BETTINI GIAMBATTISTA

BETTINI GIAMBATTISTA (1714 - 1789)

altarista, scultore

Immagine del soggetto

Altare della Beata Vergine del Rosario, opera di Giambattista Bettini, 1763 (Codroipo, chiesa parrocchiale).

Nato a Portogruaro nel 1714, dove morì il 23 gennaio 1789, il B. fu altarista e statuario documentato in Friuli durante il terzo quarto del XVIII secolo. Prolifico tagliapietra di derivazione massariana, operò – spesso con il figlio Pietro (1740-1821) – lungo tutto il territorio friulano e fino all’Istria (Capodisitria, duomo, altare di S. Marco, 1743). Firmate e datate 1744 sono le tre statue – l’Assunta e i santi Giuseppe e Maria Maddalena – che il B. eseguì in aggiunta all’altare maggiore per la pieve di Tramonti. Nel pordenonese eseguì nel 1748 il tabernacolo dell’altar maggiore della chiesa di S. Maria delle Grazie ad Andreis. Nel duomo di Aviano tra il 1744 e il 1745 il B. lasciò la coppia di altari dedicati a S. Rocco e al Rosario e, due decenni dopo (1765), l’altar maggiore dove l’alto tabernacolo a tempietto è affiancato dalle figure dei santi Martino e Zeno. Nella moderna parrocchiale di Latisanotta si riconducono all’opera del portogruarese i recuperati altari laterali della Madonna del Carmine (1756-84) e di S. Barbara (1765-84), insieme con il tabernacolo e con la mensa dell’altar maggiore (1769). Nel 1757 ricevette la prestigiosa commissione per l’altare della cappella della Purità a Udine, che in quegli anni venne realizzata su commissione patriarcale da Luca Andrioli iunior. Nel 1762 eresse l’altar maggiore del duomo di Tolmezzo, costruzione di D. Schiavi per la quale il B. realizzò tra il 1763 e il 1764 anche i due altari del Rosario e di S. Ilario. ... leggi Negli anni Settanta era attivo a San Vito al Tagliamento: nell’ambito della costruzione del nuovo duomo voluto da Daniele Dolfin lavorò alla risistemazione degli altari della Madonna di Loreto e di S. Pietro Alessandrino. Allo stesso B. si devono inoltre l’altare di S. Sebastiano della chiesa di Chions e l’altare di S. Gottardo nella parrocchiale di Prodolone. Parte di un vivace contesto nel quale il ruolo delle maestranze locali è centrale nella divulgazione e nel mantenimento dei modelli dei maestri veneti della scultura e dell’architettura, il B. fu corrispondente e in parte socio di Giorgio Massari e Domenico Rossi. Su progetto del veneziano Massari, realizzò nel 1763 il fastoso altare della Beata Vergine del Rosario per la parrocchiale di Codroipo, per la quale aveva scolpito nel 1758 l’altare di S. Giovanni Battista e nel 1760 quello del Santissimo. Tra il 1751 e il 1753 il B. operò nel prestigioso cantiere del duomo di S. Marco di Pordenone con la realizzazione in particolare degli altari del transetto. Nello stesso duomo venne reimpiegata, come tabernacolo nell’altar maggiore e affiancata dalle statue di Giacomo Contieri, la struttura che il B. aveva disegnato e messo in opera nel convento cittadino dei domenicani dell’Osservanza (soppresso nel 1770). Opera del B. è l’altare di S. Sebastiano e S. Rocco del santuario della Madonna delle Laste a Trento che, realizzato tra il 1775 e il 1778, proviene (insieme a quello dell’Immacolata assegnato al figlio Pietro) dall’abbazia di Sesto al Reghena. Per la stessa abbazia lo scultore aveva inoltre realizzato le statue dell’Assunta e di S. Giuseppe, ora nella chiesa di S. Susanna a Belfiore di Blessaglia. Nel duomo di Latisana – per il quale aveva già realizzato l’altare della Madonna di Loreto (1749-60) – eseguì tra il 1776 e il 1779, insieme con il figlio Pietro, la struttura dell’altare di S. Giuseppe, grandiosa macchina architettonica dove la mensa e le statue spettano rispettivamente ai friulani M. Pariotti e G. Sabbadini. Importante contributo alla ricomposizione dell’attività del B. si deve a Paolo Goi che restituisce allo scultore portugruarese gli altari del Crocefisso e di S. Giuseppe eseguiti insieme al figlio nel duomo di Latisana. All’opera dello scultore spetta inoltre: l’altare maggiore, gli altari del Rosario e di S. Quirino nella parrocchiale di San Quirino; il tabernacolo del duomo di Portogruaro; l’altare della cappella del castello di Rive d’Arcano, proveniente dalla chiesetta dei SS. Ermacora e Fortunato a Udine; un altare della chiesa dell’Ancona a Spilimbergo, proveniente da Annone Veneto. Gli viene inoltre attribuito: l’altare di S. Domenico nel santuario della Madonna di Cordovado; l’altare maggiore nella chiesa parrocchiale di Montereale Valcellina; il paliotto del Rosario nella parrocchiale di Pasiano; l’altare dell’oratorio Cabianca a San Vito al Tagliamento; l’oratorio dell’Agnolina a San Michele; le figure di S. Foca e S. Giovanni Evangelista dell’altare maggiore della parrocchiale di San Foca presso San Quirino.

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Bibliografia

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