POLO LUIGI

POLO LUIGI

editore, tipografo

L’arte della stampa a San Vito al Tagliamento (Pordenone) fu introdotta per la prima volta nel 1833 da Giacomo Pascatti, cui seguì nel 1844 la tipografia de L’amico del contadino, fondata dal patriota Gherardo Freschi, che concluse la sua attività nel 1850. A partire dal 1875, quindi a pochi anni dall’entrata di San Vito nel Regno d’Italia, iniziò ad operare P. che, rilevando probabilmente le attrezzature dell’azienda di Freschi, contribuì alla rinascita di molti interessi culturali. Come altre piccole realtà del tempo a conduzione familiare, la tipografia P. ricevette le maggiori commesse dall’amministrazione pubblica e da quella ecclesiastica, ma riuscì a distinguersi anche per una buona produzione di carattere storico, letterario e pedagogico. Nel suo catalogo un posto di rilievo fu occupato dagli scritti di Antonio Cicuto, sacerdote dichiaratamente antiaustriaco, che si era guadagnato la fama del «più agguerrito polemista friulano». Con questa tipografia aveva pubblicato nel 1881, accanto a componimenti occasionali, una caustica predica contro il positivismo filosofico dal titolo L’Ardigò il Baccelli e il materialismo, ossia la pellagra presente dell’istruzione italiana. P. aveva cercato di ritagliarsi uno spazio anche nel mercato scolastico inaugurando, a partire dal 1884, la serie delle cosiddette “Edizioni scolastiche” con il testo di Luigi Lenardon Notizie di grammatica. Seguirono Il nuovo metodo per insegnare contemporaneamente nomenclatura, lettura e scrittura (1892) di Isidoro Dorigo, rivolto ai maestri, e il Nuovo sillabario e primo libro di lettura per imparare contemporaneamente a leggere e scrivere, giunto alla terza edizione; da segnalare inoltre i libretti di geografia per le classi elementari di Giuseppe Zotti e in particolare Il Friuli, nozioni di geografia ad uso della 3a classe delle scuole elementari della provincia di Udine, che nel 1905 arrivò all’ottava edizione. ... leggi Ma l’autore che più di ogni altro aveva contribuito alle fortune scolastiche della tipografia P. fu il maestro Giobbe Tubaro con il suo Ai bimbi d’Italia nel primo anno di scuola. Libretto a metodo fonico (1894), corredato da Ai bimbi d’Italia nel primo anno di scuola. Compimento al Sillabario. Entrambi i testi furono riediti più volte, adeguatamente ampliati e migliorati anche dietro il consiglio degli insegnanti. Tra le altre opere edite da P. vanno ricordate la Lettera sul saggio di una teoria dei vulcani pubblicata dal professor Arturo Iessel di Pierviviano Zecchini (1875), Notizie di quattro artisti di San Vito al Tagliamento del secolo XV e XVI con cenni e documenti raccolti da Vincenzo Joppi (1879) e le numerose edizioni di Ernesto Degani, tra le quali spicca La Diocesi di Concordia (1880). Va, infine, segnalato il volume intitolato Pro volapük che Marco Belli pubblicò nel 1889, con lo scopo di favorire la diffusione del volapük, la lingua internazionale inventata dal tedesco Johann Martin Schleyer nel 1880, mentre negli stessi anni un’altra tipografia sanvitese, quella di Paolet, si faceva promotrice dell’esperanto. Dal 1907 Luigi Primon rilevò l’azienda di P., apponendole la denominazione di “Premiata tipografia e cartoleria Primon Luigi successore a ditta Polo”.

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Bibliografia

COMELLI, Arte della stampa, 258; Mille protagonisti, 364; A. BENEDETTI - D. ANTONINI, L’attività tipografica in Pordenone e nel Friuli Occidentale, «Il Noncello», 33 (1971), 149-224; C.A. GIOVETTI - I. CATTARUZZA - N. NANNI, La cronaca si fa storia, Pordenone, GEAP, 1986, 49-66; M. LUCCHETTA, Arte tipografica e movimenti politico letterari in San Vît, 225-240; CLIO, 8393-8395; S. AGOSTI, Primon Luigi, tipografia (già tipografia Polo e C.), in TESEO. Tipografi e editori scolastico-educativi dell’Ottocento, diretto da G. CHIOSSO, Milano, Bibliografica, 2003, 435-437; Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, a cura di A. GIGLI MARCHETTI [et al.], II, Milano, F. Angeli, 2004, 858-859.

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