FERUGLIO DOMENICO

FERUGLIO DOMENICO (1881 - 1968)

pedologo, agronomo

Immagine del soggetto

Domenico Feruglio, al centro, fra le autorità  e i collaboratori, nella nuova sede udinese di via Marangoni della Stazione chimico-agraria sperimentale, 1921.

Nacque a Feletto Umberto (Udine), il 1° agosto 1881 da Giobatta “Broili” e Giustina Tosolini. Compì gli studi universitari alla Scuola superiore di agricoltura di Milano, laureandosi in scienze agrarie. Dal 1907, come direttore tecnico, e dal 1910, come direttore effettivo, diresse il regio Laboratorio di chimica agraria di Udine (via del Sale). Dal 1921 al 1956 guidò la Stazione chimico-agraria sperimentale di Udine (via Marangoni). Pensionato, concluse la sua attività da consulente della SAICI (Società agricola industriale cellulosa italiana) di Torviscosa. Morì a Udine il 12 aprile 1968. F. si inserì in una grande tradizione, che portò avanti: il Laboratorio era infatti continuazione della Stazione sperimentale agraria annessa fin dal 1872 all’Istituto tecnico A. Zanon; le “carte agronomiche” – alle quali dedicò attività scientifica e capacità organizzativa – furono impostate sul finire dell’Ottocento da Domenico Pecile come «fattori di progresso per la nostra agricoltura», come connessione tra geologia, chimica e coltivazioni, come collegamento tra la scienza e l’economia friulana (D. e G. Feruglio, 1907, III). Insieme con i geologi Giuseppe Feruglio (1907) e Giovanni Battista De Gasperi (1909), F. raggiunse i vertici nella cartografia geoagronomica italiana, perché uomini e ricerche di una grande scuola hanno saldato attività scientifica e applicazioni pratiche. La firma con Olinto Marinelli e Arrigo Lorenzi del saggio sulla provenienza delle acque del Ledra (1914) da questa angolatura pare emblematica. ... leggi I maestri della geografia e geomorfologia, mentre riconoscono il valore personale di F., dall’altro giustificano la propria attività in quanto base di progresso economico e sociale, condizione essenziale di ogni pratica, anche agraria. Dopo la grande guerra, quando F. affidò al cugino Egidio, inquieto ricercatore presso la Stazione chimico-agraria, la descrizione scientifica de La zona delle risorgive fra “Tagliamento” e “Torre” (1924), aveva coscienza del patrimonio di saperi che il geologo mobilita e che da parte sua, in quanto agronomo, fece confluire nel progetto di bonifica cui legò il proprio nome (Romanin, 234; Micelli, 58-59). Da altro profilo Alvise Comel, collaboratore di F. dalla metà degli anni Venti, mentre proseguì sulla via che la Stazione aveva consolidato, risolse da “sperimentatore” le divergenze tra geologia e pratiche agrarie, consolidò cioè metodi e orizzonti della pedologia italiana. Mediare le esigenze dell’Associazione agraria, dei Consorzi di bonifica, anche della SAICI, con la ricerca scientifica più avanzata fu in sostanza il compito che F. svolse, privilegiando l’organizzazione della ricerca e delle sue applicazioni, pur senza trascurare mai del tutto il lavoro di campagna. La prima indagine su I prati di monte nelle “Prealpi Giulie” occidentali fu pubblicata nel 1905 sul «Bullettino della Associazione agraria friulana». Nel 1907 la carta geologico-agraria che descrive parte della tavoletta Tricesimo comparve sullo stesso «Bullettino» come collaborazione con Giuseppe Feruglio. Domenico Pecile, presidente dell’Associazione e del Laboratorio, commentava in Prefazione: «i nostri egregi Autori hanno saputo, con indagini accurate, rilevare i rapporti che esistono, in questa località accidentata, tra le forme esterne del terreno e la sua intrinseca composizione» (D. e G. Feruglio, 1907, V). La costruzione di carte agronomiche continuò nel 1909. F. e De Gasperi conclusero il rilievo de I dintorni di Cividale del Friuli, meritando l’entusiasmo di Domenico Rubini: «Non un palmo di questa regione, che ancora giace in parte allo stato di landa negletta, deve rimanere sterile e infruttuoso». Il tema della «redenzione» della zona tra Tagliamento e Torre, ovvero la «vagheggiata grandiosa opera di bonifica» (D. ed E. Feruglio, 1925, 1, 3), ritornò nella Premessa alla Descrizione geologica e idrologica della Zona delle risorgive svolta da Egidio Feruglio a conferma delle motivazioni che animarono il direttore della Stazione chimico-sperimentale. F. venne assegnando la massima attenzione agli sviluppi pratici, al progetto di bonifica della bassa friulana, che affrontò nel concreto insieme con gli ingegneri Detalmo Tonizzo e Lionello Ferrari (1926). I fini pratici sembrano sovrastare il diretto impegno scientifico anche nella relazione riassuntiva dello studio geoagronomico condotto per la regione Veneto su I terreni dei colli Euganei (1932). Nel caso, F. affidò a Comel, sperimentatore presso la Stazione chimico-agraria di Udine, l’esecuzione della carta geogronomica, riservandosi i soli compiti di direzione e coordinamento (D. Feruglio – A. Comel, 1932, 4).

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Bibliografia

D. e G. FERUGLIO, Contributo allo studio delle “Carte Agronomiche” in Friuli, preceduto dalla descrizione geologica della tavoletta “Tricesimo”con prefazione del comm. Prof. D. Pecile, Udine, Tip. G. Seitz, 1907; D. ed E. FERUGLIO, La zona delle risorgive del basso Friuli fra “Tagliamento” e “Torre”, «Annali della Stazione chimico-agraria sperimentale di Udine», s. III, 1 (1925); D. FERUGLIO - A. COMEL, I terreni dei colli Euganei. Relazione riassuntiva dello studio geoagronomico, Padova, Tip. Antoniana, 1932

G. POGGI, La scomparsa del prof. Feruglio, «L’Agricoltura friulana», 48/8 (1968), 3; M. VISINTINI ROMANIN, Gli studi pedologici e le carte geoagronomiche del Friuli Venezia Giulia, in EMFVG, Aggiornamenti scientifici, 1985, 225-229; EAD., La ricerca chimica agraria: istituzioni e studiosi nel Friuli Venezia Giulia, ibid., 230-242; F. MICELLI, Epistolario Egidio Feruglio e Olinto Marinelli, «In Alto», 113 (1995), 53-62.

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