FRANGIPANE FEDERICO

FRANGIPANE FEDERICO (1520 - 1599)

agostiniano, giurista, poeta

Importante membro della nobile famiglia Frangipane di Castello e di Tarcento, dove nacque secondo il Liruti intorno l’anno 1530 da Giovanni Battista e da Antea di Girolamo di Pers. Come il contemporaneo e sodale Giovanni di Strassoldo e molti altri rampolli della nobiltà friulana, dopo i primi studi a Udine si trasferì a Padova dove si laureò in giurisprudenza. A Udine intraprese la carica forense e assolse ad impegni di rappresentanza presso il senato della Repubblica Veneta. Tale carriera non durò molto in quanto si sentì «inclinato allo stato ecclesiastico». Trasferitosi a Roma divenne segretario personale del cardinale Marco Sittico Altemps, nipote di Pio IV e con ogni probabilità partecipò al concilio di Trento, dove, come ricorda il Diario di Ludovico Bondone Firmano, il 27 dicembre 1562 pronunciò un sermone. In questo periodo avrebbe accettato una prepositura del capitolo di S. Pietro di Zuglio in Carnia. Nel 1583 decise di entrare nell’ordine degli eremitani di S. Agostino assumendo il nome di frate Paraclito. Mantenne fede a questa regola fino alla morte che avvenne nell’anno 1599 nel convento di Porcia nei pressi di Pordenone, dove si era ritirato. Il di Manzano lo ricorda come «uomo d’ingegno, buon poeta e nobile oratore», e lo stesso Liruti osserva come «egli vivendo per le sue morali virtù, e per la sua dottrina ed erudizione la stima di parecchi letterati, che nelle opere loro fecero di esso onorevol menzione, lodandolo come eccellente oratore, e come felice poeta». La sua attività di rimatore, peraltro di modesto livello qualitativo, si esercitò nell’impiego della forma metrica del sonetto utilizzando sia il latino sia il volgare. ... leggi Si può ravvisare un rapporto di somiglianza con la pratica poetica esercitata da Giovanni di Strassoldo. Entrambi sono presenti con tre distici elegiaci nella silloge di Cornelio Frangipane Helice. Rime et versi di vari compositori de la Patria del Frioli… Un carme in esametri di ispirazione virgiliana ed un sonetto in volgare di natura encomiastica figurano altresì nella Raccolta di diverse composizioni sopra le vittorie acquistate in Fiandra dal serenissimo Alessandro Farnese duca di Parma et di Piacenza, curata da Giovanni Savorgnan, ed infine un sonetto del F. rientra nella miscellanee di Iacopo Bratteolo, Rime di diversi elevati ingegni della città di Udine. In queste raccolte il poeta appare con il nome di battesimo, mentre, dopo la pronuncia dei voti, i componimenti sono firmati con il nome di Paraclito. È così per il Ad Sixtum V pont. opt. max. carmen patris Paracliti Frangipanis carmina, per l’Ad illustrissimum, et revernedissimum Franciscum Cornelium episcopum Tarvisinum, per l’omaggio fatto a Giovanni Grimani con il Naturae, atque contentio a fratre Paraclito Frangipane, per le Rime con gli amorosi pensieri di Maurizio Moro e infine per i Sonetti in onore di Martino Marchesi. L’influenza ovidiana è piuttosto evidente nella sua Metamorphosis Phoenicis puellae in avem, sorta di poemetto in distici elegiaci dove si cantano diverse forme di “mutatio” di una fanciulla in volatile ed in camaleonte. Nei repertori più comuni non vi è traccia di un Discorso sopra la Fenice del m.r.p. F. Paraclito Frangipane eremitano edito a Venezia presso i Guerra nel 1588 che il Liruti dice di aver visto. Personaggio singolare per gusti poetici, il F. appare rimatore attento e sorvegliato anche nei prestiti tassiani. Amava le citazioni ovidiane e catulliane come si può apprezzare nell’inedito componimento De basiolo all’interno del Metamorphosis.

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Bibliografia

Mss BCU, Joppi, 710, I/2, 26V, V. Joppi, Letterati friulani; ivi, 230, V. JOPPI, Poesie antiche latine di notai e altri autori della patria; ivi, 30, F. Frangipane, Metamorphosis Phoenicis puellae in avem.

F. FRANGIPANE, Sonetto in rime e versi nella morte del reverendissimo mons. Alessandro Piccolomini arcivescovo di Patrasso eletto di Siena, Siena, Bonetti, 1579; Helice; Raccolta di diverse composizioni sopra le vittorie acquistate in Fiandra dal serenissimo Alessandro Farnese duca di Parma et di Piacenza, Parma, Viotto, 1586; Rime di diversi elevati ingegni della città di Udine, Udine, Natolini, 1597, c. 93v; Ad Sixtum V pont. max. carmina, fratris Paracliti Frangipanis Heremitani, Venetiis, ex typographia Guerrae, 1587; F. FRANGIPANE, Ad illustrissimum, et reverendissimum Franciscum Cornelium episcopum Tarvisinum, Treviso, Domenico Amico, 1593; Naturae atque contentio a fratre Paraclito Frangipane, Venezia, Guerra, 1587; P. FRANGIPANE, Sonetti [in onore di Martino Marchesi], Udine, Natolini, 1594, [4] c; ID., Discorso sopra la Fenice del m.r.p. F. Paraclito Frangipane eremitano, Venezia, Guerra, 1588; Poesie latine di F. Frangipane ordinate e ridotte a miglior lezione di sull’apografo inedito, a cura di F.D. RAGNI, Udine, Doretti, 1930.

CAPODAGLI, Udine illustrata, 216; LIRUTI, Notizie delle vite, III, 197-202; DI MANZANO, Cenni, 101-102; L. FORTINI, Frangipane, Federico, in DBI, 50 (1998), 234-235.

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