CRAMARIIS (DE) GIOVANNI

CRAMARIIS (DE) GIOVANNI (1440 - 7)

miniatore

Immagine del soggetto

Angeli musicanti, miniatura di Giovanni de Cramariis in un Graduale della fine del XV secolo (Spilimbergo, Archivio pievanale, 3, f. 1r).

Immagine del soggetto

Davide innalza al cielo l'immagine di un'anima, miniatura di Giovanni de Cramariis nell'Antifonario conservato presso il Museo archeologico nazionale di Cividale (XXXV bis, f. 1r).

Miniatore, pittore ed intagliatore ligneo friulano. Non è chiaro se il cognome indichi il mestiere dei familiari (“cramârs” significa merciai ambulanti in lingua friulana), oppure la provenienza da uno dei borghi di Udine nel secolo XV (“borc dai Cramârs”). Figlio di Pantaleone, nacque a Udine intorno al 1450. Operò in Friuli ed in Toscana. Sposò Anna, sorella del pittore Pellegrino da San Daniele e da lei ebbe un figlio, Nicodemo, pittore documentato dal 1508 al 1533. Ebbe bottega di pittore e miniatore a Udine. È tuttora ignota la sua formazione pittorica: i primi documenti lo vedono infatti già affermato artista, impegnato, insieme con Girolamo da Cremona, Liberale da Verona e altri, a Siena, nell’esecuzione di miniature per i corali del duomo: pagamenti in tal senso sono registrati negli anni che vanno dal 1470 al 1473, ma è probabile che il lavoro lo abbia impegnato più a lungo. È poi attestato a Udine, dove nel 1489 è testimone di uno scandaloso processo che coinvolge anche Domenico da Tolmezzo, Pellegrino da San Daniele ed Antonio da Firenze. Nel 1481 ricevette dal comune di Udine 20 lire per la sfera dell’orologio pubblico, che nel 1504 si impegnò a dorare e a mantenere in efficienza per un anno. Nel 1494 era presente, in luogo del cognato Pellegrino da San Daniele, al perfezionamento del contratto per la pala della parrocchiale di Osoppo. Nel 1495, insieme con Bartolomeo dall’Occhio stimava una statua eseguita da Domenico da Tolmezzo per la chiesa di Grions di Sedegliano. ... leggi Nel 1498 venne incaricato dalla fraterna di S. Giovanni Battista di affrescare – insieme con Antonio da Firenze – una cappella della chiesa di Codroipo: insoddisfatti per il pessimo lavoro eseguito da Antonio, i confratelli contestarono il pagamento dell’opera anche al C., pur riconoscendo la bontà e la validità della parte da lui dipinta. Dal 1494 al 1507 sono registrati a varie riprese nei libri dei camerari del duomo di Spilimbergo pagamenti per aver egli miniato alcuni antifonari. Morì alla fine del 1507: in un documento relativo a S. Maria di Castello di Udine il figlio Nicodemo è nominato infatti come “quondam” Giovanni de Cramariis. Praticamente sconosciuto fino a pochi anni fa, G. de C. è personalità di indubbio interesse, soprattutto nell’ambito della miniatura. La sua mano è stata riconosciuta, accanto a quella di altri maestri, in alcune piccole iniziali miniate di tre graduali del duomo di Siena (193 piccole lettere nel codice C. 20, 5; alcune iniziali piccole del codice H. 25, 10; 41 delle 164 iniziali piccole del codice C. 28, 12), mentre tutte sue (o di alcuni suoi collaboratori di cui però si ignora il nome) sono le miniature di cinque graduali e di un antifonario del duomo di Spilimbergo: vi si trovano, nel complesso, diciannove miniature con figure oltre a numerosissime piccole o grandi iniziali. Senza dubbio il più fastoso è il Graduale 3, che cronologicamente è il primo ad essere stato eseguito, visto che già in un inventario del 1501 viene ricordato come «scriptum calamo miniatum cul litteris aureis et cum picturis in marginibus». L’iniziale R[esurrexit] dell’Introitus (c. 1r) in cui è rappresentata la Resurrezione di Cristo, è affiancata da tre scene con angeli musicanti entro bellissime architetture prospetticamente viste dal basso e costruite con un rigore di ascendenza pierfrancescana, rivissuto in chiave veneta dall’arte di Andrea Mantegna. Al C. (ma con forte intervento della bottega) deve essere assegnata anche la decorazione dell’Antifonario XXXV bis del Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli, ricco di scene miniate riprese puntualmente dai codici spilimberghesi, ma alterate nei colori e irrigidite nella linea da pesanti ritocchi. L’arte del C. si avvicina al fare di Girolamo da Cremona e di Liberale da Verona, e poiché manca ogni documentazione sulla sua prima formazione, si può supporre ch’egli sia stato in giovane età alla bottega di Girolamo. È certo in ogni caso che non si sia formato artisticamente in Friuli, così come è possibile che abbia esercitato un notevole influsso sulla personalità di Pellegrino da San Daniele e che gli si debba – insieme con Antonio da Firenze – l’introduzione nel rustico ambiente friulano di moduli rinascimentali veneti e dell’Italia centrale. Poco significative sono invece, nel complesso, le testimonianze da lui lasciate nel campo della pittura, almeno a giudicare dalle opere che gli vengono attribuite, una Dormitio Virginis su tavola nel duomo di Maniago, un affresco con la Guarigione del cieco su un pilastro del duomo di Spilimbergo, un rovinato ciclo di affreschi nella parrocchiale vecchia di Malisana: tecniche e dimensioni ne mettono in risalto i limiti e lo relegano al ruolo di piccolo maestro.

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Bibliografia

JOPPI, Contributo secondo, 81-82; P. GOI - L. TESOLIN, Gli antifonari di Spilimbergo, Udine, Del Bianco, 1966; C. FURLAN, Giovanni de Cramariis miniatore e pittore, «Il Noncello», 33 (1971), 225-243; La miniatura in Friuli. Catalogo della mostra (Udine, 9 settembre-15 ottobre 1972), a cura di G.C. MENIS - G. BERGAMINI, Milano, Electa, 1972; M.G. CIARDI DUPRÉ, I Corali del duomo di Siena, Siena, Monte dei Paschi di Siena, 1972; C. FURLAN, Postilla a Giovanni de Cramariis, «Il Noncello», 36 (1973), 3-18; A. e G. BERGAMINI, Affreschi rinascimentali nell’antico mandamento di Palmanova: Malisana, Castions di Strada, Griis, in Palme, 98-105; G. BERGAMINI, Cramariis, Giovanni de, in DBI, 30 (1984), 370-372; Miniatura in Friuli. Catalogo della mostra (Villa Manin di Passariano, 9 giugno-27 ottobre 1985), a cura di G. BERGAMINI, Udine, Istituto per l’enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1985; C. FURLAN, Riflessi della cultura miniaturistica nella pittura ad affresco in Friuli tra Quattro e Cinquecento, in Miniatura in Friuli crocevia di civiltà. Atti del convegno internazionale (Passariano/Udine, 4-5 ottobre 1985), a cura di L. MENEGAZZI, Pordenone, GEAP, 1987, 159-169; P. CASADIO, Cramariis, Giovanni, in La pittura in Italia. Il Cinquecento, 2, Milano, Electa, 1988, 688-689; I codici miniati del duomo di Spilimbergo, a cura di C. FURLAN, Milano, Electa, 1989.

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