Nacque il 3 luglio 1807 in una famiglia goriziana di antica nobiltà: era pronipote del Giovan Giuseppe che fra Seicento e Settecento tradusse in friulano i poemi virgiliani. Il 20 novembre 1833 sposò Teresa de Stabile. Divenuto consigliere aulico dell’imperatore, fu attivo come discreto traduttore e poeta sullo scorcio dell’Ottocento, fino alla morte avvenuta il 12 giugno 1904. Le sue prime opere sono probabilmente le versioni di due canti patriottici di Carlo Coronini de Cronberg: Il Litoral austriac [Il Litorale austriaco] (Das österreichische Küstenland, 1881) e Il nestri Imperator [Il nostro Imperatore] (Unser Kaiser, 1882). Il primo componimento era stato tradotto da altri anche in italiano e in sloveno (rispettivamente dalla principessa T. Hohenlohe e da J. Cimperman), con lo scopo di dare voce alle quattro anime di Gorizia e del Litorale, mentre il secondo interpreta, anche nella traduzione di B., i sentimenti di lealismo e di fedeltà della nobiltà goriziana: «Ma in infusion tant stretta, / qual la flor cul propri odòr, / sol nel Austria dilètta / popul stà, e Imperator!» [Ma in unione così stretta come il fiore con il proprio profumo, soltanto nell’Austria diletta stanno popolo e imperatore!]. Di segno diverso sarebbe stata la partecipazione poetica all’omaggio (corale, e di segno irredentistico) per il centenario della nascita di Pietro Zorutti. Nel 1882 fu il primo a pubblicare una traduzione in friulano goriziano di Das Lied von der Glocke di Friedrich von Schiller (Il chiant della chiampana [Il canto della campana], Gorizia), opera con la quale si sarebbero cimentati in seguito anche Massimiliano Perco (1903), Enrico de Calice (1909) e Federico Simsig (1918). Quest’ultimo, introducendo il proprio lavoro, commentò: «Tutti e tre i traduttori friulani han commesso il grave errore di attenersi scrupolosamente alle parole e al metro dell’originale tedesco, violentando il genio dell’idioma friulano», in particolare con la scelta di rime forzate; un giudizio severo, che la lettura dell’incipit della traduzione di B. conferma soltanto entro certi limiti: «Salda stà li sottiarrada / fur di arzilla preparada / la so forma. – Lavorin, / la chiampana a’ ue farin! / Dalla front chiald il sudor / devi corri, se ’l lavor / laud al mestri l’hà di puartà, / ma l’ajut dev Dio prestà!» [Salda sta lì sotterrata la sua forma, preparata con l’argilla. Lavoriamo, oggi faremo la campana! Dalla fronte deve scorrere caldo il sudore, se il lavoro deve portare lode al maestro, ma Dio deve prestare aiuto!].
Bibliografia
G.B. BOSIZIO, Il Litoral austriac, in C. CORONINI, Das österreichische Küstenland, Görz, Hilarianische Druckerei, 1881; ID., Il chiant della chiampana tradott in viars furlans, dialett gurizzan, Gorizia, Tip. G. Seitz, 1882; [ID.], Version in furlan, dialet gurizzan di Tita Bosizio del Chiant in lenga todeschia: Il nestri Imperator! di Carlo Coronini, Gorizia, Ilariana, 1882; TITA BUSIZ [G. B. BOSIZIO ], Al esimi poeta furlan Pieri Zorut, in Ricordo del centenario di Pietro Zorutti, Gorizia, Circolo cattolico, 1892.
DBF, 109; L’immagine di Gorizia, a cura di S. TAVANO, Gorizia, Comune di Gorizia, 1974, 191-197; FAGGIN, Letteratura, 143.
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