PRATA (DI) FEDERICO

PRATA (DI) FEDERICO

vescovo di Concordia

Figlio del nobile Gabriele di Prata e di Maria, Federico nacque nella seconda metà del XII secolo. Grazie all’influenza del padre, tra il dicembre del 1220 e il gennaio del 1221, fu eletto vescovo di Concordia. Poco tempo dopo la sua elezione il patriarca Bertoldo di Andechs lo coinvolse nelle trattative di pace tra Aquileia e Treviso: nel mese di luglio Federico era a Venezia per partecipare alla definizione dell’arbitrato che avrebbe dovuto sancire la fine del conflitto; il mese successivo si trasferì a Bologna per la promulgazione della sentenza dell’arbitro designato, il cardinale Ugolino di Segni. Tornato in diocesi, il vescovo F. favorì il rafforzamento istituzionale del lebbrosario di Portogruaro e quello patrimoniale del capitolo cattedrale, al quale donò la pieve di Giussago e venticinque mansi. Nel novembre del 1232 promosse l’insediamento dei Camaldolesi in diocesi, affidando loro la chiesa di San Martino di Rivarotta. Nello stesso periodo si interessò della difficile situazione economica del monastero benedettino di Summaga, al quale concesse i diritti di avvocazia su alcuni mansi in Portovecchio.  Nel 1243 il presule chiamò a Portogruaro i Crociferi, affidando loro il compito di aprire un ospedale presso la chiesa di San Cristoforo. Negli anni del suo governo F. si dimostrò sempre fedele al proprio metropolita, condividendone l’iniziale politica filoimperiale. A partire dal 1245 però, con il graduale avvicinamento di Bertoldo di Andechs al papa, il loro rapporto divenne più complesso, soprattutto a causa delle posizioni anti-patriarcali assunte da Guecello di Prata, fratello del presule. In questo contesto è probabilmente da inserire il tentativo non riuscito del vescovo di Concordia di imporre, nel 1248, la propria autorità sull’abbazia di Sesto al Reghena, dipendente dalla cattedra aquileiese. Federico di Prata morì il 19 novembre 1250.

Bibliografia

UGHELLI, Italia sacra, V, 337-339; E. DEGANI, L’abbazia di Sesto in Silvis nella patria del Friuli, Venezia, Istituto Veneto di Arti Grafiche, 1908 (= San Vito al Tagliamento, Comune di Sesto al Reghena, 1987), 73; DEGANI, La diocesi di Concordia, 190-191, 571, 719; G. PUIATTI, Annali di Prata, Pordenone, Arti Grafiche Cosarini, 1964, 26-36; G. STIVAL, Il capitolo di Concordia e il “Liber anniversariorum”, in La chiesa concordiese 389-1989. La diocesi di Concordia Pordenone, a cura di C. G. MOR, P. NONIS, II, Pordenone, GEAP, 1989, 321-484, 328, 396; L. GIANNI, Vita ed organizzazione interna della diocesi di Concordia in epoca medievale, in Diocesi di Concordia, a cura di A. SCOTTA', Padova, Gregoriana Editrice, 2004, 205-321, 208; L. ZANIN, Le origini dei signori di Prata e il loro ruolo nelle vicende del Friuli fra i secoli XI e XV, in Una signoria territoriale nel Medioevo. Storia di Prata dal X al XV secolo, a cura di P.C. BEGOTTI, San Vito al Tagliamento, Comune di Prata di Pordenone, 2007, 33-144, 85-87, 103.  

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