TRAVERSA BERNARDINO

TRAVERSA BERNARDINO

ecclesiastico, organista, maestro di cappella

Prete e organista veneziano, ottenne una mansioneria in duomo a Udine il 19 settembre 1480 alla quale si aggiunse, il 25 ottobre seguente, il beneficio dell’altare di S. Andrea. Non è dato sapere se si trovasse in città già da qualche tempo; certo vi si era inserito bene se negli anni Ottanta nella piazza che proprio in quel periodo venne detta Contarena (oggi piazza Libertà) aveva una apoteca, talvolta luogo di incontro dei notai coi loro clienti. Si sa anche che gravitava nella cerchia, non proprio raccomandabile, del pittore Antonio da Firenze, in casa del quale presenziò, insieme a Pellegrino da San Daniele, al testamento del pittore Antonio Rotari da Villanova il 4 agosto 1487. Per un periodo imprecisato, ma probabilmente solo per qualche mese, a partire dal 18 giugno 1481, fu maestro di cappella in duomo, sostituto di prete Daniele da Udine che era affaccendato in diverse cause. Il 9 aprile del 1482 Giovanni da Verona, organista del duomo, rinunciò alla propria mansioneria e agli altari dei SS. Faustina e Giovita, benefici tutti che vennero assegnati al T. insieme con l’obbligo di suonare l’organo. Il 23 gennaio del 1484 fu investito anche della chiesa di S. Pietro «de tabella extra portam Grazani», senza tuttavia rinunciare ai benefici e agli incarichi che aveva in duomo. Nel 1489 dovette accadere qualcosa di grave se il capitolo, il 14 maggio, in concomitanza con un processo per sodomia che scuoteva la città e che coinvolgeva alcuni pittori, gli intimò di rinunciare a tutti i benefici che aveva entro la pieve di Udine: verisimilmente deve essere stato lui quel «pre Bernardin» che frequentava la casa di Antonio fiorentino «spelunca de sodomia». Il Vale, senza citare fonti, scrive invece che il T. partì alla volta di Roma per discutere parecchie sue cause davanti a Innocenzo VIII e che il capitolo non vedendolo tornare l’aveva cassato dall’incarico il 9 ottobre seguente. ... leggi Così come è verosimilmente B. T. quel pre Bernardin da Venezia che il 24 giugno 1489 veniva assunto come cappellano e organista in duomo a Spilimbergo e che favoriva l’incarico di «depenzer lo muro del choro» all’amico Pellegrino da San Daniele. Vi rimase comunque pochi anni, dopo di che se ne perdono per qualche tempo le tracce; l’8 agosto 1497 e il 16 gennaio 1498 risultava cappellano a Tricesimo in lite col vicario pre Paolo e veniva rimosso dal patriarca per cattivi costumi «ut est notum omnibus». Forse potrebbe essere sempre lui quel pre Bernardin da Venezia organista che prese servizio in duomo a Gemona intorno all’aprile del 1498. Il condizionale è d’obbligo in primo luogo perché l’organista gemonese sembrerebbe restare in carica continuativamente fino al 1525, mentre invece B. T. dal 20 ottobre 1502 al giugno seguente era di nuovo in duomo a Udine titolare di due altari e di una mansioneria, secondariamente perché talvolta nei documenti gemonesi pre Bernardin da Venezia viene definito «de Cociis» o «Cozzi». Non sarebbero comunque ostacoli insormontabili: la continuità del servizio gemonese è una congettura di alcuni studiosi e il «de Cociis» potrebbe essere un espediente usato da pre B. per far dimenticare il proprio tumultuoso passato. Piuttosto qualche perplessità nei confronti della proposta di identificazione può nascere dalla longevità complessiva di questo organista considerando anche che il 16 ottobre 1530 tornò a Gemona per ottenere il saldo dovutogli (nel 1525 andandosene aveva aperto un contenzioso coi camerari circa le sue rendite); ma settantacinque anni, se lo si immagina venticinquenne al suo primo incarico udinese, non erano neppure allora impossibili da raggiungere.

Chiudi

Bibliografia

ACU, Liber rationum, 490, f. 68r, 70r, 72r, 76r, 78v, 80v, 82r, etc.; Ibid., Acta capituli Utinensis, 1060, f. 160v, 187v; Ibid., Regesti o indice sommario, 1081, f. 50v, 69r; BSAU, Schedario Biasutti; Spilimbergo, Archivio del duomo, Libro dei camerari 1489b, f. 36r-v.

VALE, Gemona, 14; VALE, Udine, 95, 96, 98, 99; G. BERGAMINI, Cronache di artisti friulani e «foresti» a Udine nei secoli XV e XVI, in Udin. Mil agn tal cûr dal Friul, a cura di G.C. MENIS (60n Congres, 25 di setembar 1983), Udine, SFF, 1983, 295-317: 296; METZ, Spilimbergo, 289, 301; GRATTONI, Gemona, 86, 105; G. BERGAMINI, Di Battista Schiavone e di suo figlio Martino, pittori in Udine e San Daniele, in Pellegrino da San Daniele 1467-1547. Catalogo della mostra (San Daniele del Friuli, 29 gennaio-28 maggio 2000), a cura di G. BERGAMINI - D. BARATTIN, Udine, Forum, 2000, 13-27: 24; V. MASUTTI, In Cortina “in capite burgi Feni”, in Casa Beltrame in Udine. Storia di una farmacia, Udine, AGF, 2004, 31-71: 53.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *