TOSO FERDINANDO dt. NANDO (1921-2010)

TOSO FERDINANDO dt. NANDO (1921-2010)

Geometra, disegnatore tecnico, pittore

Immagine del soggetto

Nando Toso, Autoritratto, 1983

Nato il 13 marzo 1921 a Udine, fu precocemente attratto dalla pittura, e a sedici anni dipinse una Madonna con Bambino, olio su tavola, che dimostrava il suo talento. Dopo il diploma di geometra conseguito nel 1939, fu premiato nel 1940 ai “Ludi Juveniles della cultura e dell’arte”, ma la consacrazione artistica la ottenne, con Marcello D’Olivo e Gino Valle, il 6 febbraio 1943 a Udine, in una mostra in via Poscolle. Fra le opere esposte La bottega del barbiere, è considerata dalla critica una pietra miliare della pittura in Friuli nel XX secolo. Il 9 settembre 1943, in divisa di alpino, cadde prigioniero dei tedeschi, che lo costrinsero a un duro lavoro nella fabbrica di aerei Messerschmidt vicino a Lipsia. Dopo due anni di fame e sofferenze, poté ritornare ai suoi pennelli il 9 settembre 1945, e un anno più tardi partecipò alla mostra allestita a Tricesimo per la “Settimana della friulanità”. Nel 1947 vinse l’ex-tempore del Lago di Cavazzo (organizzata per festeggiare l’impianto della energia elettrica!), e partecipò alle prime esposizioni del dopoguerra: “Mostra d’arte sacra contemporanea” a Udine, “Mostra della montagna” a Gorizia, “Triveneta del ritratto”. Impiegatosi come disegnatore tecnico in uno studio di architettura, si dedicò anche alla grafica pubblicitaria e al disegno umoristico per il «PUF», periodico del Partito Umoristico Friulano. Nel 1948 si lasciò tentare dall’astrattismo partecipando a una mostra collettiva che fu criticamente demolita da Arturo Manzano. Rimanendo al di fuori del neorealismo, continuò allora a seguire con grande abilità la lezione dei Fauves e di Vlamink per il paesaggio, di Cezanne per le nature morte. ... leggi Nel 1951 partecipò alla mostra-scambio Udine-Klagenfurt, e nel 1956 Carlo Someda de Marco lo incluse nella rassegna “Friulanische Maler der Letzen 50 Jahre”, allestita nella capitale della Carinzia con opere dei Civici Musei di Udine. Negli anni Cinquanta partecipò alla Quadriennale di Roma e realizzò due pannelli decorativi per la motonave “Raffaello”. Nel passaggio dai Cinquanta ai Sessanta due eventi fondamentali sono da segnalare: il contributo alla fondazione del Centro Friulano Arti Plastiche nel 1961 e, dopo una visita alla Biennale di Venezia con Dora Bassi ed Ernesto Mitri, l’inizio di una lunga e impegnativa ricerca informale, conclusa nel 1962 con una mostra nella Galleria del Girasole. Arturo Manzano scrisse allora che i quadri di Toso erano «favole musicali narrate sul pentagramma del paesaggio». Nei decenni che seguirono il pittore si impegnò nuovamente nel nudo femminile e nel ritratto, mentre l’amato paesaggio, dapprima ricostruito senza agganci con il reale, andava progressivamente riducendosi a una traccia da riempire con colori intensi e sognati. Fra il 1976 e il 2000 il Centro Friulano Arti Plastiche lo invitò a cinque edizioni dell’Intart, e per due personali alla galleria Girasole: “Nature morte 1946-1993” nel 2001 e “Paesaggi 1956-2005” nel 2006. Morì a Udine il 29 aprile 2010.

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Bibliografia

ARTURO MANZANO, Pattuglia di punta nella sala di via Poscolle, «Il popolo del Friuli», 7 febbraio 1943; PIER PAOLO PASOLINI, Il ritratto a Udine, «Il Mattino del Popolo», Venezia 12 ottobre 1947; ALCIDE PAOLINI, Al Girasole Toso, «Il Gazzettino», 27 aprile 1962; A.MNZ. (Arturo Manzano), Note d’arte. Toso, «Messaggero Veneto», 29 aprile 1962; A.M. (Arturo Manzano), Mostre d’arte. Toso, «Il Piccolo», Trieste 18 aprile 1972; DOMENICO C. CADORESI, Un Nando Toso ringiovanito, sorridente ma anche ironico, «Il Piccolo», Trieste 6 dicembre 1986; GIANFRANCO ELLERO, Il paesaggio dell’anima, «Il Gazzettino», Udine 29 maggio 2006. G. ELLERO, Arte contemporanea in Friuli. Storia del Centro Friulano Arti Plastiche 1961-2011, Udine 2011; G. BERGAMINI, G. ELLERO, Nando Toso. Le forme del colore, Udine 2015.

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