ZANFAGNINI UMBERTO

ZANFAGNINI UMBERTO (1903 - 1984)

avvocato, politico

Immagine del soggetto

Ritratto di Umberto Zanfagnini, olio su tela di Giovanni Napoleone Pellis, s.d. (Udine, Fondazione CRUP).

Nacque a Pavia di Udine il 2 marzo 1903. Fondamentale per la sua formazione «umana e civile» fu Giuseppe Girardini, celebre uomo politico e protagonista del primo Novecento friulano, cui fu legato anche dal matrimonio con la nipote Rosa, dalla quale ebbe tre figli (Piero, Maria e Vittorio). La comparsa sulla scena politica di Z., già affermatosi come avvocato, risale al periodo della lotta di liberazione, cui egli partecipò attivamente quale rappresentante della neonata Democrazia cristiana (DC) all’interno del Comitato di liberazione nazionale (CLN). La sua permanenza all’interno della DC fu tuttavia molto breve, dato che nell’autunno 1945, clamorosamente e non senza polemiche, passò al Partito socialista di unità proletaria, che aveva tra i suo leader locali Giovanni Cosattini. La motivazione ufficiale della sua uscita fu la decisione della DC di rinviare la convocazione di un’Assemblea costituente abbinata al referendum istituzionale (monarchia o repubblica) rispetto alle elezioni amministrative. Come ebbe a dichiarare qualche anno più tardi, egli vide in tale scelta un freno rispetto al rinnovamento di cui il Paese aveva bisogno e un «progressivo snaturamento della DC», che da partito «delle masse proletarie contadine» divenne «in prevalenza un grosso coacervo di interessi […] della piccola, media e grossa borghesia, […] di affarismo e di conservazione». In quel momento il Partito socialista sembrò il più rispondente agli ideali di Z., che trovò in Giovanni Cosattini un «maestro di socialismo e democrazia». Nel 1947, al momento della scissione di palazzo Barberini, si schierò con la corrente autonomista di Giuseppe Saragat, fondatore del Partito socialista dei lavoratori italiani, non approvando la scelta dei «fusionisti» di costituire un asse comune con il Partito comunista italiano, poi sfociato nel Fronte popolare. ... leggi Alle elezioni politiche del 18 aprile 1948, Z. fu eletto deputato nella lista di Unità socialista. Rimase a Montecitorio per una sola legislatura, durante la quale fu membro delle Commissioni agricoltura e alimentazione, e lavoro e previdenza sociale. Nel 1953, infatti, non condividendo l’accordo sulla legge elettorale (legge-truffa) che attribuiva un premio di maggioranza, partecipò alla campagna elettorale nelle file di Unità popolare, nuova formazione in cui erano confluiti, tra gli altri, Ferruccio Parri, Piero Calamandrei e Antonio Greppi, la quale tuttavia non ottenne alcun seggio alla Camera. Tra gli incarichi pubblici assunti localmente vanno ricordati quelli di capo della delegazione socialista nel consiglio comunale durante l’amministrazione Centazzo, di commissario e poi presidente della Cassa di risparmio di Udine, nonché di presidente dell’Azienda di soggiorno di Lignano. A livello locale ricoprì inoltre importanti cariche nel campo dell’associazionismo, come quelle di presidente della Federazione friulana delle cooperative e mutue (1951-1962) e della sezione provinciale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (1950-1977). Morì a Udine il 20 luglio 1984.

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Bibliografia

U. ZANFAGNINI, Dalla liberazione alla legge-truffa. Una battaglia democratica e socialista, Udine, Del Bianco, 1977.

La scomparsa di Zanfagnini, «MV», 22 luglio 1984; D. CARPENEDO, Cronache friulane: la provincia di Udine dal 1945 al 1948, Udine, La Nuova Base, 2000. Si veda inoltre la scheda personale pubblicata sul sito della Camera dei deputati: www.legislature.camera.it.

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