COZZI MARCO

COZZI MARCO (1410 - 1485)

intagliatore

Immagine del soggetto

Stalli del coro ligneo del duomo spilimberghese intagliati da Marco Cozzi tra il 1475 e il 1477.

Figlio dell’intagliatore vicentino Giampietro (noto solo da citazioni documentarie) e fratello minore di Francesco, M. C. nato a Vicenza verso il 1420, è ricordato inizialmente nei documenti veneziani come autore di lavori (perduti) per le chiese di S. Elena e dei SS. Giovanni e Paolo. Nel 1455 assieme al fratello si impegnò ad eseguire per le monache della chiesa veneziana di S. Zaccaria il coro ligneo composto da quarantanove stalli e collocato, secondo la consuetudine del tempo, nella navata mediana della chiesa. Il lavoro, firmato da entrambi i fratelli FRANCISCUS ET MARCUS DI VICEZIA[!] FRATRES FECIT[!] HOC OPUS 1464, venne completato nel 1464. Dopo la Riforma liturgica successiva al concilio di Trento il coro, decurtato di uno stallo, venne collocato nella cappella di S. Anastasia (o dell’Addolorata) dove tuttora si trova. Si attribuisce al solo Marco il magnifico soffitto ligneo della sala del capitolo della scuola di S. Maria della Carità di Venezia (attuale Sala dei Primitivi delle Gallerie dell’Accademia di Venezia): in assenza di dati certi si ritiene che l’intagliatore abbia eseguito il lavoro dopo il 1461, anno nel quale si iscrisse alla scuola. L’opera più impegnativa e più famosa eseguita a Venezia da M. C. (firmata: MARCUS CONDAM IOHANNIS PETRI DE VICENTIA FECIT HOC OPUS 1468) è il grande coro ligneo della chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari iniziato insieme a Francesco, deceduto durante i lavori. Il magnifico complesso, sulla base di una erronea affermazione di Luca Pacioli, è stato in passato riferito a Lorenzo Canozi da Lendinara: eccezionalmente ancora collocato al centro della navata mediana della chiesa, si compone di centoventiquattro stalli entro armoniosa struttura architettonica. Gli schienali degli stalli superiori presentano mezze figure di santi ad altorilievo e formelle ad intarsio con vedute architettoniche realizzate a tarsia. ... leggi Il 24 febbraio 1475 Ettore dei nobili di Spilimbergo commissionò al C. la realizzazione degli stalli del coro del duomo (S. Maria Assunta) della cittadina friulana dominata dalla nobile famiglia, con la prescrizione che dovessero esser realizzati tenendo come modello il coro dei Frari. La commissione fu resa possibile dal lascito di 437 ducati da parte di Giuliano di Giacomo di Tropea. Il lavoro venne eseguito tra il 1475 e il 1477: su di esso compare la firma dell’autore e il riferimento al committente e al donatore, pre Giuliano, su un lato: MAR(CUS) Q(UONDAM) IOH(ANNIS) PE(TRI) D(E) VICE(N)TIA FEC(IT) HOC OP(US) 1477; sull’altro: T(HEM)P(O)R(E) D(OMINI) ETHO(R)IS EXECUTORIS TESTAME(N)TI P(RE)SB(ITERI) IULIANI 1477. La ricca documentazione a noi pervenuta, integralmente pubblicata da Paolo Goi nel 1997, ci permette di seguire l’autore e la sua organizzata bottega nelle fasi di realizzazione del complesso. Collocato fino all’inizio del XVII secolo nel mezzo della navata centrale, al di sotto dell’organo, il coro fu poi spostato dietro l’altar maggiore e successivamente addossato alla contro facciata e poi trasferito nella chiesa succursale dei SS. Giuseppe e Pantaleone dove ancora si trova a seguito della sistemazione studiata dopo l’ultimo restauro (1997). Oltre al coro, composto da ventiquattro stalli superiori e quattordici inferiori, si è conservato il monumentale leggio mentre è andato perduto il poggiolo dell’organo (ossia la cantoria) citato nei documenti di allogazione. M. C. seguì lo schema realizzato nel coro dei Frari decorando con motivi ad intarsio (tecnica “a toppo”) le parti strutturali e riproponendo la decorazione degli schienali con mezze figure intagliate e formelle con vedute prospettiche di architetture. Secondo alcuni studiosi (Gioseffi, Caufin Mattiuzzo) le mezze figure ad altorilievo sarebbero state eseguite dal friulano Bartolomeo Dall’Occhio, ma studi più approfonditi condotti sulla scultura dell’epoca (Goi, Ferretti) escludono la presenza del problematico scultore e indicano come collaboratore del C. un artista di formazione veneto-padovana del quale è impossibile sinora indicare il nome. È difficile precisare il ruolo svolto dal C. nella realizzazione delle complesse architetture lignee che licenziò come responsabile. Egli fu sicuramente un abile imprenditore e un sapiente regista capace di condurre felicemente in porto vere e proprie “architetture di legname” assegnando a scelti collaboratori l’esecuzione delle varie parti poi assemblate. Si riferisce a lui anche l’esecuzione del coro della chiesa veneziana di S. Stefano inizialmente commissionato, nel 1481, a Leonardo Scalamanzo che lasciò incompiuto il lavoro ripreso e realizzato dal C. Poiché i dati ricavabili dall’iscrizione intarsiata sul fianco del coro (OPUS MAGISTRI MARCI DE VICENTIA 1488 ADÌ 25 OTTOBRE) risultano in contraddizione con la sicura data di morte dell’artista (20 agosto 1485), alcuni hanno proposto di riferire l’opera di S. Stefano ad un omonimo artista che il Paoletti, ancora alla fine dell’Ottocento, identificava con un nipote del C., anch’egli di nome Marco, menzionato nei documenti veneziani sino al secondo decennio del Cinquecento.

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Bibliografia

L. PACIOLI, Divina proportione, Venezia, Paganini, 1509 (= Roma, Istituto poligrafico zecca dello Stato, 2000); P. PAOLETTI, Cozzi Marco di Giampietro; Cozzi (?) Marco gen. Marco da Vicenza, in AKL, 8 (1913), 39; G. MARIACHER, I cori lignei di S. Maria Gloriosa dei Frari e del duomo di Spilimbergo, «Ateneo Veneto», 126/1-2 (1939), 69; MARCHETTI - NICOLETTI Scultura lignea, 36; D. GIOSEFFI, Problemi di storia dell’arte lignea in Friuli, «Arte in Friuli. Arte a Trieste», 1 (1975), 7-14; M. CAUFIN MATTIUZZO, Il coro ligneo del duomo di Spilimbergo, in Studi spilimberghesi. Atti della giornata di studio (Spilimbergo, 28 ottobre 1979), Udine, AGF, 1980, 57-64; S. GUARINO, Cozzi, Marco, in DBI, 30 (1984), 559-561; M. FERRETTI, Il coro di Marco Cozzi, in Il duomo di Spilimbergo 1284-1984 a cura di C. FURLAN - I. ZANNIER, Udine, Comune di Spilimbergo, 1985, 255-274; Il coro ligneo del duomo di Spilimbergo 1475-1477, storia, restauro, documentazione iconografica, a cura di C. FURLAN - P. CASADIO - E. CIOL, Udine, Comune di Spilimbergo, 1997; G. BERGAMINI, Cozzi, Marco, in SAUR, 22 (1999), 115-116.

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