FIDUCIO MARCO ANTONIO

FIDUCIO MARCO ANTONIO (1518 - 1615)

notaio

Figlio di Mattia, nacque a Udine nel 1518. Ignota la famiglia d’origine e scarne sono anche le notizie sulla sua vita. Sposato con una della Pace, figlia di Tommaso, ebbe due figlie una delle quali, Fiducia, maritandosi con Ascanio della Porta, avrebbe dato origine al ramo della Porta, detto Fiducio della Porta. F. morì quasi centenario il 7 dicembre 1615. Per quanto riguarda i suoi studi, il Liruti ipotizza che possa aver avuto come maestri Bernardino Anconitano, Girolamo Amaseo, Nardino Celiese, Giambattista e Francesco Privitelli e Francesco Alunno, in quegli anni pubblici insegnanti a Udine. Venne ammesso al notariato udinese il primo maggio 1541, nel posto rimasto vacante per la scomparsa di Girolamo Geronimiano, e fu priore della camera notarile negli anni 1563, 1571, 1585 e 1595. Divenne poi cancelliere della città il 28 novembre 1563, dopo esserne stato vicecancelliere. Nel 1608, in occasione del novantesimo compleanno, con un panegirico fatto da Eusebio Caimo, uno dei sette deputati della città, gli venne reso dalla comunità un riconoscimento pubblico per la sua lunga opera di cancelliere e per la raffinata conoscenza delle lingue greca e latina. In consiglio venne presa la parte di fare eseguire a Secante Seccanti un ritratto del F. da porre sulla porta della cancelleria cittadina, accompagnato da un elogio; e negli stessi Annali udinesi che registrano il fatto, si ritrova il ringraziamento che egli fa per questa iniziativa. Il dipinto, mutilato negli anni della prima guerra mondiale con il ritaglio del volto, si trova ora presso i Civici musei. ... leggi F. rimase in carica fino al 9 settembre 1612 quando venne creato vicecancelliere suo nipote Gaspare Albini il quale, alla scomparsa del F., fu nominato cancelliere. L’opera a stampa per la quale è maggiormente conosciuto è Del modo di governo della comunità di Udine, scritta nel 1602 ma edita solo nel 1862, grazie a Vincenzo Joppi che, recuperato l’inedito all’interno dell’Archivio comunale, lo fece stampare per le nozze Bergomi-Ronchi, preceduto da notizie sull’autore. Nell’opera, il F. illustra la riforma del governo della città, attuata nel 1513 dal luogotenente Andrea Trevisan e rimasta in vigore, solo con lievi modifiche, fino alla caduta della Serenissima. Testimonianze sulla sua lunga vita si hanno dal Capodagli e dal Liruti che ricordano, oltre l’opera all’interno della cancelleria udinese, anche la sua attività poetica ed oratoria e la conoscenza profonda della filosofia e delle lingue classiche, mentre Gian Domenico Salomoni, suo coetaneo e amico, che sarà al suo fianco nell’ufficio pubblico, rammenta come il F. avesse trovato un modo facile e rapido per apprendere il greco e latino, sistema però mai dato alle stampe. L’abilità poetica è sottolineata anche da altri due suoi contemporanei, Giuseppe Sporeno e Alessandro Paolini; tra le raccolte encomiastiche, maggiormente apprezzate nella cerchia udinese, in cui sono inseriti suoi versi si ricorda Epigrammata, et alia variorum auctorum in mortem Ioannis Fontiboni Iurisconsulti Vtinaei composita (1556), Poesie latine, et volgari composte da diuersi nobilissimi ingegni in lode dell’illustrissimo signor Nicolo Contarini luogotenente generale della Patria del Friuli, et particolarmente sopra le due bellissime fontane nouamente per opera di lui con artificio singolare condotte nella città di Vdine (1598), Clarorum virorum poemata selecta tùm Latine, tùm Italice expressa in quibus encomia ill.mi senatoris Nicolai Contareni pestilentiae arcendae praefecti in prouincia Fori Iulij aeternae memoriae commendantur (1602), Corona a Foroiu –liensibus musis ill.mo Aloysio Fuscareno Patriae Fori Iulij praesidi amplissimo contexta (1603) e il Dialogo de la caccia de’ falconi, astori, & sparvieri con l’aggiunta d’un discorso in materia de la caccia de li smerigli, de l’astorelle, & de’ falconi, che a le pernici novamente si usano ne la Patria del Friuli de l’illustre sig.r Francesco Codroipo gentilhuomo udinese di novo ristampato, & dedicato al serenissimo don Ferdinando arciduca d’Austria, etc. da Girolamo Codroipo nobile udinese (1614). Tradusse dal greco in latino tredici favole pubblicate in Centum et quinquaginta fabulae ex veteribus auctoribus acceptae, et Latinis versibus explicatae a Gabriele Faerno Cremonensi, Ioanne Baptista Arrigonio, M. Antonio Fiducio […] (1592). Il curatore, Fabio Paolini, così scrive nella dedica: «M. Antonius Fiducius incomparabile eruditione, exquisita principum linguarum cognitione, indefessa in scribendo industria celeberrimus, multis adhuc acceptis a fortuna plagis incolumis, et quasi sacra vetustate quercus, venerandus, intrepide canitiem illam suam vobis tuetur […]». Qualche testo a lui appartenuto, che testimonia la sua padronanza dei classici, è confluito, con il suo ex libris e le sue annotazioni, nelle raccolte della Biblioteca civica udinese. Il F. lascia un’impronta indelebile all’interno dell’ufficio cittadino di cancelliere della città: con la sua inconfondibile, elegante e nitida grafia stende non solo i verbali delle sedute o, in casi storicamente rilevanti, firma piccole cronache come quella dell’ingresso del patriarca Giovanni Grimani a Udine nel 1585, ma allestisce anche gli strumenti per la cancelleria come la «descrittione di tutti i consiglieri nobili e popolari» che verrà ripresa con lo stesso criterio dai suoi successori.

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Bibliografia

Mss del F. sono conservati presso la BCU principalmente nell’Archivio comunale antico, 236, Descrittione di tutti i consiglieri nobili e popolari si ordinarii, perpetui et annuali ch’entrano nel magnifico maggior consiglio di Udine scritta da Marc’Antonio Fiducio canceliero; De primo in urbem nostram ingressu Ioannis Grimani patriarchae et principis Aquileiensis religiosissimi M. Antonii Fiducii Reip. Utinen. cancell. Commentarius, autografo BCU, Principale, 792 presente anche in CA, Annales, LXII (questo scritto venne pubblicato nel 1893 a Udine, Tipografia Patronato); ms BCU, Joppi, 710/ II, 13, V. Joppi, Letterati friulani.

M.A. FIDUCIO, Centum et quinquaginta fabulae ex veteribus auctoribus acceptae, et Latinis versibus esplicatae a Gabriele Faerno Cremonensi, Ioanne Baptista Arrigonio, M. Antonio Fiducio […], a cura di F. PAOLINI, Venetiis, apud haeredes Iohannis Varisci, 1592; Epigrammata et alia variorum auctorum in mortem Ioannis Fontiboni iureconsuli Utinei composita, Venetiis, Griphius, 1556; Poesie latine, et volgari composte da diversi nobilissimi ingegni in lode dell’illustrissimo signor Nicolo Contarini luogotenente generale della Patria del Friuli, et particolarmente sopra le due bellissime fontane nouamente per opera di lui con artificio singolare condotte nella città di Udine, Udine, Natolini, 1598; Clarorum virorum poemata selecta tum Latine, tùm Italice expressa in quibus encomia ill.mi senatoris Nicolai Contareni pestilentiae arcendae praefecti in prouincia Fori Iulii aeternae memoriae commendantur, Utini, Natolini, 1602; Corona a Foroiuliensibus musis ill. ... leggimo Aloysio Fuscareno Patriae Fori Iulii praesidi amplissimo contexta, Utini, Natolini, 1603; Dialogo de la caccia de’ falconi, astori, & sparvieri con l’aggiunta d’un discorso in materia de la caccia de li smerigli, de l’astorelle, et de’ falconi, che a le pernici novamente si usano ne la Patria del Friuli de l’illustre sig.r Francesco Codroipo gentilhuomo udinese di novo ristampato, Udine, Lorio, 1614; M. A. FIDUCIO, Del modo di governo della comunità di Udine, a cura di V. JOPPI, Venezia, Tip. Del Comemrcio, 1862 (nozze Bergomi-Ronchi).

DBF, 344; LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 116-120; Marco Antonio Fiducio, «Almanacco del dottor T. Vatri per l’anno 1858», Udine, Trombetti-Murero, 187-193; DI MANZANO, Cenni, 226-227; SOMEDA DE MARCO P., Notariato, 72-74; MARCHETTI, Friuli, 966.

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