CHRIST TOMMASO ANTONIO

CHRIST TOMMASO ANTONIO (1827 - 1878)

ecclesiastico, poeta, scrittore

Immagine del soggetto

Il poeta Tommaso Anonio Christ.

Detto anche Tomaso o Tomasino, nacque il 22 marzo 1827 ad Osoppo (Udine) dalla friulana Santa De Simon e da Tommaso, domiciliato ad Osoppo, ma originario della Moravia. Il padre si era arruolato fin da giovane nell’esercito austriaco e, dopo aver combattuto lungamente contro le armate napoleoniche, partecipando anche alla battaglia di Marengo, si era stabilizzato in Friuli, presso il presidio della fortezza di Osoppo. Qui aveva incontrato la moglie Santa, «donna di guerra e di avventure», filonapoleonica, vedova di un militare francese che aveva seguito perfino durante la campagna di Russia, dove era stata catturata dai Cosacchi, trascorrendo più di due anni di prigionia fra Russia e Siberia. C. crebbe dunque in un ambiente familiare particolare, avendo come modelli due genitori dal carattere forte e combattivo e, secondo la sua diretta testimonianza, venne «educato poveramente, ma secondo una disciplina maschia e risoluta». Per quanto riguarda gli studi, dopo aver appreso i primi rudimenti presso la scuola comunale di Osoppo, all’età di dodici anni entrò nel Seminario di Udine, dimostrando doti intellettuali e capacità d’apprendimento inusuali. Fu ordinato sacerdote il 6 marzo 1852 dall’arcivescovo di Gorizia Francesco Saverio Luschin e assegnato all’incarico di supplente di italiano, latino e matematica presso lo stesso ginnasio. Nel maggio del 1853 venne designato come professore di lingua italiana presso l’Accademia orientale di Vienna, fondata da Maria Teresa nel 1754, con lo scopo di formare i futuri diplomatici da inviare nell’Europa orientale. ... leggi L’incarico, molto amato da C., che conservò sempre negli anni a seguire un ottimo ricordo dell’Accademia, venne mantenuto fino all’estate del 1861, quando, a causa dei problemi di gestione sorti in seno alla stessa Accademia e del clima viennese, decise di abbandonare la capitale austriaca per rientrare in patria. Al periodo viennese risalgono diverse testimonianze documentarie e alcuni fra i numerosi viaggi intrapresi dal sacerdote. Vanno in particolare segnalati i due epistolari intrattenuti con gli abati Giuseppe Bianchi e Iacopo Pirona: il primo epistolario appare essenzialmente funzionale a mantenere i contatti fra Bianchi e diverse personalità viennesi; il secondo, intrattenuto con Pirona, oltre a contenere diverse notizie relative ai rapporti di amicizia e culturali che legavano i due docenti, ci rivela una serie quanto mai ricca di notizie sulla figura di C., dalle quali si evince una personalità eclettica, bonariamente egocentrica, spontanea, arguta, dallo spirito libero e ironico. Tra i viaggi intrapresi in questo periodo si ricordano la visita della Germania centrale e meridionale (1856), quella della Germania settentrionale (1858), dell’Olanda, del Belgio, dell’Inghilterra, della Francia e dell’Ungheria (1861). Chiusasi la parentesi viennese, rientrò in Friuli assumendo l’incarico di precettore al servizio dei nobili Masotti di Pozzuolo del Friuli e, successivamente, dei conti della Torre-Valsassina di Ziracco. Nel 1865 pubblicò a Udine un libro intitolato Reminiscenze del mio pellegrinaggio a Gerusalemme, contenente la descrizione del pellegrinaggio compiuto nella primavera dello stesso anno. L’opuscolo fu al centro, di lì a pochi mesi, di un’accesa polemica con il parroco di Castions di Strada, Leonardo Placereani, riguardante la veridicità di alcune tradizioni aneddotiche tramandate dai fedeli sui luoghi santi, rigettate come antistoriche da C. e, viceversa, accolte favorevolmente da Placereani. Secondo C., Placereani, con il quale tre anni prima aveva intrattenuto una breve relazione epistolare riguardo ad una questione non meglio specificata, aveva colpevolmente tacciato di falsità il suo racconto, segnalando espressamente alcuni errori. Alla focosa sfuriata di C. rispose lo stesso Placereani mediante un libello intitolato Disamina delle osservazioni del sacerdote T. C. intorno al viaggio in Terra Santa raccontato da un parroco al suo popolo (Modena 1872) nel quale analizzava e ribatteva tutte le accuse rivoltegli da C., sottolineando la verità di quanto aveva scritto nel racconto per i suoi parrocchiani. Amante della poesia e dei classici, fra i quali adorava Dante, Tasso e Ariosto, C. aveva potuto leggere e studiare approfonditamente i grandi poeti germanici, dei quali maneggiava perfettamente la lingua. Nel corso della sua vita pubblicò diversi componimenti poetici, scritti letterari e riflessioni sugli aspetti più vari (naturalistici, tecnologici, sociali, politici) del Friuli. Si ricordano in particolare: La fata Morgana in Friuli (1868), Una aurora boreale friulana in una luce di sette colori. Un povero sogno d’un povero prete (Udine, 1872), Una visione bipontina (Udine, 1873), Favole per festeggiare verità (Udine, 1874), Sulle elezioni parlamentari in Friuli (1876), Pelle nozze Billia-Rubini. Ciccere ciaccere del Sacerdote Tomasino Christ (Udine, 1876), Nozze Conti-Moro. Pasticcio del Sacerdote Tomasino Christ (Udine, 1878). In tali opere emerge in modo evidente il profondo amore per l’Italia e per il Friuli dimostrati dal sacerdote, oltre che la sua chiara ammirazione per la modernità, espressa in modo particolare nei confronti di invenzioni tecniche come la ferrovia e il piroscafo. Morì all’età di soli cinquantuno anni ad Osoppo, il 17 aprile del 1878.

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Bibliografia

Mss ACAU, Anagrafe, 276, Nascite Osoppo; Ibid., Ordinazioni Sacre 1844-1854, 649, anno 1852; BCU, Principale, 493/3, f. 74-115, Lettere di don Tommaso Christ al prof. ab. Iacopo Pirona (36 lettere dall’anno 1846 al 1861); Ibid., 524, f. 79/88, Lettera [di T. C.] al nipote su Osoppo o Soncolle; Ibid., 906/2, Lettere [di T. C.] a Giuseppe Bianchi: Vienna, 24 giugno 1858; Vienna, 3 luglio 1858; Vienna, 26 luglio 1858; Vienna, 8 gennaio 1859; BCU, Miscellanea 1438/XIII, T. C., All’augusto imperatore Francesco Giuseppe I pei beneficati lombardo-veneti. Sonetto, copia dattiloscritta, s.l, s.d.; BSAU, Schedario Biasutti, voce; Osoppo (Udine), Archivio privato della famiglia Christ, materiale vario.

T. CHRIST, Reminiscenze del mio pellegrinaggio di Gerusalemme scritte per compiacenza degli amici, Udine, Tip. G. Seitz, 1865; ID., Un viaggio a Gerusalemme per la settimana santa. Lettera al Direttore, «Rivista Friulana», 21 gennaio 1866; ID., La Fata Morgana in Friuli. Lettera al prof. Camillo Giussani, «Giornale di Udine», 11 aprile 1868; ID., Una aurora boreale friulana in una luce di sette colori. Un povero sogno d’un povero prete, Udine, Tip. Jacob e Colmegna, 1872; ID., Una osservazione in forma epistolare sur un viaggio in Terra Santa fatto dal parroco di Castions Leonardo Placereani. Risposta ad una proposta, Udine, Tip. Jacob e Colmegna, 1872; ID., Una visione bipontina, Udine, Jacob e Colmegna, 1873; ID., Favole per festeggiare verità, Udine, Jacob e Colmegna, 1874; ID., Pelle nozze Billia-Rubini. ... leggi Ciccere ciaccere del Sacerdote Tomasino Christ, Udine, Tip. Jacob e Colmegna, 1876; ID., Sulle elezioni parlamentari in Friuli. Opinione del Sacerdote T. C., Udine, Jacob e Colmegna, 1876; ID., In morte di Pio IX. Fiorellino di mestizia, Gemona, Tip. Bonanni, 1878; ID., Nozze Conti-Moro. Pasticcio del Sacerdote Tomasino Christ, Udine, Jacob e Colmegna, 1878; ID., In oriente: avventure d’un viaggio a Gerusalemme, Milano, Tip. della La Minerva, 1883; ID., Per Nozze, «Pagine friulane», 27 novembre 1898.

L. PLACEREANI, Un viaggio in Terra Santa raccontato da un parroco al suo popolo, Modena, Tip. dell’Immacolata Concezione, 1872, pp. 72-73; P. DONAZZOLO, I viaggiatori veneti minori, «Memorie della R. Soc. Geogr. It.», 16 (1927), 352-353; A. FALESCHINI, Un sacerdote antitemporalista friulano, in Atti del II convegno di studi risorgimentali sul tema Cattolici e liberali veneti di fronte al problema temporalistico e alla questione romana (Vicenza, 2-3 maggio 1970), Vicenza, Comune di Vicenza/Comitato prov. dell’Istituto per la storia del Risorgimento, 1972, 339-349.

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