MORETTI GIOVANNI BATTISTA

MORETTI GIOVANNI BATTISTA (1809 - 1879)

avvocato, amministratore pubblico

Nato a Udine nel 1809, laureato in giurisprudenza, esercitò l’avvocatura fino al 1866; dopo l’annessione del Friuli al Regno d’Italia rinunciò alla professione per dedicarsi alla pubblica amministrazione. Quando, tra la fine di agosto e i primi di settembre del 1866, sorsero a Udine due associazioni politiche, il Circolo popolare, che riuniva ex mazziniani, garibaldini e uomini del Partito d’azione, e il Circolo indipendenza, presieduto da Gabriele Luigi Pecile, M. aderì a quest’ultimo come vicepresidente. Nel 1866-1867 fu presidente del consiglio provinciale. Tra le varie questioni affrontò l’abolizione del vincolo feudale, ancora gravante sui beni nelle Province ex venete e nel mantovano, preparando nel 1866, per conto della Congregazione provinciale, una memoria in merito rivolta a Quintino Sella, memoria che si inserisce in un dibattito sui feudi – quelli friulani difesi da Giuseppe Savorgnan –, che si concluse con l’approvazione da parte del parlamento italiano della legge 19 aprile 1870, n. 5618. Proprio per questa battaglia M. fu candidato al parlamento nel novembre 1866 nel collegio di San Vito in opposizione a Gherardo Freschi. Risultò però eletto l’avvocato Giovanni De Nardo, dello stesso gruppo di M., anch’egli impegnato nella questione dei feudi, il quale tuttavia rinunciò alla nomina. La candidatura di M. fu ripresentata con successo nel 1867, quando egli divenne deputato per Udine nella X legislatura e in parlamento sollecitò la discussione sullo svincolo dei feudi. In Friuli sostenne la ferrovia pontebbana; fece parte della commissione promotrice del canale Ledra-Tagliamento con Paolo Billia, Carlo Kechler senior, Nicolò Fabris. Morì nel 1879 a Udine, mentre presiedeva una seduta del consiglio provinciale in qualità di consigliere anziano.

Bibliografia

T. TESSITORI, Friuli 1866. Uomini e problemi, Udine, Del Bianco, 1966, passim; RINALDI, Deputati, 315-316.

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