Mantovano, figlio di Giovanni Battista, organaro a sua volta, era originario di Castiglione delle Stiviere. Trasferitosi con il padre in Venezia nel 1694, in unione con il genitore, riparò gli organi marciani dei quali, contemporaneamente, divenne manutentore ordinario fino al 1755, quando nell’incarico veniva sostituito da Giovanni Antonio Placa (Placca). Il 22 maggio 1711 contrattava, in collaborazione con don Osvaldo Carlone, gli interventi di resaturo dell’organo della parrocchiale di Latisana. Altri suoi interventi di carattere conservativo si registrano negli anni 1713-15 e 1716-18 all’organo del duomo di Bolzano, mentre il 22 dicembre 1720 contrattava la costruzione di un organo di 12 piedi e 11 registri, tastiera di 54 tasti e 4 mantici, per la chiesa veneziana degli Scalzi, strumento ultimato nel 1722. Nel 1727 montava una sua opera nella chiesa di S. Francesco a Treviso e quindi nel 1728 era chiamato ad intervenire a Padova sugli organi della basilica del Santo che egli trovava «molto sconcertati». Il 18 dicembre 1729 veniva incaricato dal consiglio sacilese di rilasciare perizia di restauro per lo strumento della chiesa di S. Nicolò a Sacile. Negli anni 1732-33 dotava di un suo prodotto la chiesa del monastero dei SS. Biagio e Cataldo alla Giudecca, trasferito nel 1810 nella parrocchiale di Polcenigo dove nel 1977 è stato restaurato da Alfredo Piccinelli. Nel 1737 restaurò l’organo dell’abbazia di Follina e nel 1747 quello della parrocchiale di S. Giuliano in Venezia. ... leggi È possibile che il maggior titolo di merito del P. sia costituito da quanto di lui dichiarò nel 1760 l’allievo Giovanni Antonio Placa in una relazione all’organaro Pietro Nachini: «unico soggetto per il quale il sig. Don Pietro Nachini si valse per ricever lumi per istruirsi nella professione di far organi». G. fu padre di Giovanni Battista (1704 circa-1766), organista, cembalista e fecondo compositore.
ChiudiBibliografia
F. CAFFI, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia dal 1318 al 1797 […], II, Venezia, Antonelli, 1854-1855, 20; LUNELLI, Studi, 93-95, 106-107, 208-209, 214-215, 217; V. FORMENTINI - L. STELLA, Il settecentesco organo di Polcenigo, in Polcenigo: mille anni di storia, Udine, AGF, 1977, 207-215: 211; ID., Tradizioni organarie nel duomo di Latisana, in Tisana, 400-417, 402, 410; F. METZ, Tradizioni organarie e musicali nella chiesa di San Nicolò di Sacile, «Il Noncello», 53 (1981), 117-170: 122, 142; MORETTI, L’organo, 551; DEUMM, V, 657; Guida agli organi d’arte della diocesi di Concordia-Pordenone, a cura di A. TOMASI, Pordenone, Provincia di Pordenone/Associazione per la Musica Sacra “Vincenzo Colombo”, 2000, 16.
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