GALLIZIG (GALLIZIZ, GALIČIČ) FRANCESCO SAVERIO

GALLIZIG (GALLIZIZ, GALIČIČ) FRANCESCO SAVERIO (? - 1780)

ecclesiastico

Il G. nacque a Santa Croce del Vipacco/Sv. Križ pri Vipavi nella contea di Gorizia, in una località che era giurisdizione e signoria della famiglia Attems. Avviato alla carriera ecclesiastica, compì gli studi a Graz, ove si distinse subito per le sue qualità ed il suo talento in tutte le discipline, tanto sacre che profane. Il Codelli, che lo annovera tra i «più grandi e più singolari uomini della nostra provincia», lo dice d’ingegno acuto e penetrante, ma pure rigoroso e costante nell’applicazione. In particolare, era vasta la sua conoscenza delle Sacre Scritture, dei Padri della Chiesa e della storia. Insegnò al liceo di Lubiana. Di quel periodo si ricordano le Assertiones ex universa Philosophia, quas in Lyceo Labaci publice propugnandas suscepit Franciscus Galliziz, Carniolus Vippacensis, anno 1742. Benché portato per sua natura allo studio, le qualità dimostrate consigliarono di porlo in cura d’anime, in particolare nella prima metà degli anni Cinquanta fu nominato parroco di S. Giacomo a Villaco, carica che portava con sé pure quella di arcidiacono, con giurisdizione su trentacinque parrocchie della zona, fino a Pontafel (Pontebba austriaca), e funzione di vicario dell’arcivescovo per la Carinzia («per tractum Dravi»). Indubbiamente un impegno di responsabilità, anche per la particolare situazione locale, in una zona mistilingue tedesco-slovena, segnata dal permanere, sotto l’esteriorità cattolica, di un tenace protestantesimo. Per questo nel 1752 vi furono aperte delle missioni, con il compito proprio di combattere il criptoprotestantesimo. L’eresia poteva però diffondersi anche per altre vie: nel 1762, infatti, il G. fu invitato dall’arcivescovo a vigilare affinché i prigionieri prussiani presenti a Villaco non diffondessero in città Bibbie luterane o altri libri proibiti. ... leggi Il G. perciò, per un ventennio circa, ebbe un compito difficile, che svolse con capacità e dedizione, in stretto contatto con l’arcivescovo Carlo Michele d’Attems, che lo stimava («virum praeclarum, amatum a suis parochianis», «viro probatae solicitudinis et observantiae sacrorum canonum») e che gli affidò l’incarico di fiducia della prima stesura del Sinodo provinciale del 1768. L’arcidiacono compì (in aggiunta a quelle pastorali) due visite dei suoi territori, rispettivamente nel 1765 e nel 1769. Sono tutti motivi che spinsero il successore dell’Attems, Rodolfo d’Edling, divenuto titolare della diocesi nel 1774, a ricercarlo come una persona capace, che lo aiutasse nella cura di una diocesi tanto ampia quale era allora quella di Gorizia. Il G. fu attratto dalla prospettiva di ottenere poi un canonicato nella metropolitana goriziana, carica che gli avrebbe dato modo di dedicarsi agli studi prediletti. Rinunciò così all’arcidiaconato di Villaco e si portò a Gorizia, ove mostrò nuovamente le sue capacità, riuscendo ad ottenere la stima e la simpatia del clero. Ancora il Codelli dice che, però, non ebbe quelle del suo superiore, che pure lo aveva chiamato presso di sé. In ogni caso fu per cinque anni consecutivi vicario generale e seguì il presule nella visita pastorale compiuta tra 1778 e 1779, oltre che in Friuli e Carniola, in Carinzia e Stiria. Di questa esperienza lasciò ampia traccia in una relazione in due tomi dal titolo De visitatione diocesis anni 1778 et 1779, rimasta manoscritta, che descrive la visita nelle zone di queste due ultime regioni (dipendenti in parte dalla diocesi di Gorizia) che egli ben conosceva, in particolare la Carinzia. L’opera, ricorda il Codelli, era scritta in un latino puro ed elegante, difficile da trovarsi tra gli autori delle province d’influenza germanica. Di questo lavoro attualmente non v’è traccia. Lasciata la carica di vicario generale, ottenne da Maria Teresa il sospirato canonicato nella chiesa metropolitana di Gorizia. Non poté goderselo a lungo, in quanto venne a morte il 30 giugno 1780, per le conseguenze di un colpo apoplettico, nell’ospedale dei Fatebenefratelli a Gorizia.

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Bibliografia

CODELLI, Scrittori friulano-austriaci, 119-121; DI MANZANO, Cenni, 103-104; FORMENTINI, Contea di Gorizia, 91; MARCHETTI, Friuli, 971; Primorski Slovenski Biografski Leksikon, Gorica, Goriška Mohorjeva Družba, 1987, ad vocem; Carlo Michele d’Attems, primo arcivescovo di Gorizia 1752-1774. Atti del convegno (Gorizia, 6-8 ottobre 1988), Gorizia, Istituto di storia sociale e religiosa/Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei, 1990, indice; DBF, 378.

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