TENTORI FRANCESCO

TENTORI FRANCESCO (1931 - 2009)

architetto

Immagine del soggetto

L'architetto Francesco Tentori.

Nacque a Tarcento nel 1931, frequentò il Liceo scientifico Marinelli a Udine e si laureò presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia (IUAV) nel 1957 con Giuseppe Samonà. Dal 1957 al 1959 fu assistente volontario di Ignazio Gardella e in seguito, dal 1963 al 1965, di Ernesto Nathan Rogers, presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Dal 1956 al 1965 fu autorevole redattore (per un certo periodo anche caporedattore) della rivista milanese «Casabella-Continuità», diretta dallo stesso Rogers, rivista che orientava il dibattito culturale postbellico in Italia. Alla redazione di «Casabella» in quegli anni lavoravano giovani architetti destinati ad un notevole successo professionale ed accademico, come Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Gae Aulenti, Giorgio Grassi, Silvano Tintori, Guido Canella, Luciano Semerani. Nel 1964 T. rientrò in Friuli. Da quell’anno al 1970 lavorò principalmente con il cognato, l’architetto Gianni Avon, con il quale firmò diverse realizzazioni: il palazzo delle manifestazioni (1964-1970) e la sede della Banca Cattolica del Veneto (1965-1972) a Udine, il nuovo municipio e il restauro della loggia comunale (1965-1969) a Cividale del Friuli. Gli ultimi due interventi sono rappresentati da architetture “moderne” nel linguaggio, ma inserite in punti strategici del centro storico di Udine e di Cividale rispettivamente: il primo si affaccia sulla piazza Contarena (oggi Libertà), il secondo è situato a fianco della pregevole loggia medievale, di fronte al duomo della cittadina. Sempre con Avon partecipò alla ricostruzione di Longarone dopo la sciagura del Vajont. ... leggi L’attività qui svolta ricercò una difficile mediazione tra le necessità dei superstiti, propensi a soluzioni urbanistiche di tipo vernacolare, e i modelli di intransigente razionalità (case a torre) proposti dal gruppo di Giuseppe Samonà, autore del piano regolatore generale. È di questi anni il piano particolareggiato per il centro storico (1964-1966), che riassumeva lo sforzo di equilibrare punti di vista molto diversi: il “com’era dov’era” a cui aspirava la popolazione locale e il sogno corbusiano dell’istituto universitario veneziano degli anni Sessanta. A questo periodo appartengono anche vari progetti per edifici residenziali e commerciali, due scuole – un asilo e una scuola media – ed il nuovo cimitero di Muda-Maé (1966-1972). Fra queste realizzazioni, concepite all’indomani della tragedia, l’opera che ebbe maggiore fortuna critica fu il cimitero, caratterizzato da una ambientazione suggestiva configurata in armonia con il paesaggio montano. Nel 1967, mentre svolgeva questa intensa attività come architetto, T. conseguì la libera docenza in caratteri dell’architettura moderna, mantenendo viva la sua propensione personale verso lo studio. Dal 1968, per un breve periodo, collaborò con gli architetti udinesi Renzo Agosto, Emilio Mattioni e Gianugo Polesello nel loro “studio di via Mazzini”. Nei primi anni Settanta si trasferì a Roma, dove lavorò all’interno dell’Italconsult fino al 1976. Per conto di questa società, impegnata in interventi di progettazione di grande scala, seguì diversi studi, finalizzati alla redazione di piani urbanistici. Fu a lungo all’Avana (Cuba), svolse anche approfondimenti urbanistici sulle isole Lipari e sulle coste del Lazio. Nel frattempo iniziò l’insegnamento universitario prima a Palermo, poi a Milano e, infine, dal 1981 a Venezia, come professore ordinario di composizione. Nei primi anni Ottanta, lasciò l’attività professionale per dare spazio ai suoi interessi personali svolgendo un fecondo lavoro di ricerca e di insegnamento, quest’ultimo affrontato con insolita passione. Diventò direttore del dipartimento di progettazione architettonica e, dal 1983 al 1991, coordinatore del dottorato nella stessa materia. Dal 1993 fu accademico di S. Luca. Innumerevoli gli articoli e le collaborazioni a riviste italiane e internazionali, come anche i libri pubblicati, che testimoniano la sua personalità eclettica, interessata a temi di approfondimento anche molto diversificati fra loro. Si spense a Roma nel 2009; riposa nel cimitero di S. Vito a Udine.

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Bibliografia

Fra i numerosi saggi di F. Tentori, i testi più conosciuti sono quelli dedicati a Le Corbusier, argomento costante della sua ricerca, i cui tratti essenziali sono in: Le Corbusier, Milano, CEI, 1965; Vita e opere di Le Corbusier, Roma-Bari, Laterza, 1979; dello stesso anno è la versione italiana del testo di Le Corbusier, Precisazioni sullo stato attuale dell’architettura e dell’urbanistica, a cura di F. TENTORI, Roma-Bari, Laterza; F. TENTORI - R. DE SIMONE, Le Corbusier. Guida all’architettura moderna, Roma-Bari, Laterza, 1988. Un altro lavoro a cui si dedicò a lungo è Lo stile nelle arti tecniche e tettoniche o estetica pratica, manuale per tecnici artisti e amatori, Gottfried Semper, Bari, Laterza, 1992, curato anche da A.R. BURELLI - C. CRESTI - B. GRAVAGNUOLO e preceduto da un’autorevole introduzione di V. Gregotti. Alcuni scritti approfondiscono la storia e l’urbanistica del Friuli, fra questi vanno ricordati: Architettura e architetti in Friuli nel primo cinquantennio del Novecento, Udine, AGF, 1970; diversi contributi sull’attività di Raimondo D’Aronco, come il saggio Raimondo D’Aronco, dai suoi libri e dai suoi schizzi, in D’Aronco architetto, a cura di E. QUARGNAL - M. POZZETTO, Milano, Electa, 1982, e Un confronto fra Raimondo D’Aronco e Valentino Presani, in Atti del Congresso internazionale di studi su Raimondo D’Aronco e il suo tempo, Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1982; un volume molto accurato sulla storia urbanistica della sua città, scritto in occasione del millenario di fondazione, Udine, mille anni di sviluppo urbano, Udine, Casamassima, 1982 (poi rivisitato per i tipi di Laterza, dove uscì con il titolo Udine, Le città nella storia d’Italia, Bari, Laterza, 1988), e uno studio a cura dell’Accademia udinese di scienze, lettere ed arti sulla conformazione del territorio friulano, quasi un’estensione dello stesso tema: I villaggi del medio Friuli come tipo insediativo, «AAU», 79 (1986), 215-253. Sempre nel campo dell’approfondimento urbanistico scrisse Imparare da Venezia: il ruolo futuribile di alcuni progetti architettonici veneziani dei primi anni sessanta, Roma, Officina Edizioni, 1994, e, con E. TRINCANATO, Su Venezia e la laguna veneta ed altri scritti di architettura 1948-1993, Roma, Officina Edizioni, 1997. I due titoli “rileggono” e attualizzano le ricerche svolte dai protagonisti degli anni di esordio dell’Istituto veneziano. ... leggi Diversi i contributi sull’architettura italiana del Novecento, di cui era un conoscitore profondo: P.M. Bardi, con le cronache artistiche de “L’Ambrosiano”, 1930-1933, Milano, Mazzotta, 1990; la presentazione del volume su Giuseppe Terragni, vita e opere, a cura di A. SAGGIO, Bari, Laterza, 1995; i testi su Pietro Maria Bardi, primo attore del razionalismo, Torino, Testo&Immagine, 2002, e su Edoardo Persico, grafico e architetto, Napoli, Clean, 2006, e molti altri. F. Tentori mantenne sempre dentro di sé lo “spirito di Casabella”, ossia un divorante interesse verso l’attualità dell’architettura, nei confronti della quale era sempre molto attento ed informato. Lungo tutto il suo percorso di critico continuò ad occuparsi anche di architetti quasi contemporanei, come Ignazio Gardella (curò l’introduzione allo studio di M. PORTA, L’architettura di Ignazio Gardella, Milano, Etas, 1985), dei principali maestri dell’architettura italiana – si veda lo studio Lezioni di progettazione: dieci maestri dell’architettura italiana, a cura di M. MONTUORI, Milano, Electa, 1988, o quelli su Mario Fiorentino, La monografia di Mario Fiorentino, il sogno realizzato, «Casabella», 527 (1986), 31-32, e su Giuseppe e Alberto Samonà: F. TENTORI - A. CORTESE, I Samonà, fusioni fra architettura e urbanistica, Torino, Testo&Immagine, 1996 – e di molti altri, compreso un affettuoso ricordo del cognato Gianni Avon: Testimonianza, in Gianni Avon Architetture e Progetti 1947-1997, a cura di F. LUPPI - G. ZUCCONI, Venezia, Marsilio, 2000.
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