Nato a Gorizia il 27 luglio 1742 dai coniugi Antonio e Maria, compì gli studi di legge a Padova negli anni 1761-62. A questo periodo risale l’esercizio sul violino nella celebre scuola di Giuseppe Tartini, seguito dal trasferimento a Vienna con le prestigiose credenziali del maestro piranese. Nella capitale austriaca D.Z. trascorse il periodo dal 1763 al 1782 e qui incontrò il musicologo inglese Charles Burney, che lo ricorda nelle sue memorie. Burney, che lo chiama «signor Giorgi», ebbe modo di ascoltarlo suonare in trio nel settembre 1772 in casa del medico di corte Marc-Antoine Laugier; nella stessa serata si esibì al pianoforte una bambina prodigio, allieva dell’italiano «signor Giorgio», forse identificabile sempre con il D.Z. Nel 1783 il violinista goriziano rientrò in Friuli facendosi apprezzare in pubbliche accademie; nel gennaio 1785, «per le ottime informazioni avute delle di lui cognizioni, ed abilità, ed anche per li saggi pubblicamente dati in più incontri», venne scelto a ricoprire gli incarichi di primo violino nella cappella musicale del duomo e nell’orchestra del Teatro Nobile di Udine. Rivestì queste mansioni per oltre trent’anni, distinguendosi per le sue capacità artistiche. Nella seduta del consiglio municipale udinese del 22 novembre 1817 si rese noto che «per la mancanza del professore di violino sig. Niccolò de Zorzi» la città era rimasta priva di un valido maestro violinista. Non si comprende chiaramente se il D.Z. si fosse allontanato dalla città o se fosse morto; comunque questa rimane l’ultima testimonianza che lo riguarda e la sua morte va fatta risalire a quegli anni. Ad oggi non sono state ritrovate sue composizioni, anche se rimane il dubbio che un concerto per violino «del sig. ... leggi S.n Giorgio», conservato nell’Archivio del monastero dei frati minori di Dubrovnik, possa essere attribuito al maestro goriziano. Lo sappiamo autore delle musiche per uno spettacolo di marionette intitolato Il giudizio di Paride, rappresentato a Udine nel 1795. Di quest’opera rimane solamente il libretto con il testo di Pietro Duodo; inoltre nello stesso anno, e sempre in collaborazione con il poeta Duodo, il maestro goriziano scrisse le musiche per i due melodrammi Andromeda e Ulisse.
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Libretti: Il giudizio di Paride melodramma per musica in verso sciolto da rappresentarsi dalle marionette dirette dall’Orsola Rebecchi poesia del signor Pietro Duodo musica del signor maestro Nicolò de Zorzi dedicato a sua eccellenza Pietro Canal luogotenente d’Udine, Udine, Murero, 1795.
A. COSTA, Studenti foroiuliensi orientali, triestini ed istriani all’Università di Padova, «Archeografo Triestino», 21 (1896), 127; C. BURNEY, Viaggio musicale in Germania e Paesi Bassi, a cura di E. FUBINI, Torino, EDT, 1986, 106, 107; A. ARBO, Musicisti di frontiera. Le attività musicali a Gorizia dal Medioevo al Novecento, Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 1998, 37, 63, 91; R.M. COSSAR, Vecchia Liuteria Goriziana. La famiglia Pelizon. 1939, introduzione di L. NASSIMBENI, Cremona, Cremonabooks, 1999, X, XIV; NASSIMBENI, Paganini, 27, 55-58, 86, 87, 88, 94, 96, 100, 140; L. NASSIMBENI - A. ZANINI, Giovanni Battista Tomadini (1738-1799). La vita e il catalogo delle opere, Udine, Pizzicato, 1999, 33.
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