MARUSIG GIOVANNI MARIA

MARUSIG GIOVANNI MARIA (1641 - 1712)

ecclesiastico, poeta, poligrafo

Immagine del soggetto

Autoritratto di Giovanni Maria Marusig, disegnato sul frontespizio del manoscritto "Goritia, le Chiese, Collegii...", 1706 (Gorizia, Monastero delle Orsoline).

Nacque a Gorizia il 17 giugno 1641. Dopo un periodo trascorso a Klagenfurt, ritornò in patria nel 1669 in qualità di cappellano presso il convento di S. Chiara, dove, a partire dal 1673 ricoprì anche l’incarico di confessore; dal 1689 assunse anche la carica di segretario della congregazione del suffragio delle anime del Purgatorio. Al M. (che era conosciuto anche con il soprannome “Caporro”) va ricondotta la redazione di una ventina di manoscritti autografi di interesse goriziano (spesso sono copie di opere trasmesse in più esemplari), in parte pubblicati, ma solo in anni recenti. Si tratta di scritti noti soprattutto per l’importante e cospicua presenza di versi in friulano e per l’inserimento, a corredo dei testi, di raffigurazioni di Gorizia (ma anche di ritratti, generalmente fittizi, di personaggi vari), che sono spesso state utilizzate come documenti iconografici per la storia della città. I testi più importanti del M. sono le descrizioni, in prosa e versi, della pestilenza del 1682: la Relatione del contaggio successo in Goritia […], ed il cosiddetto Giornale della peste (cui si può affiancare la meno rilevante raccolta apologetica Di Gorizia languente rissanata sotto l’indefessa vigilanza e commando dell’illustrissimo signor signor Ludovico Vincenzo Coronino […]). Per la storia locale va citata anche la raccolta di episodi di cronaca nera avvenuti tra il 1641 ed il 1704: Le morti violente e subitanee successe in Goritia e suo distretto […]. Quantitativamente più notevole è la presenza di testi religiosi (in gran parte legati all’attività professionale del M.), che presentano ora carattere prevalentemente storico (Annali, origine e progressi del nobilissimo monastero di s. ... leggi Chiara di Gorizia fin a l’anno del signore 1675; Origo venerabilis Congregationis suffragi animarum), ora devozionale-edificante (Quinta essenza o estratto di rarri essempi, di motti, […] in due parti; Discorsi recitati nel Oratorio […]; Essempi e mai uditi documenti tradotti in volgare […]; Cento meditationi sopra la santissima Passione […]; Utinam saperent et intelligerent, ac novissima providerent. Deuteronomij 32). Va citato anche uno scritto che propone una serie di confronti tra figure femminili positive e negative (Problemma historicum an plus viris profuerint foeminae, vel nocuerint? […]). Del tutto diverse sono le rassegne storico-cronologiche della storia di Gorizia (dalle origini mitologiche all’età contemporanea, con intrecci ad episodi di storia sacra e storia generale, antica e recente), ricche di citazioni di fatti, personaggi ed istituzioni presentate secondo ordini e concatenazioni molto vari (Goritia [ebbe la] orrigine da Norico […]; Goritia le chiese, collegi, conventi, cappelle, oratorij, colone stationi, seminari, religioni […]»). Numericamente consistenti sono anche le raccolte di versi di commento agli eventi militari e politici del tempo (in particolare la guerra di successione spagnola), redatti in italiano, friulano e veneto sulla base di notizie di attualità e caratterizzati da un taglio blandamente satirico. Si tratta, a volte, di testi non originali, ma ricopiati da altri manoscritti o stampe contemporanee del Nord Italia. Questi versi “politici” fungono in genere da contorno a testi più estesi, secondo un criterio che di solito sviluppava parallelamente due narrazioni distinte sul recto e sul verso delle carte. Le poesie solo in due casi riempiono un intero codice (una raccolta senza titolo relativa al penultimo decennio del secolo XVII e Le nuove più curiose del mondo dal primo novembre 1706, sino al aprile 1707 tradotte in sonetti […]), mentre in un terzo caso ne rappresentano il contenuto non unico, ma principale (Di Carlo Terzo in Spagna – libro secondo -, abbinato, tra l’altro, ad una cronologia sulle invenzioni accompagnata da curiose illustrazioni). Il sacerdote morì il 13 agosto 1712, mentre la redazione dei manoscritti più tardi non supera, presumibilmente, il 1709.

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Bibliografia

[G.M. MARUSIG], Le morti violente o subitane successe in Goritia o suo distretto notate da don Gio: Maria Marusig, a cura di L. CICERI, Udine, SFF, 1970; ID., Poesie friulane, a cura di C. BRESSAN, Udine, SFF, Udine, 1976; [ID.], Problemma historicum se le donne hanno più giovato o nuociuto agli uomini di Gio Maria Marusig, a cura di A. CICERI e con note al testo di R. CORBELLINI, Udine, AGF, 1994; Il diario della peste di Giovanni Maria Marusig (1682), a cura di M.C. CERGNA, Monfalcone, EdL, 2005.

L. CICUTA, Un poeta goriziano del 600. Giovanni Maria Marussig e le sue poesie friulane, «Rivista della società filologica friulana», 7 (1926), 4-16, 49-51, 108-117; O. FASIOLO, Una storia goriziana scritta nell’anno 1709 (un altro manoscritto di don Giovanni Maria Marusig), «Studi goriziani», 11 (1948), 93-112; S. CAVAZZA, Gorizia Barocca: testimonianze di un’epoca, in Gorizia barocca, 143-144; L. PILLON, Giovanni Maria Marusig. Un profilo biografico, ivi; R. GORIAN, L’informazione militare e politica nelle raccolte poetiche di Giovanni Maria Marusig (1641-1712), in Barok na Goriškem - Il Barocco nel Goriziano, a cura di F. ŠERBELJ, Nova Gorica, Narodna Galerija, 2006, 49-58.

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