FILERMO ANTONIO

FILERMO ANTONIO (1455 - ?)

notaio, poeta

Nato intorno al 1465 a Porcia da Bonifacio Pratense, il F. esercitò al servizio della Repubblica Veneta l’ufficio di cancelliere civico in diverse città del dominio, come Sacile, Feltre e Salò. Strinse una salda amicizia con il conte Iacopo di Porcia, il cui epistolario costituisce la testimonianza più ricca per ricostruire la vita e le opere letterarie del F.; di tali attività non è nota altra prova. La medesima fonte attesta che egli era in relazione con G. B. Uranio, come dimostrano le frequenti richieste che il conte rivolgeva al F. di salutare per suo conto l’amico («Ioannem Baptistam Uranium solito persequere officio meoque nomine illum salvere iubeto», c. LXVr), e rivela altri particolari della vita dello stesso F., come quello della sua permanenza nell’isola di Cipro (c. XVr). La natura letterario-documentaria delle testimonianze impedisce di collocare cronologicamente le vicende biografiche e, nello stesso tempo, illustra in modo solo generico l’attività letteraria del F.: si apprende così che, insieme con il Porcia, anche Bernardino Partenio apprezzava le sue poesie latine («… audivi Parthenium […] commendasse …», c. XVIIIv), e che egli probabilmente fu anche autore di versi in volgare («Rythmos praeterea tuos […] ea animi voluptate perlegimus, qua cetera tua consuevimus», LXIVv).

Bibliografia

Opus IACOBI COMITIS PURLILIARUM epistolarum familiarium, Venezia, Niccolò Brenta, 1507 (?), f. XVr, XVIIIr, XVIIIv, XXXVIv, XXXVIIr-v, XLr-v, XLv, XLIIr-v, XLIIIr-v, XLIIIv, XLIIIv-XLIIIIr, XLIIIIr, XLVr, XLVIIIr, XLVIIIv, Lr, Lr-v, LIr, LVr, LXIIr, LXIIIv, LXIIIIr-v, LXIIIIv-LXVr, LXVIr, LXVIr-v, LXVIv, LXVIIr, LXVIIIr-v, LXVIIIv, LXIXr, LXXIIIr, LXXIIIIv, XCIv.
LIRUTI, Notizie delle vite, I, 411-413.

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