BIRRI LUIGI

BIRRI LUIGI (1836 - 1884)

ecclesiastico, verseggiatore

Nacque il 26 gennaio 1836 a San Lorenzo di Soleschiano, presso Manzano (Udine), nel paese in cui era nata, viveva e stava iniziando a scrivere, su invito di don Pietro Comelli, anche Caterina Percoto. Dopo gli studi in seminario, venne ordinato sacerdote e destinato alla parrocchia di Percoto, dove rimase come cooperatore dal 1863 al 1878. In seguito esercitò il ministero a Driolassa di Teor, dove sarebbe morto l’8 agosto 1884. Presso la stamperia Orlandi di Latisana pubblicò Il Strolic furlan di un çhargnell e un bassarul [L’almanacco friulano di un carnico e di un abitante della Bassa] per gli anni 1883 e 1884. Il luogo di stampa è consapevolmente ai margini della friulanità («Là che si sint di rar lenghe furlane» [Dove raramente si sente la lingua friulana]), ma il modello accarezzato, e nello stesso tempo temuto, è naturalmente Zorutti: «Ançhe no’ lu savìn / che l’ul un biell coragio e muse rote / a fâ Lunaris dopo di Zorutt, / e si è cuasi sicurs di fâ une fote… / E pur no’ la risçhin; se l’afarutt / si viod che al puedi là / nuje mior! e se no, si plante là» [Anche noi sappiamo che ci vogliono un bel coraggio e faccia tosta a fare lunari dopo Zorutti, e si è quasi sicuri di fare uno sproposito… Eppure noi rischiamo; se si vede che l’affaruccio può andare, nulla di meglio! altrimenti, si pianta là] (così nell’Introduzion del 1883). Nell’anno seguente azzarda un bilancio, positivo: «Cuan’che un si mètt a fâ cualchi mistir / senze prime vè fatt il garzonat, / al fàs des capeladis e a prin tir / al và a risçho di jessi bastonad… / E jo il prin an ào fàtt des capeladis? / Nò, tant l’è ver che no lis ài çhapadis» [Quando qualcuno si mette a fare qualche mestiere senza aver prima fatto l’apprendistato, fa degli errori e in prima battuta rischia di essere bastonato… E io nel primo anno ho fatto errori? No, tant’è che non le ho prese]; ma ammette: «nè jo, par chest, mi vanti, oh no dabon, / anzi us dis clar e nett: Ste profession / e’ jè une profession di disperads / che’ fàs murì i Poetis disfladads…» [né io mi vanto per questo, no davvero, anzi, vi dico chiaro e tondo: Questa professione è una professione da disperati che fa morire i poeti spossati]. Modi, temi e atteggiamenti zorutteschi danno sostanza anche alle poesie che nel calendario si alternano alle strofette di varia lunghezza che propongono le previsioni del tempo, mentre nella Memorie di Pieri Zorutt si traccia «il biell Ritratt / di chell brav Om di spirit e di cur» [il bel ritratto di quel brav’uomo di spirito e di cuore], colto nell’atto di fare, malgrado gli stenti, la carità. La Biblioteca comunale di Udine conserva un manoscritto verosimilmente autografo di B., intitolato Sbisiezz di un sbisiott [Traffici di un traffichino] e contenente testi in friulano e in italiano. ... leggi La scrittura friulana sembra iniziare negli ultimi anni di Percoto, come denunciano le numerose poesie dedicate al «merchiat di Percut» [mercato di Percoto]. La prima parte del fascicolo reca soprattutto minute di poesie poi confluite nello Strolic, mentre la seconda, più ordinata, comprende brani di più ampio respiro, pur senza uscire dall’orizzonte angusto dell’aneddoto, dell’evento paesano, dell’ironia minuta, dell’apologo, della cronaca spicciola, di un’aurea mediocritas che si fa misurato stile di vita. Poco più di una dozzina di componimenti tratti dalla fonte manoscritta sono stati pubblicati su «Pagine friulane».

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Bibliografia

Ms BCU, Joppi, 78, testi di L. B.

L. BIRRI, Il Strolic furlan di un çhargnell e un bassarul. 1883, Latisane, Stamparie Orlandi, 1882; ID., Il Strolic furlan di un çhargnell e un bassarul. 1884, Latisane, Stamparie Orlandi, 1883.

DBF, 92; L. PILOSIO, Antenati e genitori dell’Avanti cul brun!…, «Avanti cul brun! Lunari di Titute Lalele pal 1961», 28 (1960), 262-263.

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