LEONARDIS ANTONIO

LEONARDIS ANTONIO (1756 - 1830)

vescovo

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Il vescovo Antonio Leonardis.

Nacque a Gorizia il 16 maggio 1756. Dopo aver iniziato gli studi nella città natale passò a Graz, dove si laureò in teologia. Fu ordinato sacerdote a Gorizia il 29 maggio 1779 e in seguito ottenne la cattedra di teologia presso il Seminario del capoluogo isontino, incarico che ricoprì fino al 1788, quando l’arcidiocesi goriziana fu soppressa. Nel 1790 L. fu nominato parroco decano di Lucinico e nel 1811 accompagnò a Parigi l’arcivescovo di Udine Baldassarre Rasponi, da cui dipendeva il paese goriziano per la sua appartenenza al Regno d’Italia. L. fu nominato vescovo di Trieste il 4 marzo 1821, confermato il 13 agosto dello stesso anno, e venne consacrato a Gorizia il 6 gennaio 1822. Morì a Trieste il 14 gennaio 1830 all’età di settantaquattro anni. Fu autore di un manuale di preghiere in friulano intitolato Traduzion in dialet gurizzanfurlan dellis litaniis di dug i sanz, stampato a Udine nel 1820 e, come si legge nella lunga intitolazione, composto dal vescovo per «uso del popul furlan della so diocesi». Nella premessa L., dopo aver constatato che sia il popolo tedesco sia quello sloveno avevano tradotto le preghiere nei rispettivi idiomi, si domandava perché anche il popolo friulano non potesse fare lo stesso. Esortava quindi i friulani della sua diocesi a pregare nella propria lingua, perché in tal modo le preghiere sarebbero state più sentite, più devote e di conseguenza anche più utili e vantaggiose. ... leggi L. con questo testo si poneva sulla stessa strada che era stata tracciata in precedenza da Valerio de Valeri, con la pubblicazione nel 1773 della Dotrine christiane copiade dal catechism roman e ridotte in lenghe furlane par facilitat dei sacerdoz che insegnin ai contadins di ville nel Friul, e, soprattutto, dall’episcopato di Carlo Michele d’Attems. Tra le altre opere di L. si ricorda il Libellus dioecesanus, seu officia propria sanctorum dioecesis tergestinae stampato a Venezia nel 1823.

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Bibliografia

A. LEONARDIS, Traduzion in dialet gurizzan-furlan dellis litaniis di dug i sanz, cui salmos 69, 146, 66, 147, 22, 6, 45, 78, 90, e cullis rispettivis preieris e orazions par impetrà la ploia, la serenitat dell’aria, par allontanà il chaittif tmp, la chiaristia e la fan, lis mortalitaz e la pesta, la vera e qualunque tribulazion. Da recitassi in glesia sot l’esposition del SS. Sagrament e nell’incontro dellis processions, dut second l’ordin del ritual roman. Seguitin lis litaniis della Madonna cull’antifona Dio ti salvi regina, i az di fede, speranza, caritat e contrizion, infin l’inno Te Dio laudin. Fatta per ordin di monsignor Iusef vescul di Gurizza par uso del popul friulan della so diocesi, Udine, Vendrame, 1820; ID., Libellus dioecesanus, seu officia propria sanctorum dioecesis tergestinae nec non ea, quae indulto apostolico novissime sunt concessa, Venetiis, Johannes Parolari, 1823.

P.A. CODELLI, Gli scrittori friulano-austriaci degli ultimi due secoli, Gorizia, G. Tommasini, 1792 (= Bologna, Forni, 1975), 142-143; FORMENTINI, Contea di Gorizia, 85; F. TASSIN, Vescovi di origine goriziana nei secoli XIX e XX, in L’arcidiocesi di Gorizia. Dall’istituzione alla fine dell’Impero asburgico, 1751-1918. Atti del convegno (Gorizia, 2001), a cura di J. VETRIH, Udine, Forum, 2002, 399-420; F. SPESSOT, L’arcivescovo conte Carlo Michele d’Attems e le sue prediche in friulano, in Guriza, 266-272; L. CICERI, La lingua friulana nelle chiese di Gorizia e del Friuli orientale, ibid., 273-287; FAGGIN, Letteratura, 57, 93-94; L. TAVANO, La diocesi di Gorizia 1750-1947, Gorizia/Monfalcone, ISSR/EdL, 2004, 67, 81.

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