WULFEN (VON) FRANZ XAVIER

WULFEN (VON) FRANZ XAVIER (1728 - 1805)

gesuita, naturalista

Immagine del soggetto

Ritratto del botanico Franz Xavier Wulfen.

Nacque il 5 novembre 1728 a Belgrado, figlio dell’ufficiale austriaco Christina Friedrich. Completò gli studi superiori in Ungheria, a Kaschau, e nel 1745 divenne gesuita. Studiò filosofia e matematica al Teresiano di Vienna e teologia a Graz. Intraprese la carriera di docente, soprattutto di matematica e fisica, nei collegi della Compagnia di Gesù. Insegnò a Vienna, Graz, Neusohl, Lubiana e Gorizia dove restò dal 1755 al 1761. Nel 1762 divenne professore di filosofia e fisica nel liceo di Laibach e dal 1764 si trasferì in quello di Klagenfurt, città nella quale decise di risiedere anche dopo la soppressione dell’ordine avvenuta nello stesso anno. Nella città della Carinzia restò fino alla morte, avvenuta il 16 marzo 1805. Il W. è considerato uno dei più grandi botanici delle ultime tre decadi del Settecento: quella che è definita l’epoca post linneana. I suoi interessi per le scienze naturali si manifestarono presto, quando il W. era ancora studente e, da eccellente alpinista, compiva escursioni e scalate nelle Alpi orientali. Ventiduenne si dedicò con passione soprattutto alla botanica. Dotato di buona attitudine al disegno, non solo descriveva in latino con chiarezza e ricchezza di dettagli i caratteri delle specie che suscitavano il suo interesse, ma le rappresentava in tavole accurate a colori che sono ancor oggi molto ricercate. Nei primi tempi agli studi botanici alternava quelli entomologici: durante il soggiorno goriziano collaborò intensamente con G.A. Scopoli al quale inviava materiale e dettagliate descrizioni per gli studi entomologici e floristici che il medico conduceva sulle Alpi orientali. ... leggi Fu proprio Scopoli a farlo conoscere nell’ambiente scientifico quando divulgò i materiali che W. gli aveva fornito nelle due fondamentali opere del Settecento Entomologia carniolica e Flora carniolica. Seguace entusiasta della nuova classificazione binomia linneana, descrisse per primo il Chamaecytisus purpureus rilevato lungo l’Isonzo e Lycoperdon pedunculatum, scoperto a Doberdò. Si interessò anche delle alghe e della fauna del golfo di Trieste, descrivendo ben 73 specie in un lavoro, Descriptiones ad Adriatici littora maris concinnatae, pubblicato nel 1791, che sarebbe stato molto apprezzato dagli zoologi dell’Ottocento, a partire da Giovanni Domenico Nardo il quale lamentava lo scarso interesse che gli zoologi italiani e tedeschi riservavano all’opera del W. anche quando studiavano le stesse specie e negli stessi ambienti. Poliglotta, corrispondeva in latino, tedesco, francese, italiano con i migliori studiosi dell’epoca, tra gli altri Carlo Linneo e Balthasar Hacquet, e fu socio delle prestigiose accademie di Berlino, Jena, Erlangen, Klagenfurt, Stoccolma e Ratisbona. Soprattutto nel periodo trascorso a Klagenfurt il W. si dedicò alla raccolta, descrizione e classificazione di molte fanerogame, non trascurando neppure alcune crittogame, soprattutto licheni. La fama di naturalista gli derivava dagli scritti accolti nell’opera del botanico Jacquin al quale inviava abbondante materiale per il quinto volume della Flora austriaca, volume che contiene anche le descrizioni di nuove specie di alghe dell’alto Adriatico. Fu proprio Jacquin a denominare in suo onore il genere Wulfenia, cui appartiene l’endemismo terziario dell’area di Pramollo Wulfenia carinthiaca che il W. rinvenne per primo il 12 luglio 1779 sulla Kühweger Alpe nelle Alpi carniche. Il nome di Wulfenia fu proposto da B. Hacquet che aveva conosciuto personalmente il W. a Klagenfurt. A lui sono dedicate anche le specie Sempervivum wulfenii Hoppe e Primula wulfeniana Schott. Tra le molte opere sono da citare Plantarum rariorum descriptiones (1805) e soprattutto Flora norica phanerogama, pubblicata postuma nel 1858, dove sono citate ben 717 specie della regione friulana e di quelle limitrofe. Il W. si dedicò con passione anche alla mineralogia tanto che gli studiosi hanno dato il nome di Wulfenite ad un ossido di molibdeno e piombo.

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Bibliografia

G.B. NARDO, Saverio Wulfen, illustre naturalista di Klagenfurt. Il primo che accuratamente descrivesse animali marini del golfo di Trieste, nel finire del secolo scorso, ingiustamente obliato da chi scrisse sullo stesso argomento dopo di lui, «Commentario della fauna, flora e gea del Veneto e del Trentino», 4 (1868), [estratto: Venezia Tip. del Commercio]; C. WURZBACH, Biographisches Lexicon, Wien, 58 (1889); A. DE BACKER, Bibliothèque des écrivains de la Compagnie de Jésus, III, Liège, 1876, 1578-1579.

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