflessioni sulla morte in generale e su quella dell’amata in particolare. C’è anche la traduzione della canzonetta La primavera di P. Metastasio. I due sonetti Neged ṣeḥoq ha-qarṭe [Contro il gioco delle carte] e Sefer keritut [Libello di divorzio] dedicato a un marito tradito che chiede il divorzio, non compresi nell’edizione londinese, e qualche altra poesia furono stampati più volte in riviste degli illuministi ebrei (Ha-meassef, Bikkure ha-‘ittim, Kokve Yiṣḥaq) apparse in varie località della Germania e a Vienna nella prima metà dell’Ottocento, perché i loro redattori erano grandi ammiratori dell’arte poetica del L. Samuel Romanelli nella sua Grammatica ragionata italiana ed ebraica con trattato, ed esempj di poesia, edita a Trieste nel 1799, lo definì «ebraico Petrarca», perché nei suoi componimenti si avverte l’influenza del poeta italiano. ... leggi Nei primi manuali di storia della letteratura ebraica moderna il L. è qualificato come “moderno” o come precursore della poesia moderna. J. Klausner lo definì «mešorer nifla» [poeta mirabile] e aggiunse: «Se ci fu nel secolo XVIII un poeta ebreo del quale si può dire con le parole di Goethe: Io canto come canta l’uccello nascosto tra i rami, questi è E. L.». La raccolta Elleh bene ha-ne‘urim è stata stampata per la prima volta a Londra nel 1768 in circa cento esemplari. La seconda edizione apparve a Berlino – anche se nel frontespizio è indicata Smirne come luogo di stampa – nel 1790 a cura di Isaac Satanow che, ignorando l’edizione precedente, per errore indicò come autore M.H. Luzzatto, cambiò arbitrariamente il titolo in Qol šaḥal [Voce di leone] e altrettanto arbitrariamente cambiò l’ordine delle poesie. Il testo dell’edizione londinese fu poi ristampato varie volte: Vienna 1839, a cura di M. Letteris; Lemberg (Lwow) 1937, a cura di A. Guttmann; Tel Aviv 1942, a cura di Y. Fichman; a New York nel 1987 e a Gerusalemme nel 1994 a cura di D. Mirsky. I due sonetti Neged ṣeḥoq ha-qarṭe e Sefer ha-keritut, non compresi nelle prime quattro edizioni della raccolta, ma pubblicati su varie riviste nella prima metà dell’Ottocento, sono stati inseriti a partire dall’edizione del 1942. Della futura redenzione ad opera del Messia trattò nella cantata Ge’ullah [Redenzione], in tre brevissimi atti, che, composta a Londra nel 1776 su richiesta della famiglia marrano-portoghese Mendes Furtado, è stata pubblicata per la prima volta da H. Schirmann nel 1943.

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Bibliografia

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