AGRICOLA GABRIELE AUGUSTO

AGRICOLA GABRIELE AUGUSTO (1819 - 1857)

fotografo

Immagine del soggetto

Ritratto del conte Augusto Gabriele Agricola, olio su tela di Fausto Antonioli, 1857 (Udine, Civici musei).

Nacque a Udine il 19 giugno 1819 da Vincenzo e Giulia Conti, in una nobile famiglia udinese che abitava un palazzo in borgo dell’Isola (l’attuale via Giovanni da Udine), e viene ricordato per essere stato il primo fotografo friulano. Come attesta la documentazione conservata presso l’Archivio storico dell’Università di Padova, si laureò nella Facoltà fisico-matematica, dopo aver superato il terzo esame rigoroso in matematica il 24 agosto del 1843. Fra le scarne informazioni relative alla vita del conte A., si segnala la sua partecipazione ai moti del 1848 nella guardia civica udinese, con il grado di tenente tra i pionieri pompieri. Per quanto attiene la sua attività di dilettante fotografo, per lungo tempo lo si ritenne autore di un esemplare, stampato su carta salata da negativo calotipico, raffigurante l’atrio della basilica di S. Ambrogio a Milano, a causa di una nota, apposta da Enrico del Torso sul verso della fotografia, che la attribuiva ad A., ipotizzando inoltre che la sua morte fosse stata provocata da un avvelenamento, causato dalle sostanze chimiche utilizzate per la pratica fotografica. Lo storico Lamberto Vitali nel 1957 pubblicò la fotografia, datandola al 1855 ed assegnandola, proprio a causa della nota di del Torso, ad A. Quasi quarant’anni dopo, Marina Miraglia, con la collaborazione di Francesca Bonetti, in forza della firma apposta su un secondo analogo esemplare e del fatto che l’opera fosse nota sin dal 1852, ha restituito la veduta animata dell’atrio di S. Ambrogio al “lucigrafo” Luigi Sacchi, datandola al 1849. La passione di A. per la fotografia ebbe inizio nei primi anni Cinquanta e potrebbe essere stata favorita da un suo incontro con il dagherrotipista prussiano Ferdinand Brosy che, secondo l’abitudine dei professionisti itineranti, si stabilì a Udine, per un breve periodo, nel mese di novembre del 1852. Resta da dimostrare che i due si siano incontrati, ma è certo che fra il 1852 ed il 1853 A. avviò la sua produzione fotografica. ... leggi In una collezione privata sono infatti conservati cinque dagherrotipi e nove ambrotipi, da lui realizzati in quel periodo, nei quali sono ritratti i componenti della famiglia della sorella maggiore Marianna, che aveva sposato il conte Giulio di Strassoldo Soffumbergo. Si può ragionevolmente ipotizzare che fra i ritratti “su vetro” in questione ci siano anche quelli presentati da A. all’Esposizione di belle arti, che si tenne a Udine nell’estate del 1853, assieme alla stampa su carta albuminata della piazza S. Giacomo, firmata «A. Agricola f.» e conservata nella stessa collezione. Dopo un anno di pausa, nel 1855 A. partecipò ancora all’Esposizione estiva udinese con alcune prove stereoscopiche, che a tutt’oggi non sono state ritrovate, e con una serie di vedute di Udine, di Gemona e di Venzone. Si può anche in questo caso ragionevolmente ipotizzare che le vedute fossero state stampate da alcuni fra i quattordici negativi, realizzati con la tecnica del calotipo cerato, attualmente conservati presso i Civici musei udinesi e recentemente a lui attribuiti. Lo stesso anno, il 10 ottobre, A. realizzò, su carta albuminata, una veduta della villa Strassoldo di Attimis, anch’essa firmata come la precedente di piazza S. Giacomo. In quel periodo, come confermato da due minuscoli ritratti allegati ad una lettera, A. insegnò la tecnica fotografica al giovane amico conte Antonino di Prampero. Risale al 1856 la terza ed ultima partecipazione di A. all’Esposizione udinese con un «ritratto a fotografia» a grandezza naturale, di cui al momento non si ha riscontro, che meritò la “Menzione onorevole di prima classe”. A. ci ha lasciato, inoltre, una stampa su carta albuminata, intitolata Ricordo dell’Esposizione Friulana d’Arti belle e mestieri del 1856, anch’essa conservata presso i Civici musei udinesi, che ritrae un gruppo di notabili che stazionano nei pressi della loggia del Lionello. A. non partecipò alle esposizioni solo come artista, ma anche come finanziatore ed organizzatore. Del resto che fosse attivo nel mondo culturale è provato anche dalla sua adesione, nel 1854, all’Accademia udinese. Fu amico dell’artista Fausto Antonioli ed esiste una fotografia di A., ora conservata presso i Civici musei udinesi, che ritrae il pittore all’opera con i pennelli in mano. Antonioli, che in seguito avrebbe dipinto post mortem il ritratto di A., ispirandosi ad un suo autoritratto fotografico, gli chiese di realizzare una fotografia di una pala d’altare che gli era stata commissionata per la chiesa della Beata Vergine Marcelliana a Monfalcone. Il dipinto delle sante Agata, Lucia e Apollonia fu fotografato da A. prima della sua collocazione nella chiesa ed il negativo è conservato, assieme agli altri già citati calotipi cerati. Fu questa l’ultima sua opera, realizzata fra il 1856 ed il 1857, immediatamente prima della sua morte sopraggiunta l’8 aprile del 1857, per cause non imputabili al contatto con sostanze tossiche, anche se, come provato dalla nota di del Torso, dopo cinquant’anni si tramandava ancora questa avventurosa motivazione.

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Bibliografia

DBF, 15; L. VITALI, Antica fotografia italiana, in H. e A. GERNSHEIM, Un secolo di fotografia dalla collezione Gernsheim, Milano, Undicesima Triennale di Milano, 1957, 15; L. VITALI, La fotografia italiana dell’Ottocento, in P. POLLACK, Storia della fotografia, Milano, Garzanti, 1959, 262; I. ZANNIER, Fotografia in Friuli. 1850-1970, Reana del Rojale, Chiandetti, 1979, 11, 34; G. BERGAMINI, Augusto Agricola e i primordi della fotografia in Friuli, «Sot la nape», 43/4 (1991), 5-16; G. ELLERO, Agricola e i pionieri, Udine, Ribis, 1994; M. MIRAGLIA, Alle origini della fotografia. Luigi Sacchi lucigrafo a Milano 1805-1861, Milano, Federico Motta, 1996, 133-134 (scheda a cura di F. Bonetti); I. ZANNIER, Augusto Gabriele Agricola pioniere della fotografia in Friuli, «Quaderni dell’Accademia», II/4 (1997), 20-23; F. PECCOL, I calotipi cerati dei Civici musei di Udine, t.l., Università degli studi di Udine, a.a. 2002-2003; A. GIUSA, Dagherrotipisti itineranti e dilettanti in Friuli e a Trieste, in L’Italia d’argento. 1839/1859 Storia del dagherrotipo in Italia, Firenze, Alinari, 2003, 201-205; G. BERGAMINI, Fotografie di Augusto Agricola nel Museo friulano della Fotografia, «Ud. Boll.», 10 (2007), 91-105.

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