MARANGONI TRANQUILLO

MARANGONI TRANQUILLO (1912 - 1992)

incisore, disegnatore edile, arredatore navale, insegnante

Immagine del soggetto

Autoritratto, xilografia di Tranquillo Marangoni, 1949 (Monfalcone, Galleria comunale d'arte contemporanea, Fondo Tranquillo Marangoni).

Nacque il 1° aprile del 1912 a Pozzuolo del Friuli (Udine) da Maurilio, falegname, e da Maria Jop, sarta. Ancora bambino, prese confidenza con il legno e gli attrezzi del padre. Amava il disegno al quale dedicava molto del suo tempo libero. Iniziò a lavorare a quindici anni presso un mobiliere di S. Osvaldo, nei pressi di Udine e continuò i suoi studi da autodidatta. Prima del servizio militare, lavorò anche per la fabbrica di sci Lamborghini, a Tolmezzo, nella rifinitura degli attrezzi sportivi. Svolse mansioni di disegnatore topografo per l’artiglieria da campagna, come militare di leva in ferma a Bolzano e Trento tra il 1933 ed il 1934. Al termine riprese il suo lavoro presso la fabbrica di sci e si sposò con Caterina Nascimbeni, dalla quale ebbe i tre figli: Ausilia, Paolo e Aldo. Nel biennio precedente la guerra lavorava come mobiliere e frequentava a Udine lo studio dello scultore Antonio Franzolini, che da poco aveva terminato la decorazione del foyer del cinema Odeon ed era stato presente nel 1938 con un’opera alla XXI Esposizione biennale internazionale di Venezia. La poetica di Franzolini, che aveva affinato la sua arte nello studio del grande Adolfo Wildt a Milano, affascinò il giovane M. e ne influenzò in qualche misura le opere. Nel 1939 fu richiamato in servizio militare a Gorizia. Trovò poi occupazione, in qualità di disegnatore edile e arredatore navale, presso i cantieri di Monfalcone, dove lavorò fino al 1962. Dal 1942 ebbe inizio intanto l’attività di xilografo, che sarebbe stata la costante della sua esistenza: memore del suo primo mestiere di marangone, si costruì da solo le sgorbie, i bulini, perfino il torchio, preparando inoltre le tavolette per l’incisione. ... leggi Negli anni della Resistenza realizzò i timbri per le brigate partigiane operanti in Friuli e riprodusse anche quelli utilizzati dai tedeschi, con i quali realizzare i lasciapassare per gli italiani provenienti dal fronte orientale. Dopo la guerra partecipò alla prima mostra d’arte delle truppe inglesi ed eseguì xilografie per il loro giornale «Lowland Gazette». Nel 1946 ricevette il premio “Dama Bianca” di Gorizia, ed organizzò la sua prima personale a Trieste; l’anno seguente pubblicò una cartella con dieci xilografie intitolata Trieste romana e medievale e allestì la sua prima mostra a Monfalcone. Si impegnò in una intensa attività lavorativa, per molte ore del giorno, nel lavoro ai cantieri navali, ma di notte si dedicava alla xilografia. Nel 1951 progettò e diresse i lavori per le piscine della motonave “Giulio Cesare”, in costruzione nei cantieri navali di Monfalcone, e preparò i cartoni anche per le decorazioni in ceramica e mosaico. Creò dei pannelli decorativi, in legno di testa di acero o legno di filo di tiglio, ispirati alle matrici xilografiche ed iniziò l’organizzazione di mostre di arte grafica. Due anni dopo fondò, insieme con Virgilio Tramontin e Guido Trentin l’“Associazione degli incisori veneti” (AIV), con sede a Venezia; eseguì il cartone per il mosaico Il Sacro Cuore e storie di s. Orsola per il convento di Trieste e partecipò alla I Esposizione internazionale della xilografia “Xylon” a Zurigo. Realizzò nel 1954 le due corone d’oro, pietre e smalti per la statua della Madonna con Bambino del santuario della Vergine Marcelliana a Monfalcone. Nel 1958 morì la moglie. Nel 1962 si trasferì a Genova dove collaborò con l’architetto Zoncada nell’arredamento navale. Si sposò con Silvia Comel, divenne membro dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze. Nel 1964 eseguì i cartoni per gli arazzi della sala da pranzo della motonave Michelangelo. Nel 1965 preparò i pannelli ed il cartone per l’arazzo della motonave Angelina Lauro. Dopo una mostra antologica a Praga, cui partecipò l’anno seguente, divenne insegnante di ornato disegnato nel Liceo artistico di Savona, del quale in seguito avrebbe assunto la presidenza che mantenne fino al 1971. Nel 1970 venne nominato socio della gloriosa Accademia di scienze lettere e arti di Udine, tre anni dopo divenne corrispondente della Reale Accademia Albertina del Belgio, e conseguì l’abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche. Nel 1974 fu nominato membro onorario della Royal Society of Painters, Etchers and Engravers di Londra. Lasciò l’insegnamento nel 1981. Nel 1984 portò a termine l’impegnativa realizzazione di dodici matrici dedicate a S. Teresa di Gesù, commissionategli dall’arcivescovo di Torino Anastasio Ballestrero per un volume in commemorazione del quarto centenario della morte di santa Teresa: il volume sarebbe stato pubblicato l’anno seguente. Nel 1985 si trasferì a Ronco Scrivia, in provincia di Genova, e nel 1986 – su incarico della Xylon Internazionale – costituì la Xylon Italia, Associazione degli xilografi italiani, con sede presso il Museo d’arte moderna di villa Croce a Genova e ne fu eletto presidente. Due anni dopo presiedette la I Esposizione della Xylon Italia che si svolse a Schwetzingen in Germania. Si spense improvvisamente a Ronco Scrivia il 26 marzo 1992. All’incisore-xilografo M., nel febbraio 2005, è stata intitolata dal comune di Genova una piazzetta all’interno dei pubblici giardini e, il 20 ottobre 2007, dal comune di Ronco Scrivia, la civica Biblioteca. Molte sue incisioni sono state acquisite dal comune di Pozzuolo del Friuli ed il comune di Monfalcone ha costituito nel 2002, presso la Galleria comunale d’arte contemporanea, il fondo Tranquillo Marangoni che raccoglie migliaia di opere tra xilografie, disegni, libri illustrati, pannelli, materiali d’archivio.

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Bibliografia

A. MANZANO, Incisori friulani. Tranquillo Marangoni, «Avanti cul brun! Lunari di Titute Lalele pal 1957», (1956), 259-279; Il Fondo Tranquillo Marangoni, a cura di G. BERGAMINI, Monfalcone, Comune di Monfalcone, 2008 (con completa bibliografia precedente).

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