PAGANI FRANCESCO

PAGANI FRANCESCO (1470 - ?)

pittore

Immagine del soggetto

Santa Lucia, Sant'Antonio da Padova e Santa Apollonia, tela di Francesco Pagani, 1518 ca. (Porcia, chiesa di S. Giorgio).

È assai probabile che F. P. sia nato a Milano poco prima del 1480: infatti dai documenti resi noti dal Biscaro si evince che il pittore nel 1505 aveva superato i venticinque anni. Formatosi in Lombardia fu attivo in area veneta e friulana fra il 1502 e il 1548: la sua pittura, che fonde insieme elementi culturali veneti e lombardi, testimonia eloquentemente gli intensi rapporti tra Lombardia e Veneto tra la fine del Quattro e i primi del Cinquecento. I primi dati documentari che lo riguardano risalgono al 1502 (“more veneto”, quindi 1503) e si riferiscono alla pala d’altare della chiesa parrocchiale di Colle Umberto, perduta. Poiché la sua prima opera datata a noi pervenuta risale al 1512 (trittico della chiesa parrocchiale di S. Tommaso di Caneva raffigurante i Santi Rocco, Sebastiano e Nicolò, firmato FRANCESCHO| DA MILAN| A. D. P. | 1512, erroneamente letto in passato 1517) per colmare il decennio intercorrente fra le due date, M. Lucco nella monografia dedicata all’attività del pittore pubblicata nel 1983, ha proposto di riferire al maestro lombardo prima dell’opera di Caneva la Madonna col Bambino già a Englewood, N. J. (collezione Dan Yellow Platt) attualmente dispersa, il lacerto di affresco con Cristo morto sorretto da Giuseppe d’Arimatea nella parrocchiale di San Cassiano di Livenza e la pala d’altare già nella chiesa di S. Lorenzo dei Battuti a Serravalle e oggi nel Museo del cenedese a Vittorio Veneto raffigurante la Madonna con il Bambino e Angeli e i Santi Gerolamo, Agata e Lucia. Entro il 1518 eseguì per la famiglia Carli la pala con i Santi Lucia, Antonio da Padova e Apollonia con l’Annunciazione nella cimasa, nella chiesa parrocchiale di Porcia. Nel dipinto è evidente la ripresa, per quanto riguarda il paesaggio, da elementi tratti da incisioni di Dürer e a questa fonte di ispirazione il P. attinse anche per altre sue opere, come ad esempio gli affreschi con Storie della vita di Cristo eseguiti a più riprese, entro il 1526, nella Scuola dei battuti di Conegliano. Sempre per Porcia, per la chiesa dell’Immacolata, venne realizzata intorno al 1520, la tela con la Madonna allattante, Sant’Anna e i Santi Rocco e Sebastiano attualmente nel Museo di Conegliano. ... leggi A non molta distanza di tempo (intorno al 1523) si data la Madonna col Bambino, San Giovannino e un angelo del Museo del territorio di San Daniele del Friuli. Come ha fatto notare S. Ferrari, nel terzo decennio del Cinquecento si registra nelle opere del Maestro l’influenza della pittura di Girolamo Savoldo, ad esempio nella pala con la Madonna col Bambino e tre Santi della chiesa parrocchiale di Arfanta a Tarzo (1522) e nella Madonna col Bambino in gloria e i Santi Rocco, Tiziano, Vito, Sebastiano della chiesa parrocchiale di Anzano. Echi della pittura bresciana secondo lo studioso si colgono anche nella intensa Pietà con i Santi Lazzaro e Giobbe già in S. Francesco di Conegliano e oggi a Venezia nelle Gallerie dell’Accademia. Nel quarto decennio l’artista condusse a compimento gli affreschi della chiesa parrocchiale di Castello Roganzuolo (San Fior, Treviso) con Episodi del Nuovo Testamento, Visione di Costantino, Angeli e Santi, già erroneamente riferiti a Pomponio Amalteo: emblematici della evoluzione eclettica della attività del P. che accanto a vere e proprie citazioni raffaellesche innestò ricordi della pittura di Callisto Piazza, vista forse durante un probabile viaggio in Lombardia intorno al 1530. Anche nell’Assunta della chiesa arcipretale di Portobuffolé (1535) elementi di ispirazione lombarda si fondono con le suggestioni della pittura veneta. Tra le opere più significative del suo ultimo periodo vanno ricordate la Madonna col Bambino e i Santi Andrea e Bar tolomeo (1538), già nella chiesa del castello di Collalto, oggi nel Museo civico di Treviso, l’Assunta della chiesa arcipretale di Pieve di Soligo, l’Incredulità di Tommaso della chiesa parrocchiale di Caneva e la Madonna col Bambino tra gli angeli e i Santi Tiziano e Rocco della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta di Fratta di Caneva, da datarsi intorno al 1540.

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Bibliografia

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