BLASICH FERDINANDO

BLASICH FERDINANDO (1836 - 1892)

ecclesiastico, divulgatore

Nato a Udine nel 1836 da una famiglia di artigiani nella parrocchia di S. Quirino, nell’attuale via Tiberio Deciani, iniziò gli studi presso la scuola aperta da mons. Carlo Filipponi nella canonica di S. Quirino. Su consiglio dello stesso Filipponi nel 1853 diventò chierico, continuando a studiare anche per propria passione, per diventare sacerdote nel 1858 ed essere nominato coadiutore del parroco di Gonars, dove si dedicò all’istruzione popolare. In questo periodo si instaurò un rapporto di fiducia con Andrea Casasola, allora vescovo di Concordia, che lo fece trasferire a Udine dopo la sua nomina ad arcivescovo. B. fu nominato amministratore dei beni ecclesiastici della curia in un momento delicato per il cambiamento della legge sulle opere pie attuata dal nuovo Stato italiano. Nominato dal successore di Casasola, Giovanni Maria Berengo, anche censore per la stampa, B. accompagnò l’attività di ufficiale della curia a un lavoro sul territorio in più direzioni. Rettore dal 1869 della chiesa udinese di S. Pietro martire, si adoperò per fare conoscere la storia della chiesa in Friuli e per diffondere la coscienza religiosa, guadagnandosi larga stima anche a livello popolare, rafforzando il suo apostolato con la diffusione di brevi monografie su parrocchie urbane e rurali (S. Quirino, Ss. Redentore e S. Lucia di Udine, Flambro, pieve di Latisana, badia di Moggio). B. pubblicò e informò su documenti inediti dei fondi arcivescovili, allora difficilmente accessibili, tanto che anche i fratelli Joppi si rivolsero a lui per l’ampliamento del manoscritto delle Chiese di Udine di Faccioli; ma soprattutto volle proporre la storia di un territorio in cui il criterio di unità e diversità fosse dato dall’organizzazione plebanale e parrocchiale, contraddistinta dai segni della pietà religiosa, quelle parrocchie a cui guardavano gli organi diocesani per un rinnovamento dell’associazionismo cattolico. ... leggi Gli scritti di B. si concentrano intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento, anni di fortissime tensioni tra cattolici e liberali tra un diffuso anticlericalismo. Se i cattolici si astenevano dalle elezioni politiche, erano invece convinti dell’importanza della partecipazione alle amministrazioni locali, in particolare comunali. Nel 1884 il giornale cattolico «Il Cittadino italiano» (alla cui fondazione B. aveva partecipato e a cui collaborava) pubblicò una lista (poi ritirata) concordata dal comitato elettorale cattolico, facendo figurare in essa anche due sacerdoti, Pier Antonio Antivari, direttore del Seminario, e B. Entrambi però denunciarono immediatamente la loro estraneità all’operazione; in particolare B. sottolineò come la sua battaglia volesse essere non politica, ma spirituale e culturale, per la costruzione di una identità cattolica. I suoi scritti – Occioni Bonaffons segnalò in particolare La parrocchia urbana di San Quirino vescovo martire, 1885 –, costruiti sul documento, volevano raccogliere appunti e memorie di tante piccole storie che altrimenti sarebbero state cancellate dal modificarsi del mondo borghigiano e rurale, con lo scopo preciso di compiere un’opera di istruzione popolare, da lui sostenuta anche con la collaborazione al «Buon pastore», un giornaletto di letture religiose, morali e ricreative. B. morì a Udine nel 1892.

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Bibliografia

OCCIONI BONAFFONS, Bibliografia, 181-183 (n. 1099); Ferdinando Blasich. Necrologio, «Pagine friulane», 4/11 (1892), 4 (copertina); T. MISSITTINI, Nel giorno trigesimo dalla morte del M. R. D. Ferdinando Blasich vicecancelliere della Curia Arcivescovile, rettore della chiesa di S. Pietro Martire in Udine, ricordanza funebre letta il 18 febbraio 1892, Udine, Tip. del Patronato, 1892; T. TESSITORI, Storia del movimento cattolico in Friuli, 1859-1917, Udine, Del Bianco, 1966, passim; L. CARGNELUTTI, Ferdinando Blasich e le sue memorie storiche, in La parrocchia di S. Quirino di Udine, s.l., s.n., 1999, 199-217 (con la bibliografia degli scritti di B.).

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