Nato a Udine il 25 aprile 1811 da Francesco e da Caterina Todeschini, fu dapprima alla bottega del pittore udinese Giovanni Mattioni, quindi frequentò l’Accademia di Venezia, dove seguì i corsi di Odorico Politi e Michelangelo Grigoletti. Nel 1836 presentò all’Esposizione annuale dell’Accademia, due giorni prima della chiusura, il suo primo quadro, Il diluvio, non ancora finito. Il dipinto, di forte impatto emotivo, ispirato alla poetica del sublime, sorprendente per abilità di esecuzione e originalità di inventiva (suggeritagli certamente dalla lettura dei Sei idilli di Salamone Gessner, che nella nuova versione italiana di Angelo Nicola udinese erano stati stampati nella tipografia Vendrame a Udine nel 1834), riscosse notevole successo, moltiplicato grazie alla divulgazione litografica e ai numerosi articoli che gli vennero dedicati in Italia e all’estero, così che il giovane pittore fu in breve conosciuto ben oltre i confini patrii. Il dipinto si conserva presso i Civici musei di Udine, mentre una copia d’autore è collocata nel palazzo Kechler. La produzione seguente fu tuttavia discontinua e non sempre di elevato livello qualitativo: rientrato in Udine, G. si diede alla ritrattistica, ai dipinti di soggetto storico (nel Museo di Udine, Il soldato di Ancona, del 1842 ca.), paesaggistico e sacro. Tra questi ultimi, una pala d’altare con S. Lucia, s. Nicola, s. Anna nel duomo di Tolmezzo (1854), altra – statica e didascalica – raffigurante S. Valentino nella canonica di Santa Maria di Sclaunicco (1856), altra ancora nella chiesa di Treppo Carnico ed un Martirio di s. ... leggi Filomena nella chiesa di Tricesimo, giovanile opera (1838) molto lodata dai contemporanei (il Picco la definì addirittura «la migliore pittura eseguita in questo secolo»), dal gradevole tonalismo e dalla scenografica impaginazione, senz’altro il più riuscito tra i suoi dipinti chiesastici. Si hanno notizie di spostamenti del pittore a Trieste e a Torino, dove eseguì ritratti di uomini politici tra cui Massimo Tapparelli d’Azeglio, Carlo Alberto di Savoia, Urbano Rattazzi. Ritratti di personaggi vari, insieme con un Autoritratto del 1843 e con numerosi disegni, di paesaggio soprattutto, si conservano presso i Civici musei di Udine. Protetto dall’architetto Giovanni Battista Bassi, amico di Francesco Dall’Ongaro, e dall’incisore Antonio Fabris, G. fu protagonista della cultura friulana della prima metà dell’Ottocento: fu autore, tra l’altro, dei disegni del cenotafio di Antonio Canova per la medaglia da Fabris dedicata al grande scultore (1823), e di quello di Gerolamo Venerio (1844) per il litografo Berletti; predispose il disegno della Veduta della piazza Contarena di Udine (1845) che l’argentiere Luigi Conti incise in un grande vaso celebrativo commissionatogli dal comune di Udine ed ora di proprietà della Fondazione CRUP di Udine. Morì il 17 aprile 1862. Nel 1863, su proposta di G. B. Bassi, fu indetta una sottoscrizione per una medaglia in suo ricordo, medaglia che fu incisa da Antonio Fabris e che porta sul dritto il ritratto del Giuseppini e sul retro la riproduzione del suo più famoso quadro, Il diluvio.
ChiudiBibliografia
F. DALL ’ONGARO, Una scena del diluvio universale dipinta da Filippo Giuseppini, «Il Gondoliere», 69 (27 agosto 1836), 276; 80 (5 ottobre 1836), 319-320; SACCOMANI, Ristauro, 27, 53; PICCO, Scritti vari, passim; F. VENUTO, Giuseppini, Filippo, in La Pittura in Italia. L’Ottocento/2., Milano, Electa, 1991, 855; V. GRANSINIGH , L’immagine della Carnia nella pittura di paesaggio tra Ottocento e Novecento, in Tumieç, 705-717; M. BUORA, Oltre lo specchio di una medaglia. Antonio Fabris, Filippo Giuseppini, Giovanni Battista Bassi, Francesco Dall’Ongaro e Caterina Percoto nel Friuli asburgico, in La tradizione classica nella medaglia d’arte dal Rinascimento al Neoclassico. Atti del convegno internazionale (Udine, 23-24 ottobre 1997), a cura di ID., Trieste, Editreg, 1999, 224-242; V. GRANSINIGH, Giuseppini, Filippo, in Pittura nel Veneto. L’Ottocento, II, 740; EAD., scheda, in Galleria arte antica II, 174-181; Tra Venezia e Vienna, passim; G. BERGAMINI, in Capolavori salvati. Arte sacra 1976-2006. Trent’anni di restauri. Catalogo della mostra, Udine, Museo diocesano e gallerie del Tiepolo, 2006, 146-148; ID., Giuseppini, Filippo, in SAUR, 55 (2007), 451-452.
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