MIANI LEONARDO

MIANI LEONARDO (1957 - 2008)

architetto

Immagine del soggetto

Il nuovo fonte battesimale progettato da Leonardo Miani nel battistero della cattedrale udinese, 2007.

Nacque a Firenze nel 1957 da madre toscana e padre friulano. Dopo aver frequentato le scuole a Gorizia ed a Udine, conseguì in questa città la maturità classica nel 1976. Studiò architettura a Venezia, iniziando contemporaneamente l’apprendistato, dal 1977 al 1988, presso lo studio dell’architetto Gianni Avon a Udine. M. dimostrò un precoce e spiccato interesse per le arti figurative e si dedicò anche al disegno e alla scenografia, sia durante gli anni della scuola superiore, che in quelli universitari. La tesi di laurea in storia dell’architettura, elaborata con Giorgio Ciucci, gli diede la possibilità di riordinare l’archivio del nonno, l’architetto Cesare Miani, professionista friulano attivo tra le due guerre, e di studiarne l’opera. Dopo la laurea, nel 1987 iniziò l’attività professionale in proprio, aprendo lo studio nel centro storico di Udine in vicolo di Lenna. M. si misurò con temi di progettazione di varia natura: architetture di nuova edificazione, restauro di edifici storici ed allestimenti di esposizioni. Particolarmente riuscita la composizione della chiesa di S. Teresa a Molinis di Tarcento (1987), che riprende in chiave moderna il linguaggio tradizionale delle chiesette votive friulane. Le biblioteche di Codroipo (1999) e di Rivignano (2008) si distinguono per gli interni gradevoli e accoglienti come spazi domestici. Il tema della residenza è affrontato con esiti fortunati nella casa Petrucco a Trieste del 2003. Fra i recuperi, di particolare interesse per la città di Udine fu il restauro filologico del caffè Contarena (1991), realizzato nel 1921 dal nonno Cesare e ubicato al pianterreno del palazzo municipale di D’Aronco. ... leggi Il progetto di M. ripropose gli arredi d’epoca e i rivestimenti musivi policromi concepiti nel locale originale, con un approccio storicista consono alla sua formazione universitaria. Nel centro culturale Visionario, restaurato nel 2004, M. compì la trasformazione della Casa per l’economia domestica della Gioventù italiana del littorio femminile, in via Asquini a Udine – realizzata nel 1936-1937 da Ermes Midena –, in spazio multifunzionale, per accogliere proiezioni cinematografiche d’essai, conferenze, piccole esposizioni e incontri culturali di vario tipo. Il complesso, dotato anche di un gradevole caffè, ha incontrato notevole successo di pubblico, soprattutto di giovani interessati alla cultura ed al cinema. L’intervento valorizza un’area cittadina in passato poco frequentata, situata a breve distanza dalla sede storica delle Facoltà umanistiche dell’Università. Il restauro della casa e dell’ufficio Rubini (1993 e 2003), sempre a Udine, esprime bene una qualità di M. già evidenziata da Stefano Zagnoni come «la forza della discrezione»: l’intervento architettonico si qualifica per la cura attenta dei particolari, senza imporsi troppo alla interessante preesistenza. Questa “discrezione” rappresenta un tratto distintivo peculiare di M. che, come architetto era interessato alla ponderazione e alla maturazione progressiva del progetto, distillato lentamente attraverso una paziente ricerca figurativa. Il suo piacere per la tavola grafica “bella”, non solo esauriente come contenuti tecnici, rappresenta bene i suoi spiccati interessi figurativi, che connotano fin dall’inizio il suo approccio all’architettura. Negli ultimi anni di attività lavorò nel campo degli allestimenti di esposizioni temporanee e permanenti. Tra queste si ricordano le mostre “In Hoc Signo, il tesoro delle croci” a Portogruaro e Pordenone (2006) e “Cromazio di Aquileia al crocevia di genti e religioni” (2008), allestita presso i locali del Museo diocesano di Udine. Vari i progetti realizzati per due sezioni (2000 e 2006) del Museo del duomo di Udine: una di esse comprende la realizzazione del nuovo fonte battesimale all’interno dell’antico battistero della cattedrale (2007). M. si sentiva ben rappresentato da quest’opera: la sua cifra stilistica sobria e discreta qui si esprime in un intervento moderno perfettamente in sintonia con un’impegnativa preesistenza storica. Numerose sono state le collaborazioni con la Soprintendenza e con la committenza religiosa; questo fatto descrive bene i suoi interessi figurativi volti alla tutela ed alla conoscenza del patrimonio storico-artistico locale e alla sua tutela. A Pontebba ricollocò il Flügelaltar (1990), a Udine progettò la bussola della cappella Manin (1998), ad Aquileia concepì il nuovo allestimento del polittico di Pellegrino da San Daniele (2005) e seguì la direzione lavori del restauro degli affreschi absidali di epoca popponiana (2007). Dall’inizio degli anni Novanta collaborò con il Centro missionario diocesano di Gorizia per la realizzazione di edifici sanitari e di culto in Africa. Questa attività dimostra attenzione e sensibilità anche per temi di forte impegno sociale, legati alla sua fede cattolica. Tenne corsi presso l’Università di Udine, sia per la Facoltà di ingegneria che per quella di lettere e filosofia; fu autore di alcune pubblicazioni, prevalentemente riferite alla sua attività di progettista; fu membro della Commissione diocesana di arte sacra, del consiglio della fondazione Società per la conservazione della basilica di Aquileia, dell’Accademia di scienze, lettere ed arti di Udine. Si spense a Udine il 6 novembre 2008, improvvisamente, a poche ore dall’inaugurazione della mostra su san Cromazio.

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Bibliografia

Guida all’architettura del Novecento di Udine e provincia, a cura di M. POZZETTO, Milano, Electa, 1996, 120, 131; S. ZAGNONI, Leonardo Miani, la forza della discrezione, «Parametro», 242 (2002), 74-81.

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