FERRARESE ADRIANA AUGUSTA

FERRARESE ADRIANA AUGUSTA (1759 - ?)

soprano

Immagine del soggetto

Il soprano Adriana Augusta Ferrarese in una stampa londinese del 1785 ca.

Cantante friulana di valore europeo, per lungo tempo identificata con Francesca Gabrieli detta Ferrarese, per essere originaria della città di Ferrara. Il musicologo inglese Charles Burney, ascoltata nel 1770 a Venezia la voce della Gabrieli, ne rimase particolarmente colpito: si è così sempre ritenuto che le due cantanti fossero la stessa persona. La F. in realtà nacque a Valvasone il 19 settembre 1759 da Giovanni Battista e Luigia Baldi; Valvasone era il paese originario della madre e qui la famiglia rimase fino al 1763, quando si trasferì a Udine, dove già abitavano i suoi antenati, giunti da Venezia verso il 1731. Nel capoluogo friulano A. visse fino al 1778 e probabilmente già a Udine iniziò gli studi musicali. In seguito la si ritrova all’ospedale dei Mendicati a Venezia, dove debuttò nella Quaresima del 1780 interpretando un ruolo solistico nell’oratorio De morte Sisarae di G. Avanzini. Nel conservatorio veneziano continuò a studiare per altri due anni con la giovane maestra Antonia Giacomina Lucovich, fino al gennaio 1783, quando con una clamorosa fuga si allontanò da Venezia; insieme con lei fuggì dall’ospedale la quindicenne Bianca Sacchetti, che in seguito sarebbe diventata una celebre cantante. La notizia fece molto scalpore, dato che assieme a loro c’era anche Luigi del Bene (figlio di Agostino, console pontificio a Venezia) amante della F. I fuggitivi vennero raggiunti dalla gendarmeria veneta a Portogruaro, Luigi fu tradotto nel carcere di Chioggia e le due giovani riportate ai Mendicanti. La successiva evasione di Luigi aggravò ulteriormente la già intricata vicenda, ma alla fine i due amanti si ricongiunsero e si sposarono. Le prime esibizioni teatrali del soprano risalgono al 1784 in Toscana, ma fu l’anno seguente, con il debutto a Londra, che per A. F. ebbe inizio il periodo più glorioso della professione: la stagione inglese la vide protagonista in opere di Paisiello, Salieri, Cherubini e Gluck. ... leggi Rientrata in Italia, le sue esibizioni proseguirono con sempre maggiori favori nei teatri di Firenze, Genova e Piacenza. La prima occasione di esibirsi a Udine si presentò nel maggio 1788 quando la cantante, assieme al marito e all’oboista D. Scolari, lasciò Trieste alla volta di Vienna. Una tappa di alcuni giorni nel capoluogo friulano creò l’opportunità migliore per farsi ascoltare dal pubblico udinese: con lo Scolari tenne nel Nobile teatro due accademie e prima di ripartire, memore delle sue umili origini, lasciò l’intero ricavato delle serate alla sua famiglia. Nell’autunno dello stesso anno il soprano debuttò a Vienna, luogo che sarebbe contato più di ogni altro nella sua carriera: fu qui, infatti, che avvenne l’incontro con Mozart e con il librettista Lorenzo Da Ponte che, stando a quanto lo stesso abate scrive nelle memorie, sarebbe diventato suo amante. Il debutto viennese avvenne il 13 ottobre 1788 nell’opera L’arbore di Diana, libretto di Da Ponte e musica di Vicent Martín y Soler; i giornali viennesi scrissero che nella capitale non si era mai udita una voce simile. Da allora iniziò per Adriana un triennio ricco di successi, culminato nell’interpretazione del personaggio di Fiordiligi alla prima rappresentazione del Così fan tutte, testo di Da Ponte e musica di Mozart, andata in scena il 26 gennaio 1790 al Burgtheater di Vienna. Già nell’estate dell’anno precedente Mozart aveva scritto per la F. due brani (K 577 Al desio di chi t’adora e K 579 Un moto di gioia), arie sostitutive per una ripresa dell’opera Le nozze di Figaro. Terminata nella primavera 1791 l’esperienza viennese, A. si trasferì con una compagnia italiana a Varsavia, dove si esibì dalla primavera 1792 al maggio 1793. In seguito rientrò definitivamente in Italia, continuando a recitare nei teatri di Ferrara, Bologna, Brescia, Livorno, Ancona e Trieste, dove portò per la prima volta un’opera mozartiana. Nell’agosto 1794 si ripresentò sulle scene udinesi interpretando La molinara di G. Paisiello; a Mantova venne nominata socia onoraria della Classe filarmonica, aggregata alla Regia Accademia di scienze ed arti. In seguito la sua parabola artistica si spense gradualmente: la carriera della F. si chiuse al Teatro alla Scala di Milano nella stagione operistica del 1804 e in seguito si perde ogni sua traccia. Cantante di grande temperamento, era interprete eccellente sia nel repertorio drammatico sia in quello comico.

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Bibliografia

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