DOMENICO DA UDINE

DOMENICO DA UDINE

domenicano, copista

La figura di D. da U. rientra tra quelle di difficile identificazione familiare: non si conoscono l’origine e la data di nascita. Bisogna anche distinguerlo da un omonimo frate predicatore (“senior”), che nel 1346 risulta presente nel convento di S. Pietro Martire di Udine. Il nostro invece è nominato nel 1402, insieme ad altri frati, nel pingue inventario dei codici della biblioteca del convento domenicano udinese. Egli vi compare come copista. Infatti era stato incaricato di copiare per conto del maestro dell’ordine allora in carica (Tommaso da Fermo, 1401-1414) un libro di grande valore, ma di cui non si specifica il titolo. Il compito non era stato ancora eseguito; D. non aveva restituito il codice e per di più, a quanto pare, lo aveva danneggiato. La notizia è interessante perché apre uno spiraglio per intuire quale siano state la funzione e l’opera dei frati e dei conventi mendicanti nella produzione dei libri nel tardo medioevo friulano. Si sa che talvolta i frati copiavano manoscritti per uso proprio e che sovente questi codici erano destinati ad arricchire la biblioteca conventuale. L’episodio che riguarda D. però sembra alludere a una prassi meno sporadica e personalizzata che va tenuta in maggior considerazione per spiegare la crescita del patrimonio librario delle case di religiosi, nelle quali forse i giovani frati erano impiegati con una certa regolarità con mansioni di copista. D. dovette proseguire il “cursus” di studi teologici all’interno dell’ordine e fra il 1412 e il 1413 è menzionato più volte come “lector” nel convento di S. Domenico di Cividale.

Bibliografia

SCALON, Produzione, 22, 253 e n. 105.

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