PLENCIZ MARCO ANTONIO

PLENCIZ MARCO ANTONIO (1705 - ?)

medico

Il P. è personaggio indubbiamente di rilievo nella storia della medicina, precursore di Pasteur nell’intuire, un secolo prima, l’origine batterica di molte malattie. Nacque in Salcano/Solkan da Sebastiano e Anna Criviz il 22 aprile 1705. Dopo aver compiuto gli studi liceali a Gorizia, studiò medicina a Vienna ed a Padova: in quest’ultimo ateneo, ove crebbe alla scuola del Morgagni, si laureò. Trasferitosi nel 1735 a Vienna per esercitare la sua professione, dovette qui ripetere alcuni esami e presentare una nuova tesi di dottorato, non essendovi riconosciuta una laurea conseguita in altro stato. Ciò non fu d’ostacolo alla carriera, in quanto le sue capacità mediche poterono subito farsi notare. Vennero apprezzate vivamente, in particolare, l’acutezza nel riconoscimento dei sintomi e la precisione nella loro descrizione, che formarono poi il nerbo dei suoi trattati, scritti in età matura. Nel 1762 fu nominato professore nella locale Università, ma non sembra abbia svolto opera di insegnamento. Risale allo stesso anno l’Opera medico-physica in quattuor tractatus digesta, stampata a Vienna presso Trattner. In essa egli descrive le sintomatologie della scarlattina e del vaiolo, traendo materia dai casi da lui osservati nella sua lunga pratica medica. Si tratta di osservazioni di grande precisione circa i sintomi delle malattie e la loro evoluzione (descrive per primo la nefrite postscarlattina), tanto da divenire un punto di riferimento obbligato per almeno un secolo nella letteratura medica. Ancora nel 1850 si scriveva che egli aveva trattato la materia «più lucidamente e più copiosamente di qualsiasi altro scrittore prima o dopo di lui». Ripubblicò, ampliato con nuove osservazioni, il trattato sulla scarlattina nel 1780. Se chiarezza e precisione descrittiva sono un grande merito di queste opere, non minore attenzione deve essere rivolta alla teoria, in esse discussa, del «contagium vivum». Il P. evidenzia, infatti, in maniera ammirabile il concetto di causa biologica delle malattie, in un’epoca nella quale ciò non aveva considerazione nel mondo scientifico. ... leggi Egli ritiene che le malattie siano provocate da microscopici animaletti («animalculae») simili a vermi, che si moltiplicano in favorevoli condizioni. Possono essere inalati o ingeriti e poi venire espulsi nell’aria, contagiando altre persone. Porta a riprova di questo l’inoculazione del vaiolo, il cui successo egli pensa sia dovuto ad una modificazione del germe originale. Ogni morbo ha un suo germe scatenante, allo stesso modo che da ogni seme vegetale nasce una pianta particolare e non un’altra. La stessa origine ha la putrefazione, che può avere inizio quando il materiale decomponibile viene coperto da uno strato di organismi e può procedere se essi si incrementano e moltiplicano. Sulla putrefazione pubblicò a Vienna due trattati, nei quali propose dei metodi per preservare i prodotti agricoli dalla sua azione: Dissertatio physico-oeconomica seu nova ratio qua frumenta aliaque legumina plurimis annis integra salvaque preservari possint del 1764 (tradotta in tedesco e francese) e Dissertationes physico-oeconomicae seu nova idea putredinis, rubiginis atque methodii, qua frumenta e putredine preservari possint del 1767. Si tratta di singolari anticipazioni, basate, in ogni modo, più sull’intuizione che sulla sperimentazione. Per onorarne i meriti la sovrana Maria Teresa lo insignì di un titolo nobiliare. Fu benemerito pure della sua patria, in quanto nel 1766 ebbe un ruolo importante nell’istituzione di 14 posti gratuiti nel seminario di Gorizia, da parte della duchessa Maria Teresa di Savoia, nata contessa di Lichtenstein (della quale era medico personale). Per questo il consiglio della contea, su invito dell’arcivescovo Attems (V.), ascrisse nel medesimo anno lui ed i suoi figli al patriziato. Da ricordare anche l’opera De terraemotu, unita ai trattati del 1762, in cui, sull’onda dell’emozione per il terribile sisma di Lisbona del 1755, discute con competenza delle cause di questo fenomeno, ritenendolo generato dall’azione di aria e acqua mescolate, che fanno esplodere la materia infiammabile contenuta nelle cavità sotterranee. Ampiamente citato per un secolo solo per le sue osservazioni cliniche, dopo il successo delle idee di Pasteur gli è stata unanimemente riconosciuta l’anticipazione di tali teorie. Pure medico fu il figlio Joseph (1752-1786), nato a Vienna, insegnante all’Università di Praga. L’altro figlio, Leopold (1749-1830), giudice, curò la riorganizzazione dell’apparato giudiziario dell’Illirico e poi del Regno Lombardo-Veneto.

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Bibliografia

MORELLI, Istoria, 372; DI MANZANO, Cenni, 162-163; J.G. MEUSEL, Lexikon der vom Jahr 1750 bis 1800 verstorbenen teutschen Schriftsteller, Leipzig, Fleischer, 1810, 458; Biographisches Lexikon des Kaisertums Oesterreich, Wien, Zamarski, 1870, 22; C.E.A. WINSLOW, The conquest of epidemic disease, Princeton, Princeton University Press, 1943, 291; Scienziati e tecnologi dalle origini al 1975, II, Milano, Mondadori, 1976, 545; Primorski Slovenski Biografski Leksikon, Gorica, Goriška Mohorjeva Družba, 1987; Slovenski Biografski Leksikon, Ljubljana, Slovenska Akademija Znanosti in Umetnosti, 1980-91, II, 379 (con ampia bibliografia); M. DE GRASSI, Il libro illustrato veneziano del Settecento, Monfalcone, EdL, 1990, 103, 130; DBF, 656.

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